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In questo blog mi dedico a guardare con occhio maliziosamente indipendente ciò che accade a Roma - e qualche volta anche nel resto del mondo - soprattutto attraverso ciò che della mia città raccontano i quotidiani. Generalmente prendo in considerazione i tre quotidiani più importanti per vendite e diffusione nella Capitale: Corriere della Sera, La Repubblica e il Messaggero. A volte troveranno spazio anche gli altri quotidiani, la cui lettura è comunque sempre accurata.

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mercoledì 6 maggio 2020

RITIRATI DALLA STRADA I 91 NUOVI BUS A METANO: DIFETTO DI FABBRICA



Meno 91. Almeno per alcuni giorni, Atac dovrà fare a meno di 91 bus. Sono quelli a metano, modello Citymood CNG, prodotti in Turchia, e acquistati dal Campidoglio nella partita di 227 vetture comprate attraverso la piattaforma statale Consip.  
Ieri il produttore, l'Industria Italiana Autobus (IIA). li ha richiamati in tutta fretta: difetto di fabbricazione. E via dalle strade.
E così, dopo i filobus sulla Laurentina fermi per scadenza del contratto di manutenzione, ora saltano altre 91 vetture. 
Nel pomeriggio, IIA ha scritto: “Intendiamo precisare che gli autobus sono stati richiamati, in via preventiva, in seguito alla notifica ricevuta da IIA, da parte di un fornitore, per una potenziale difettosità su un componente che viene fornito a livello mondiale e presente anche su alcuni dei nostri mezzi. Gli interventi di ripristino avverranno in tempi celeri in collaborazione con la nostra rete di assistenza su Roma”. E al telefono: “è solo una valvola. Non c’è pericolo per le persone. È stato il fornitore americano a segnalare che la valvola non è conforme. In due ore si cambia la valvola”. Ma conforme a cosa, non si sa. Chi sia il produttore americano di valvole difettose, neppure. E nemmeno in quale parte del motore sia collocata questa valvola. Né, se bastano due ore, c’è la conferma che in pochi giorni i 91 bus torneranno a circolare per le strade di Roma. Insomma, una richiesta di professione di fede sul fatto che il difetto non costituisca un pericolo per le persone visto che si tratta di vetture alimentate a metano. 
Minimizza anche l’assessore alla Mobilità, Pietro Calabrese: “I 91 bus a metano acquistati lo scorso anno da Roma Capitale non rimarranno a marcire in un deposito, né saranno ritirati dal servizio in modo permanente: le prime vetture rientreranno in servizio già questo fine settimana e in pochi giorni torneranno tutte su strada. Abbiamo ricevuto rassicurazioni da parte del costruttore e ci aspettiamo questo risultato. 'Dopo alcuni test di routine il costruttore ha riscontrato un difetto in alcuni veicoli simili a quelli in esercizio a Roma. Per precauzione Atac ha sospeso immediatamente il servizio per verificare, come previsto dalla legge, e già da domani i tecnici avvieranno i primi interventi sui veicoli per renderli di nuovo operativi. Un lavoro che quindi proseguirà fino a esaurimento della campagna di richiamo. Ci tengo a precisare che questi lavori sono assolutamente gratuiti per Roma Capitale e verranno svolti a cura della rete di assistenza della casa costruttrice”. 
La storia di questi 91 bus a metano è un capolavoro: Atac, essendo in concordato non può fare acquisti. Quindi li compra direttamente il Comune che, però, dai giudici fallimentari, è costretto ad affittarli ad Atac: 22 centesimi a km cui vanno sommati i costi di manutenzione. Opposizioni sul piede di guerra: Pd e Fratelli d’Italia annunciano entrambi la presentazione di un’interrogazione e la Lega ironizza: “fra dismissioni, flambus, immatricolazioni sbagliate, difetti di progettazione, i romani urano il mezzo privato”.


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