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In questo blog mi dedico a guardare con occhio maliziosamente indipendente ciò che accade a Roma - e qualche volta anche nel resto del mondo - soprattutto attraverso ciò che della mia città raccontano i quotidiani. Generalmente prendo in considerazione i tre quotidiani più importanti per vendite e diffusione nella Capitale: Corriere della Sera, La Repubblica e il Messaggero. A volte troveranno spazio anche gli altri quotidiani, la cui lettura è comunque sempre accurata.

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lunedì 4 maggio 2020

MASCHERINE FANTASMA; TERMINI SCADUTI, IL LAZIO BATTE CASSA A ECO TECH



Il termine è scaduto formalmente da tre giorni: i soldi degli anticipi Eco Tech, in totale 14 milioni e 570 mila euro, che la Regione rivuole indietro non sono arrivati. 
L’avvocato Giorgio Quadri, legale della Eco Tech, annuncia: “La Giosar (insieme alla svizzera Exor, uno dei fornitori di Eco Tech, ndr) ci ha annunciato la volontà di restituire 4 milioni e 700 mila euro di acconto che noi gireremo alla Regione”. Così fosse, la cifra totale da restituire sarebbe “solo” di 10 milioni di euro e invece di due, la Regione dovrebbe incassare solo una polizza dalla Seguros DHI-Atlas, la società di brokeraggio che ha garantito il 20 aprile, con due polizze fidejussorie, scorso i soldi versati come anticipo dalla Regione. 
Nel frattempo, però, emergono nuovi dettagli dai documenti che il vicepresidente della Regione Lazio, Daniele Leodori, ha consegnato ai Consiglieri regionali dopo la seduta congiunta delle Commissioni Bilancio e Protezione civile del 20 aprile scorso. 
Fra questi, uno degli elementi di maggior rilievo è la destinazione dei dispositivi acquistati dalla Regione a tutta una serie di strutture.
Ciò che salta all’occhio è che la Regione, nelle sue diverse articolazioni, fino al 17 aprile si è presa 288.351 pezzi. 
Più esattamente: 100.402 mascherine FFP2 sono finite nei vari uffici regionali. Quasi tutte, poco già di 99mila, le ha avute la Direzione Politiche sociali. Poi ne sono state date alla direzione “Area Politica del Farmaco” (470 pezzi); 70 alla Protezione civile del Lazio; 100 alla Giunta regionale più altre 442 inserite nelle note a piè di lista delle consegne quotidiane. In almeno due occasioni - il 7 e il 14 aprile - ne sono state assegnate 140 a volta, per coprire il fabbisogno di una settimana dei 20 autisti in servizio in Regione. 
Giusto per fare un raffronto: a medici e infermieri delle ambulanze del 118, nello stesso identico periodo, ne sono state consegnate appena poco più di 73mila. Ed è la struttura sanitaria che ne ha ricevute di più. A seguire, il Policlinico universitario di Tor Vergata, quasi 69mila pezzi. Poi via via a scendere alcune Asl, il San Camillo (49mila scarse) il Sant’Andrea (41mila) fino scendere allo Spallanzani. Uno dei centri nazionali per le malattie infettive e quello di punta della Regione ha ricevuto solamente 23.660 pezzi di FFP2.
Le stranezze sulle consegne, però, non si esauriscono con i numeri delle sole FFP2. È curioso vedere come abbiano preso la strada della Regione anche 220 calzari corti e 50 lunghi (i copriscarpe), 220 cuffie copricapo, 11 litri di disinfettante, 24 mascherine FFP3; 172.690 mascherine chirurgiche e 7400 monovelo (i panni da spolvero dei primi giorni). Poi, ancora, 37 occhiali protettivi, 232 tute di protezione, 10 visiere e ben mille tamponi nasofaringei. Non male per uffici semichiusi in smart working.

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