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In questo blog mi dedico a guardare con occhio maliziosamente indipendente ciò che accade a Roma - e qualche volta anche nel resto del mondo - soprattutto attraverso ciò che della mia città raccontano i quotidiani. Generalmente prendo in considerazione i tre quotidiani più importanti per vendite e diffusione nella Capitale: Corriere della Sera, La Repubblica e il Messaggero. A volte troveranno spazio anche gli altri quotidiani, la cui lettura è comunque sempre accurata.

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mercoledì 10 luglio 2019

IGNAZIO MARINO SULLO STADIO DELLA ROMA - FACT CHECK


L'ex sindaco di Roma, Ignazio Marino, è intervenuto ai microfoni di Radio Roma Capitale e ha rilasciato alcune dichiarazioni sullo Stadio della Roma di Tor di Valle. Questo il fact check delle frasi dell'ex Primo Cittadino.   


"Spero che lo stadio della Roma si faccia ma non sono molto ottimista. Se fossi rimasto al governo di questa città in un mandato lo stadio sarebbe già stato inaugurato. Ci sono state decisioni successive che hanno creato conflittualità e problemi anche dal punto di vista della giustizia. Spero che non venga sprecata un'occasione incredibile che creerebbe almeno 5mila posti di lavoro per l'avvio del cantiere ed un indotto economico rilevante per Roma". 

Lo ha detto l'ex sindaco di Roma, Ignazio Marino, intervenendo ai microfoni di Radio Roma Capitale.

"Noi trovammo un progetto disegnato con un grande interesse da parte degli imprenditori privati. Con l'aiuto determinante di Giovanni Caudo, professore di urbanistica a Roma Tre, noi chiedemmo al presidente della Roma di cambiare quel progetto, di investire centinaia di milioni di euro in opere pubbliche. Parliamo di metro, ponte carrabile e ponte pedonale sul Tevere, un grande parco attrezzato, il raddoppio della capacità di trasporto su ferro per portare il 60/70% degli spettatori allo stadio con mezzi pubblici. Tutto questo è stato cancellato dalla Raggi ed è stato detto che le opere pubbliche saranno a carico dei cittadini, nonostante la legge preveda il contrario. Resto stupito di come sia stato possibile cancellare una progettazione così puntigliosa. Tutto è stato abbandonato e quello che manca è proprio una visione della Capitale d'Italia. Ogni mattina viene lanciata una nuova idea e resta abbandonata dopo qualche tempo". 





FACT CHECKING

Tralasciando le considerazioni politiche che Marino dovrebbe forse girare al Pd, due appunti:

Se fossi rimasto al governo di questa città in un mandato lo stadio sarebbe già stato inaugurato”.
FALSO 
Quando Marino ha terminato l’esperienza in Campidoglio (ottobre 2015), non era ancora pronto il progetto definitivo che è stato consegnato in Comune a maggio 2016. 
Ammesso che la prima Conferenza di Servizi - quella che, ad aprile 2017, bocciò il progetto per la mancanza della Valutazione di Impatto Ambientale da parte della Regione dovuta alla mancata approvazione della Variante urbanistica da parte del Comune - si fosse conclusa positivamente a marzo 2017, la posa della prima pietra non sarebbe avvenuta prima dell’autunno 2017 (probabilmente verso novembre/dicembre): bonifiche delle aree, gare europee, scavi archeologici. 
Considerando i 24/26 mesi di lavori minimi previsti dalla Roma per la costruzione della parte essenziale del progetto versione Marino (i lavori per le 3 Torri sarebbero stati scaglionati per almeno 5 anni solo in caso di vendita su carta degli immobili in costruzione), prima dell’autunno 2019 il complesso non sarebbe mai stato aperto e funzionale. 
Ovviamente, tutta questa tempistica è basata sul calcolo dei tempi minimo rispetto a potenziali problemi in Conferenza di Servizi, nella stesura della Convenzione urbanistica, nelle gare d’appalto e nelle procedure di costruzione: quindi è un calcolo teorico e estremamente ottimistico.

Parliamo di metro, ponte carrabile e ponte pedonale sul Tevere, un grande parco attrezzato, il raddoppio della capacità di trasporto su ferro per portare il 60/70% degli spettatori allo stadio con mezzi pubblici. Tutto questo è stato cancellato dalla Raggi ed è stato detto che le opere pubbliche saranno a carico dei cittadini, nonostante la legge preveda il contrario”.
FALSO
Il ponte pedonale sul Tevere è rimasto anche nella versione Raggi del progetto.
Il parco attrezzato non era previsto nella versione Marino: era previsto un contributo di 10mln circa per la sua realizzazione ma era opera che avrebbe dovuto realizzare il Comune. Nella versione Raggi il parco è stato spostato fra le opere di pubblico interesse quindi dovrà essere realizzato e a carico dei privati prima dell’apertura dello Stadio. 

Sulla questione del trasporto su ferro la cosa è più complessa. 
È falso che la versione Marino prevedesse il 60/70% degli spettatori allo Stadio con il TPL. La percentuale era solo il 50% (sta nella delibera). Nella versione Raggi la percentuale è rimasta.
Quello che è cambiato fra le due versioni è chi fa cosa e come si paga questo qualcosa.
Nella versione Marino venivano stanziati come opera di interesse pubblico con cubature a compensazione 50,45 milioni di euro per fare “prioritariamente” lo sfioccamento della Metro B da Eur Magliana a Tor di Valle (in subordine, un intervento di analogo valore sulla Roma-Lido). A questi 50,45 milioni di euro se ne aggiungevano altri 13 e spicci per la nuova stazione Tor di Valle che avrebbe unificato all’attuale coppia di binari della Roma-Lido la nuova coppia di binari della Metro B. Il proponente sarebbe stato responsabile anche della costruzione delle opere pubbliche di mobilità.
Nella versione Raggi, rimane come opera di interesse pubblico con cubature a compensazione lo stanziamento per la nuova Stazione Tor di Valle ma per un ammontare ridotto (10,3 min €) perché non si fa più lo sfioccamento della Metro B quindi non serve più la nuova coppia di binari. Ci si appoggia all’opera di ammodernamento della Roma-Lido finanziata dallo Stato e dalla Regione ritenendola sufficiente a garantire la quota del 50% di spettatori allo Stadio con il TPL. Viene però destinato l’intero ammontare del Contributo costo di costruzione di circa 45 milioni di euro (quota contanti delle tasse che si pagano al Comune dove si costruisce, calcolata sul volume globale del costruito e che non dà origine a cubature a compensazione) all’acquisto di treni e ad eventuali ulteriori interventi sulla Roma-Lido. 


A sinistra la "versione Marino" delle opere a compensazione, a destra, la "versione Raggi"

La Raggi non ha mai detto che le opere pubbliche saranno a carico dei cittadini. Semplicemente ha ritenuto che gli interventi già finanziati dal pubblico, autonomi e indipendenti dal progetto Stadio - Ponte dei Congressi e ristrutturazione della Roma-Lido di Ostia - fossero sufficienti a garantire la mobilità dello Stadio in occasione degli eventi. Per lei, l’interesse pubblico, quindi, era quello di ridurre la cubatura concessa al privato nella versione Marino del progetto considerata troppo onerosa dal punto di vista del consumo di suolo. 

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