Marcello De Vito, presidente del Consiglio comunale, usa una citazione di Alberto Sordi (“Noi abbiamo avuto il privilegio di nascere a Roma. Roma non è una città come le altre. È un grande museo da attraversare in punta di piedi”) per marcare in modo tanto elegante quanto netto la distanza da Beppe Grillo e il suo “sonetto”. Sonetto - anche se stilisticamente tutto è fuorché un sonetto - i cui strascichi proseguono tanto che l’autore, Franco Ferrari, cambia la frase più pesante quella in cui i romani venivano definiti “gente de fogna” e ora “gente da poco”.
“Toppa peggiore del buco”, stigmatizza il vicepresidente della Camera, Fabio Rampelli. Con il resto del mondo politico ancora inferocito per l’uscita del comico genovese: Giulio Pelonzi (capogruppo capitolino Pd), Davide Bordoni (Lega in Campidoglio), Adriano Palozzi (consigliere regionale Cambiamo con Toti), Maria Teresa Bellucci (deputata FdI), tutti schierati contro Grillo.
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