martedì 14 luglio 2020

IL "SONETTO" DI GRILLO, DE VITO SI SMARCA


Marcello De Vito, presidente del Consiglio comunale, usa una citazione di Alberto Sordi (“Noi abbiamo avuto il privilegio di nascere a Roma. Roma non è una città come le altre. È un grande museo da attraversare in punta di piedi”) per marcare in modo tanto elegante quanto netto la distanza da Beppe Grillo e il suo “sonetto”. Sonetto - anche se stilisticamente tutto è fuorché un sonetto - i cui strascichi proseguono tanto che l’autore, Franco Ferrari, cambia la frase più pesante quella in cui i romani venivano definiti “gente de fogna” e ora “gente da poco”. 
Toppa peggiore del buco”, stigmatizza il vicepresidente della Camera, Fabio Rampelli. Con il resto del mondo politico ancora inferocito per l’uscita del comico genovese: Giulio Pelonzi (capogruppo capitolino Pd), Davide Bordoni (Lega in Campidoglio), Adriano Palozzi (consigliere regionale Cambiamo con Toti), Maria Teresa Bellucci (deputata FdI), tutti schierati contro Grillo. 



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