“Nessuno è ostile alle politiche attive contro la violenza contro le donne né si mette in discussione l’attività della Casa Internazionale delle Donne ma chiediamo chiarimenti sulla decisione di Zingaretti che annuncia i 700mila euro per la Casa”.
Laura Corrotti, consigliera regionale della Lega fra i promotori della approfondita analisi sulla vicenda della Casa Internazionale delle Donne, risponde così alla senatrice del Pd, Monica Cirinnà, che aveva parlato di “pregiudiziale ostilità” della Lega “alla tutela e alla promozione dei luoghi in cui le donne producono pensiero, cultura e pratiche di libertà ed eguaglianza”.
Consigliera, la Presidenza della Regione, però, ha diffuso una nota in cui, a proposito del tweet di Zingaretti in cui si annunciavano i 700mila euro per la Casa delle Donne, si parla di “errore della comunicazione”.
“Sì e anche Zingaretti ha cancellato il tweet per poi rimetterlo ma senza la cifra di 700mila euro”.
Esatto.
“Questo fa capire che la battaglia ha contribuito a smascherare un errore e ora cercano di mettere a tacere la questione. Gli atti restano: nella delibera 2017 con cui si stanziano 90mila euro per la Casa vi è un passaggio in cui si afferma che il valore economico reso dalla Casa è di 700mila euro che, però, saranno certificate nel 2018 dall’ASviS di Giovannini. E questo annuncio di Zingaretti via twitter arriva a pochi giorni dalle elezioni suppletive del Collegio dove ha sede proprio la Casa delle Donne”.
D’accordo, ma non crede che la Casa non sia in grado di produrre un consenso così rilevante da influenzare il risultato?
“Che questi soldi possano spostare o meno dei voti, questa è comunque una campagna elettorale che si svolge sul territorio del Municipio I”.
Però, al netto dell’errore di comunicazione, erogare 700mila euro richiede un bando di gara.
“Beh, il centrosinistra ha già provato a finanziare la Casa in modo diretto con l’emendamento al Milleproroghe poi dichiarato inammissibile. Non ci sono riusciti e si sono buttati sulla Regione Lazio”.
Lei si sta battendo sulla vicenda delle case popolari agli occupanti abusivi.
“Il Pd aveva tentato di inserire nella legge di bilancio 2020 una riserva del 10% delle case popolari ai “privi di requisiti” ovvero agli occupanti abusivi. Nel collegato alla finanziaria in discussione ora, controfirmata dal consigliere 5Stelle Marco Cacciatore, stanno cercando di inserire di nuovo questa riserva per gli abusivi. Io ho presentato una apposita proposta di legge e non si può affrontare un tema così con un emendamento al collegato alla finanziaria”.
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