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In questo blog mi dedico a guardare con occhio maliziosamente indipendente ciò che accade a Roma - e qualche volta anche nel resto del mondo - soprattutto attraverso ciò che della mia città raccontano i quotidiani. Generalmente prendo in considerazione i tre quotidiani più importanti per vendite e diffusione nella Capitale: Corriere della Sera, La Repubblica e il Messaggero. A volte troveranno spazio anche gli altri quotidiani, la cui lettura è comunque sempre accurata.

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domenica 11 agosto 2019

ALLARME RIFIUTI CON LA CRISI DI GOVERNO


La crisi di governo e le vacanze agostane rischiano di creare una nuova crisi rifiuti a Roma. Ammesso che quella dei mesi scorsi si sia risolta. Perché, in realtà, l’Ordinanza Zingaretti si sta rivelando essere solo un brodino caldo ma non la soluzione che deve venire dagli impianti.
Andiamo per ordine. Si parte con i dati sulla produzione dei rifiuti: chi pensava che ad agosto il carico su Ama fosse più leggero, è andato incontro a un’amara sorpresa: nei primi due giorni di agosto, sono state prodotte 500 tonnellate di rifiuti indifferenziati in più rispetto all’anno scorso. E, la scorsa settimana, si sono superate le 18mila tonnellate raccolte, cioè ben 800 in più, +5,4%, sul 2018.
E che la crisi sia stata solo temporaneamente affrontata con l’Ordinanza del Presidente della Regione lo dimostra il fatto che in moltissimi quartieri, dopo qualche giorno di relativa calma rispetto al caos dei mesi scorsi, i cassonetti sono nuovamente stracolmi: Prenestino, Cassia, Tuscolano, Tiburtino.
Ecco, allora che la Raggi - dopo aver praticamente dilapidato tutto il suo patrimonio di credibilità alla terza crisi ciclica dei rifiuti in 3 anni, con il quinto management di Ama a rotazione e il buco dei due assessori all’Ambiente saltati e neanche sostituiti - cerca di mettere le mani avanti e si affretta a chiedere la proroga dell’Ordinanza Zingaretti. 
L’ipotesi di voto per le elezioni politiche a ottobre, con i cassonetti strabordanti di immondizia, significa certificare un nuovo crollo verticale dei voti per i 5Stelle a Roma, dopo i flop regionali, Municipi ed europee. 
Quindi, meglio cercare da subito delle chiamate in correità: ieri mattina, l’ufficio stampa del Campidoglio fa trapelare alle agenzie una indiscrezione secondo cui il Ministero dell'Ambiente avrebbe convocato per il prossimo 29 agosto il tavolo tecnico relativo al monitoraggio della gestione dei rifiuti in città, quello al quale il ministro grillino Sergio Costa, siede insieme alla Regione Lazio, al Comune e ad Ama. Troppo lontano nel tempo, secondo la Raggi, che avrebbe chiesto “con forza di anticipare la convocazione”: la data scelta, fine mese, “è inadeguata e rivela, ancora una volta, una sottovalutazione della situazione”. 
Il problema, ovviamente, è serio e bene fa la Raggi a chiedere non solo l’anticipo della convocazione ma anche a rivolgere un invito agli uffici e ai tecnici del Campidoglio a valutare l'opportunità di riunirsi in questi giorni, anche a Ferragosto se necessario: “Occorre prevenire mettendo in campo le iniziative necessarie ad arginare ogni tipo di criticità. Rimanere fermi altre due settimane costituisce un rischio enorme ai danni della città”.
Ecco, secondo correo, anche la richiesta di prorogare l’ordinanza Zingaretti sui rifiuti, quella emanata al culmine della crisi di inizio estate, che, però, il Campidoglio sta disattendendo in molti punti. 
Ad esempio, nell’approvazione dei bilanci Ama 2017 e 2018. Quello 2017 è stato licenziato, con uno strano computo passivo di 136 milioni di euro già oggetto di numerose polemiche politiche, un paio di giorni fa dal CdA dell’Azienda ma va ancora ratificato dal socio unico, cioè dal Campidoglio. Per quello 2018, poi, siamo in piena notte. 
Resta, poi, a pesare come un macigno il “no” ribadito più volte, anche nei giorni scorsi, della Raggi a prevedere un’impiantistica di smaltimento a Roma. Per cui, sembra che il Sindaco resti con l’idea di non volere impianti e di risolvere l’emergenza semplicemente prorogando l’Ordinanza Zingaretti.

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