Va deserta la gara d’appalto, del valore di 66 milioni di euro, indetta da Atac per la manutenzione straordinaria di 51 treni della metropolitana. Era una delle gare d’appalto finanziate con i famosi 425milioni di euro messi a disposizione della Capitale dal Ministero delle Infrastrutture nell’ambito dei lavori di ammodernamento e messa in sicurezza della rete metropolitana cittadina.
Una sola offerta era stata presentata, si legge nelle carte, da parte della RTI CAF Italia-Vapor Europe che però è “risultata non valida in quanto condizionata rispetto alle prescrizioni e condizioni del Capitolato d’appalto”. Tradotto dal burocratese aziendale, l’offerta non rispondeva alle richieste. Per cui la stessa è “stata ritenuta inammissibile e la gara è stata dichiarata deserta”.
Appare clamoroso come una gara così sostanziosa, 66 milioni di euro, non sia stata ritenuta appetibile dalle varie società che si occupano di manutenzione dei convogli e questo getta una luce sinistra sulla reale appetibilità di Atac come stazione appaltante: per un’azienda “salvata” e che “rinasce” non è esattamente una ottima pubblicità.
Il nodo che dovrà essere sciolto è quello della manutenzione di questi treni per scongiurare il rischio di un fermo tecnico nei depositi per scadenza della revisione. Dall’azienda filtra comunque ottimismo: “non avremo problemi. Recupereremo in fase di esecuzione dei lavori di revisione il ritardo della fase di gara".
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