Per il Campidoglio arriva una mazzata dal Tar sui Piani di Zona: le determine adottate dal direttore del Dipartimento, Cinzia Esposito, sono illegittime perché usurpano competenze proprie del Consiglio comunale.
Esulta il comitato “Azione Collettiva” che chiede le dimissioni dell’assessore all’Urbanistica, Luca Montuori, e della stessa Cinzia Esposito.
La materia è di quelle complesse: l’Amministrazione Raggi aveva anche costituito una commissione apposita sui Piani di Zona - sotto la presidenza di Pietro Calabrese, oggi assessore alla Mobilità - che, però, dopo mesi di lavori si era conclusa con un sostanziale nulla di fatto.
La sentenza della seconda sezione bis del Tar, la 2967 del 2020, accoglie il ricorso presentato dalla società Appalti Costruzioni Edili (ACE) con cui era stato chiesto l’annullamento di una determina della Esposito che provava a mettere mano al problema dei prezzi di cessione delle case popolari. Semplificando: frequentemente è accaduto che siano state messe in vendita case popolari invece che a prezzi “calmierati” a quelli di mercato, quando non anche superiori. Il tutto sfruttando una serie di contraddizioni nelle norme che nascono addirittura dal lontano 1971.
Nel caso specifico, il tutto nasce all’epoca Veltroni: nel 2005 viene approvata la convenzione fra Comune e ACE per il Piano di Zona C24 Via Longoni, al Prenestino.
Il Campidoglio interviene nel 2019, con la determina Esposito che stabilisce le “linee guida” per il calcolo dei prezzi di cessione degli alloggi. Nel farlo, però, vengono violate una serie di norme. Scrive il Tar: “la determinazione introduce innovazioni rispetto alle convenzioni approvate dal Consiglio comunale” e quindi è “illegittima per competenza” perché non sono un “atto di indirizzo ma innovano in punti rilevanti” i contratti.
Il Campidoglio annuncia ricorso al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar. Scrive l’assessore Montuori su facebook: “Il provvedimento annullato è nato da una attenta attività istruttoria e di approfondimento. Convinti dell’importanza della nostra azione abbiamo dato mandato di proporre appello al Consiglio di Stato”. Durissimo è il Comitato “Azione Collettiva” che parla di “vero abuso di potere senza precedenti” da parte del Comune ricordando la nomina di “almeno 200” Commissari ad acta per supplire all’inerzia capitolina.
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