Un’altra firma verso la realizzazione dello Stadio di Tor di Valle: è quella attesa per il prossimo martedì, il 14 gennaio, fra 5 giorni, quando il CdA di Unicredit dovrebbe riunirsi e ratificare l’accordo stretto fra Luca Parnasi da una parte - con le sue società Capital Dev e Parsitalia che il 18 vedranno la seconda udienza dinanzi al tribunale fallimentare - e l’immobiliarista ceco, Radovan Vitek.
Se effettivamente giungesse l’ok dell’Istituto bancario, resterebbe solo la firma dei contratti dal notaio e, a quel punto, i Parnasi sarebbero del tutto fuori dall’affaire Stadio.
Con grande sospiro di sollievo da parte del Campidoglio.
Sono giorni convulsi un po’ su tutti i fronti e, come sempre avviene in queste situazioni, si susseguono voci e notizie incontrollate: come quella di una serie di colloqui diretti fra Dan Friedkin e lo stesso Vitek o di presunte rassicurazioni in partenza da Palazzo Senatorio e dirette in Texas. Nessun riscontro.
Al contrario, maggior certezza in Campidoglio c’è sul prosieguo dell’iter: la sospensione dei lavori e degli incontri fra i tecnici comunali e gli emissari dei proponenti, dovuta tanto alle vacanze natalizie quanto all’attesa del passaggio Parnasi-Vitek, potrebbe interrompersi nei prossimi giorni non appena dovesse giungere la formalizzazione della cessione degli asset all’immobiliarista di Brno. Nel subentrare a Parnasi, Vitek dovrebbe dar vita a una filiale italiana della sua CPI (Czech Property Investments) che subentrerà alla Eurnova (che rimarrà nelle disponibilità di Luca Parnasi) e rileverà i terreni di Tor di Valle e il progetto Stadio. Know-how nel settore delle costruzioni alla CPI non manca. Basta guardare cosa ha edificato in Costa Smeralda, al momento l’unico investimento in Italia sui 327 beni di proprietà dell’azienda: 14 ville extralusso a Borgo delle Stelle, ciascuna con piscina, terrazze e giardini.
Il vero nodo, a questo punto, è quello politico: all’arrivo dell’ufficializzazione del passaggio da Parnasi a Vitek, gli uffici tecnici del Comune potrebbero impiegare davvero pochi giorni per chiudere la pratica. Già è in corso di redazione la relazione finale da consegnare al sindaco Raggi. Poi, ci sarà la stesura delle delibere (variante e convenzioni urbanistiche) da portare prima in Giunta, poi nelle Commissioni e infine al voto in Aula. Ed è qui, almeno ora, che la situazione è meno certa: il quadro politico che può cambiare di giorno in giorno, al momento, in questo periodo, fra bilancio e rifiuti, registra una fortissima tensione in maggioranza.
Al contrario, maggior certezza in Campidoglio c’è sul prosieguo dell’iter: la sospensione dei lavori e degli incontri fra i tecnici comunali e gli emissari dei proponenti, dovuta tanto alle vacanze natalizie quanto all’attesa del passaggio Parnasi-Vitek, potrebbe interrompersi nei prossimi giorni non appena dovesse giungere la formalizzazione della cessione degli asset all’immobiliarista di Brno. Nel subentrare a Parnasi, Vitek dovrebbe dar vita a una filiale italiana della sua CPI (Czech Property Investments) che subentrerà alla Eurnova (che rimarrà nelle disponibilità di Luca Parnasi) e rileverà i terreni di Tor di Valle e il progetto Stadio. Know-how nel settore delle costruzioni alla CPI non manca. Basta guardare cosa ha edificato in Costa Smeralda, al momento l’unico investimento in Italia sui 327 beni di proprietà dell’azienda: 14 ville extralusso a Borgo delle Stelle, ciascuna con piscina, terrazze e giardini.
Il vero nodo, a questo punto, è quello politico: all’arrivo dell’ufficializzazione del passaggio da Parnasi a Vitek, gli uffici tecnici del Comune potrebbero impiegare davvero pochi giorni per chiudere la pratica. Già è in corso di redazione la relazione finale da consegnare al sindaco Raggi. Poi, ci sarà la stesura delle delibere (variante e convenzioni urbanistiche) da portare prima in Giunta, poi nelle Commissioni e infine al voto in Aula. Ed è qui, almeno ora, che la situazione è meno certa: il quadro politico che può cambiare di giorno in giorno, al momento, in questo periodo, fra bilancio e rifiuti, registra una fortissima tensione in maggioranza.
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