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In questo blog mi dedico a guardare con occhio maliziosamente indipendente ciò che accade a Roma - e qualche volta anche nel resto del mondo - soprattutto attraverso ciò che della mia città raccontano i quotidiani. Generalmente prendo in considerazione i tre quotidiani più importanti per vendite e diffusione nella Capitale: Corriere della Sera, La Repubblica e il Messaggero. A volte troveranno spazio anche gli altri quotidiani, la cui lettura è comunque sempre accurata.

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martedì 16 aprile 2019

LA METRO RIAPRE. ANZI NO

Era andata in tv, il 10 aprile scorso, a Unomattina su Rai1 e aveva annunciato la riapertura di Spagna entro domenica scorsa e, prima di Pasqua, anche di Repubblica. I fatti, però, raccontano di tempi molto diversi da quelli che l’assessore alla Mobilità, Linda Meleo, aveva detto. Per di più con il giallo del botta e risposta fra il Ministero delle Infrastrutture e Atac. Andiamo per ordine.


Ieri, seduta della Commissione Mobilità per esaminare la questione delle tre stazioni della Metro A - Repubblica, Barberini e Spagna - chiuse al servizio viaggiatori causa rottura delle scale mobili. Repubblica è chiusa da 174 giorni e le altre due da 25. In Commissione, Atac spiega la situazione. Intanto, viene ritenuta improbabile l’ipotesi del sabotaggio: ogni scala mobile è videosorvegliata h24 da due telecamere e i filmati relativi sono a disposizione della Magistratura. 
Le scale sono sostanzialmente nuove: 10 anni di vita media contro il limite di vita tecnica stabilito per legge in 30 anni, quindi siamo solo a un terzo di servizio. 
Poi, si entra nel vivo: a maggio 2017 viene stipulato il contratto per la manutenzione con la Metroroma Scarl. Nonostante gli annunci, la risoluzione del contratto non è avvenuta per gli ultimi incidenti ma, come spiegano i funzionari Atac presenti, poiché “abbiamo riscontrato nel tempo che MetroRoma non aveva rispettato alcuni lavori e parametri fissati nel contratto. A seguito delle chiusure delle stazioni, il 25 marzo, abbiamo visto la possibilità di risolvere il contratto sulla base della violazione di alcuni obblighi non rispettati da MetroRoma”. Risoluzione, per altro, neanche definitiva visto che la Metroroma Scarl continuerà a occuparsi della manutenzione fino alla conclusione delle procedure per il nuovo affidamento. 
Nel frattempo, Atac ha bussato direttamente alla Otis, forse la più importante produttrice di ascensori al mondo e fornitrice delle scale mobili di Roma: senza gara d’appalto causa l’estrema urgenza, Otis dovrà controllare e verificare 23 impianti per un anno sui 654 (fra scale mobili, ascensori e montascale) installate nella Capitale. 
Mentre le 3 Stazioni centrali della A rimangono chiuse visto che non sono dotate di scale fisse e quelle mobili non possono essere usate da ferme, Atac ha dovuto usare mezzi di superficie: 190 corse al giorno con una frequenza all’ora di punta di 6/7 minuti ma con il problema di Spagna che, essendo in area pedonale, non può essere raggiunta direttamente. 
Arriviamo alle presunte tempistiche di riapertura: per Spagna l’ipotesi è di ricominciare domani o dopodomani, giovedì, con 4 scale funzionanti su 6. Per Repubblica, nessuna data certa: Otis dovrà consegnare in settimana una relazione sullo stato degli impianti e gli eventuali interventi da effettuare. Dopo Pasqua, quindi, si potrà ipotizzare un cronoprogramma più attendibile. 
Per Barberini: la stazione è sotto sequestro da parte della Magistratura e questo esclude qualunque previsione sui tempi di riapertura. 
Veniamo al giallo. Nel corso della seduta della Commissione Mobilità, a domanda del consigliere Pd Giovanni Zannola ("su Spagna abbiamo la certezza di apertura, ma non un cronoprogramma. per le restanti due?”), i funzionari Atac rispondono: “Tra martedì e mercoledì l'Ustif (Ufficio speciale trasporti a impianti fissi, organo del Ministero delle Infrastrutture cui spetta il rilascio dell’ok finale per l’uso di ascensori, scale, tram, metro, ferrovie, ndr) ultimerà le proprie attività a seguito del lavoro preliminare fatto da Otis riguardo Spagna”.
Apriti cielo. Immediata la risposta dell’Ustif: “È assolutamente destituito di fondamento" che l'Ustif, abbia "liberato" alcune scale mobili delle stazioni della metropolitana di Roma”. Anzi, aggiunge l’Ustif: stiamo ancora aspettando da Atac tutti i documenti più volte sollecitati.
Dopo poco, la replica di Atac che parla di “equivoco” con Ustif erroneamente pronunciato al posto di Otis.

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