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In questo blog mi dedico a guardare con occhio maliziosamente indipendente ciò che accade a Roma - e qualche volta anche nel resto del mondo - soprattutto attraverso ciò che della mia città raccontano i quotidiani. Generalmente prendo in considerazione i tre quotidiani più importanti per vendite e diffusione nella Capitale: Corriere della Sera, La Repubblica e il Messaggero. A volte troveranno spazio anche gli altri quotidiani, la cui lettura è comunque sempre accurata.

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martedì 9 gennaio 2018

L'ANNO ZERO DEGLI IMPIANTI SPORTIVI COMUNALI


Impianti sportivi comunali e palestre scolastiche: entra nel vivo l’iter di approvazione del nuovo regolamento sull’impiantistica comunale che, nelle prossime settimane, approderà in Consiglio comunale per il voto. Da una parte i 5Stelle, capofila il presidente della Commissione Sport, Angelo Diario, e dietro le quinte, a tirar i fili, l’assessore allo Sport, Daniele Frongia: l’ultimo regolamento è del 2002, si è andati in un regime di proroghe varie ed è entrato in vigore il nuovo codice degli appalti per cui - l’argomentazione pentastellata alla base del nuovo regolamento - dobbiamo mandare a bando tutte le concessioni. Dall’altro, associazioni e Enti di promozione sportiva e tutto quel mondo dello sport di base che ruota intorno agli impianti comunali e alle palestre delle scuole: un humus da cui nascono, a volte, i campioni olimpici azzurri e che, in ogni modo, costituisce punto di aggregazione e di socialità per bambini e adulti. Per queste realtà del territorio che spesso hanno investito soldi per migliorare le strutture, organizzare corsi ai prezzi popolari fissati dalle tariffe comunali (ad esempio: una partita di calcetto costa 6 euro a persona negli impianti comunali, 10 o anche 12 in quelli privati), le decisioni dei 5Stelle costituiscono una mannaia che non solo rischia di mandare all’aria il lavoro di anni ma di distruggere il tessuto sportivo della città. 
Io mi occupo di judo - spiega Silvio Di Francia, ex assessore di Veltroni e appartenente a una palestra privata al Prenestino - e il problema di questo nuovo regolamento è quello di smontare un giochino senza saperlo rimontare dopo. Si rischia la fine della Polisportiva Giovanni Castello a via Sannio: due anni di chiusura, tetto crollato, un patrimonio sportivo e sociale disperso. Mettere a bando le palestre e gli impianti comunali così come vogliono fare i 5Stelle è sbagliato. Approfondiscano il tema, sospendendo l’iter di questo provvedimento”.
Ieri pomeriggio l’assemblea pubblica dedicata alle palestre municipali; il prossimo 15 gennaio quella per gli impianti comunali. Impianti che sono 160 e che garantiscono la pratica sportiva a prezzi calmierati, fissati dal Campidoglio cui i concessionari pagano una “retta” annuale più o meno pari al 10% dei prezzi di mercato. Negli anni i titolari delle concessioni hanno usufruito di un sistema di proroghe: io titolare investivo soldi per progetti (una piscina, nuovi spogliatoi, nuovi locali e via dicendo) e, in cambio, il Comune mi prorogava la durata della concessione per il tempo necessario a rientrare dell’investimento, un tempo calcolato sulla base di una precisa tabella. Con il nuovo regolamento, i 5Stelle intendono mandare a bando tutte le concessioni ma rimangono aperte alcune questioni: una ventina di società hanno già effettuato lavori e chiesto i mutui per pagarli a fronte di un precedente via libera del Comune. Comune che, però, con il nuovo regolamento disconoscerebbe questi debiti, esponendosi, tra l’altro, a rischio cause. E ci sono una quarantina di società le cui concessioni sono in scadenza entro il prossimo triennio: una scadenza troppo ravvicinata per poter programmare interventi. Poi c’è anche qualche furbetto - una ventina - morosi sui canoni. Il resto ha concessioni valide ancora per molti anni ma sul cui destino il nuovo regolamento non fa chiarezza. Palestre e impianti: proseguendo con questo regolamento, i 5Stelle aprono la guerra dello sport a Roma.

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