Il sindaco pedonalizzatore non dorme mai: tanto c'è chi gli suona l'orchestrina e lo aiuta a nascondere la polvere sotto i tappeti.
Le due corde vocali del Campidoglio, Repubblica e Corriere, oggi suonano i violini sul "pedonalizziamo il Tridente", ma sì, quello che Alemanno chiamava medicèo anziché medìceo e che divenne campo di battaglia politico-mediatico quando la precedente Amministrazione provò a pedonalizzarlo parzialmente.
In quei giorni, le redazioni dei corifei vennero sguinzagliate alla ricerca di qualsiasi scalzacane che dicesse no al progetto di Alemanno: non si può fare, i commercianti, i residenti, blabla...
Motivazioni del no? Semplice. I commercianti non possono lavorare per carenza di movimento; alberghi e ristoranti necessitano di carico e scarico merci; il macellaio di via di Ripetta - andava di gran voga su Repubblica anche se era candidato con l'Udc al I Municipio - animava la resistenza; e poi i residenti: "ci sarà l'invasione di tavolino selvaggio, l'invasione degli ambulanti, la strada diventerà come a Trastevere, una latrina a cielo aperto, tutta movida e addio sonni tranquilli".
Oggi, stanno lì - le stesse redazioni - osannanti e plaudenti.
Repubblica, addirittura, giunge a rispolverare il progetto dell'hub della mobilità di Villa Borghese: il raddoppio dell'attuale parcheggio interrato che deve essere propedeutico a qualsiasi ipotesi di pedonalizzazione del centro.
Progetto Alemanno - si legge fra le righe - destinato a sostituire lo scempio del Pincio veltroniano ma sul quale oggi Repubblica fornisce nuove informazioni. I box auto destinati a finanziare gran parte del progetto non si vendono, tanto che alcuni acquirenti hanno richiesto indietro la caparra perché i lavori non partono proprio per le basse vendite su carta.
Quindi? Dobbiamo pedonalizzare tutto, troviamo una soluzione.
La corsia preferenziale del Fori Imperiali è lunga 700 metri e, alla fine, si percorre pure a piedi.
Ma tutto il Tridente no e poi, nel Tridente, c'è il cuore dell'economia commerciale di Roma. Non puoi proprio pensare di sbattere fuori dal giorno alla notte commessi, funzionari, dipendenti di alberghi, ristoranti e uffici.
Già mi immagino i commessi e le commesse di Via del Corso, Ripetta, Borgognona, Frattina, Condotti, e così via in marcia verso il Campidoglio!
Quindi?
Quindi il tanto vituperato progetto Alemanno per Villa Borghese torna improvvisamente buono.
E con una virata a 180° lo riproponiamo, magari spolverandolo con un po' di cipria, tanto per non far vedere che serviamo una minestra riscaldata.
Però, c'è il problema dei costi. Quindi, altra piroetta et voilà facciamolo finanziare dalle strisce blu che Marino si accinge ad aumentare.
Il Teatro di Marcello - ha deciso Marino - è un bene troppo importante perché possa essere affidato ai privati e ha revocato il bando alla vigilia del l'assegnazione. Qui, i privati invece gestiranno la sosta pubblica per costruire un bene privato come l'hub di Vlla Borghese?
Quando Cyrano de Bergerac parlava di "specialisti in dorsopiroette" forse aveva le premonizioni.
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