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In questo blog mi dedico a guardare con occhio maliziosamente indipendente ciò che accade a Roma - e qualche volta anche nel resto del mondo - soprattutto attraverso ciò che della mia città raccontano i quotidiani. Generalmente prendo in considerazione i tre quotidiani più importanti per vendite e diffusione nella Capitale: Corriere della Sera, La Repubblica e il Messaggero. A volte troveranno spazio anche gli altri quotidiani, la cui lettura è comunque sempre accurata.

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martedì 13 agosto 2013

Il Congresso di Vienna dell'Urbanistica capitolina

Parrucconi avanti tutta, torniamo a metterci il neo finto, a incipriarci i boccoli bianchi e ai corpetti con le  stecche di balena.
Il Congresso di Vienna dell'Urbanistica romana si è celebrato: Tayllerand e Metternich hanno fatto il loro lavoro e si torna al 1789.


Questo è lo stato dell'Urbanistica a Roma: si torna al 2003 e amen.

Già il nuovo nome - Traformazioni Urbane - appare suggestivo: a Roma non si costruisce più. Al massimo, ma proprio al massimo, si trasforma l'esistente.
Giovanni Caudo, successore di Marco Corsini, alla guida dell'Urbanistica ha riportato le lancette dell'orologio a dieci anni fa: tutto bloccato e imprenditori sul piede di guerra.

Già due volte, Caltagirone ha inviato un emissario a Caudo ("Gaetanino" per la cronaca) e tutte e due le volte, salamelecchi diplomatici a parte, il Calta è tornato a casa con le pive nel sacco e la faccia sempre più scura.

Non proprio un buon viatico - dopo meno di tre mesi dall'insediamento di Marino a Palazzo Senatorio -che si somma all'irritazione di molti imprenditori (specie quelli che si affacciano i zona centro-Fori), alle gerarchie cattoliche (piuttosto seccate per alcune decisioni assunte da Marino, non da ultima quella della revoca di un bando di gara già vinto dal Forum Famiglie) e di Repubblica - così dicono i bene informati - che ha molto mal digerito che l'annuncio sulla cancellazione di via dei Fori Imperiali sia stato dato alla Annunziata e all'Huffington Post anziché alla voce ufficiale del Campidoglio, Repubblica appunto.

Ma torniamo all'Urbanistica. La legge 167 - quella che serve per costruire le case popolari - è stata immediatamente spostata dall'Assessorato tecnico, l'Urbanistica, a quello politico, l'Assessorato alla Casa, guidato da Daniele Ozzimo. 
In sostanza, l'unica legge che produce soldi, permessi, case e consenso in campo urbanistico, la 167, passa sotto il direttissimo controllo del Pd, rimettendo in piedi il vecchio sistema clientelare degli anni d'oro del veltronismo, rappresentato da alcuni volti di vecchia data.

Vicenda Fori. L'Urbanistica è rimasta in panchina - come anche la Polizia Municipale - durante la partita della creazione della corsia preferenziale dei Fori Imperiali. Tutte le decisioni - dalle date ai percorsi, dai limiti di velocità alle soluzioni tecniche - sono stati decisi in un duetto: Sindaco e Dipartimento Mobilità: tutti gli altri attori, Urbanistica, Lavori Pubblici, Atac e Agenzia per la Mobilità, Vigili Urbani, hanno subito  le decisioni prese dall'alto. Adesso, per il ventilato progetto di eliminazione finale fisica di via dei Fori, l'Urbanistica non è neanche in tribuna. È proprio rimasta a casa.
Un gran risultato.

Un risultato che fa il paio con la decisione di Caudo di bloccare la delibera di Assemblea Capitolina (Alemanno) numero 70/2011, quella che, in sostanza, dava attuazione ad alcuni dei progetti del Piano Regolatore di Veltroni prevedendo agevolazioni burocratiche per dare l'avvio ai progetti e far ripartire il comparto edile della città.
Invece, tutto fermo. Imprenditori con l'acqua alla gola e sul piede di guerra. Tanto che circolano voci di un autunno caldo non solo per le serrate e le manifestazioni dei commercianti che si affacciano sulle strade limitrofe ai Fori, ma anche per possibili proteste del settore. Sarà interessante assistere alle prossime assemblee di Acer e simili!

A conferma di questo malessere, il dato sui permessi a costruire rilasciati. Secondo i bene informati del Campidoglio, dal giorno dell'insediamento di Marino ad oggi ne sono stati rilasciati zero o quasi.

Eppure, l'Ira di Caudo più che con la precedente Amministrazione è rivolta contro Morassut e Modigliani, cioè con gli autori materiali del PRG ventroniano, ritenuti più o meno i responsabili di uno scempio. E non a caso la Restaurazione ha fissato il tempo al 2003 e non al 2007. Al periodo, cioè, antecedente il lavoro preparatorio del PRG.

Infine, neanche in Assessorato c'è bel tempo. Anzi, pare che volga al brutto stabile: i dipendenti e i dirigenti dell'Urbanisica mal sopportano di vedersi ridotti a fare la corte dei miracoli, mentre l'Assessore - che ripete urbi et orbi che in Assessorato c'è troppa gente - le decisioni le prende con i suoi "consulenti", professori e studenti universitari.

Un'eccellente partenza, non c'è che dire!


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