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In questo blog mi dedico a guardare con occhio maliziosamente indipendente ciò che accade a Roma - e qualche volta anche nel resto del mondo - soprattutto attraverso ciò che della mia città raccontano i quotidiani. Generalmente prendo in considerazione i tre quotidiani più importanti per vendite e diffusione nella Capitale: Corriere della Sera, La Repubblica e il Messaggero. A volte troveranno spazio anche gli altri quotidiani, la cui lettura è comunque sempre accurata.

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sabato 7 marzo 2020

MARATONA DI ROMA; QUINZI: "IMPOSSIBILE NON ANNULLARE"


Maratona che se ne va. Maratona che viene”.
Daniele Quinzi, direttore marketing del Corriere dello Sport, uno dei tre partner dell’Associazione Temporanea di Imprese (Ati) che ha vinto il bando del Campidoglio per organizzare la Maratona di Roma fino al 2023 - gli altri due componenti, oltre il Corsport, sono la Infront e la Italia Marathon Club -  ricalca un po’ l’antico “il re è morto, viva il re” per spiegare lo shock per la cancellazione della Maratona di Roma e delineare la strategia per il prossimo anno.

Quinzi, si poteva fare qualcosa di diverso per salvare l’edizione 2020 della Maratona?
Non si poteva fare nulla di diverso. Il decreto del Governo è chiaro e noi  ci ricadevamo in almeno due punti: il divieto di organizzare manifestazioni sportive e l’impossibilità di garantire almeno un metro di distanza fra le persone. Non c’erano dubbi sulla decisione da prendere. Anche fosse, la Maratona è una festa. L’avessimo comunque portata fino in fondo sarebbe stata in un clima non di festa. In strada ci sono sì i runner ma sono prima di tutto persone”.

Non esattamente un’avvio fortunato per chi ha vinto il primo bando comunale dalla creazione della Maratona.
Per noi Corsport e per Infront è il primo anno ma per Italia Marathon Club è il 25esimo anno di organizzazione. Posso dire che è un evento di una complessità enorme. Nonostante questo abbiamo messo su in 5 mesi di lavoro una macchina mostruosa sia in termini di comunicazione, cambiando logo, nome, immagine; che riposizionandoci sulle manifestazioni estere”.

In che senso?
Abbiamo capito subito che il grande valore aggiunto di organizzare una maratona a Roma è il brand Roma stesso, il patrimonio Unesco, le bellezze architettoniche e monumentali sono la chiave di volta per raccontare al mondo che correre qui è un’esperienza unica”.

A quanti iscritti eravamo arrivati?
Avevamo superato abbondantemente i diecimila iscritti. Cui andavano aggiungi quelli delle staffette, almeno altre 2mila. A questi inoltre devono essere sommati anche gli iscritti alla fan race, alla stracittadina. Ma per quel che riguarda gli atleti per la gara agonistica avevamo già superato le 10mila iscrizioni. Poi, ovviamente da tre settimane a questa parte si è inchiodato tutto”.

Chiaro.
L’onda lunga dei risultati, come spesso capita con gli atleti italiani, si sarebbe raccolta all’ultimo”.

In che senso?
Chi partecipa alle maratone internazionali e viaggia pianifica tutto per tempo. Se so che partecipo a Tokyo o a Chicago prenoto i voli e il pettorale finisco per averlo anche sei mesi prima della gara. Quando abbiamo iniziato a ottobre abbiamo convinto quasi 4mila atleti stranieri a partecipare nonostante le difficoltà legate al poco tempo disponibile. Fino a che non abbiamo contattato gli atleti uno a uno presentandoci e confermando l’evento, non sapevano nulla causa il buco comunicativo legato al passaggio di consegne fra l’ottima gestione ponte della Federazione di Atletica leggera e noi. Per i corridori italiani amatoriali, invece, le conferme arrivano all’ultimo”.

Avete fatto una valutazione economica dell’impatto dell’annullamento?
Adesso è ancora impossibile”.   

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