Nulla di più andreottiano dei grillini a Roma: se non possono parlare bene, non ne parlano. Non ci si presenta alle audizioni in Commissione. Non si twitta quando c’è anche l’ombra di un problema. Ieri era prevista una seduta della Commissione Trasporti dedicata al problema delle scale mobili che non funzionano e alla riapertura di Barberini ancora in alto mare. Quando è stata convocata, il 9 settembre, nessuno poteva prevedere gli sviluppi giudiziari di giovedì, con gli arresti per le mancate manutenzioni. Ma, ovviamente, sarebbe stato il piatto forte.
Inviti all’assessore Meleo, al suo capo dipartimento Carolina Cirillo (subentrata a Gian Mario Nardi in procinto di pensione) e al presidente di Atac, Paolo Simioni.
Né la Meleo, né il suo capo dipartimento né alcuno di Atac hanno pensato di presentarsi alla seduta.
E per Atac è la terza volta che rifila buche. Si legge nel verbale della seduta che, dopo 40 minuti di attesa, il presidente, Pietro Calabrese (M5S), decide comunque di iniziare la discussione: “La Commissione è indignata, perché è la terza volta che Atac non si presenta. Questa volta non ci hanno nemmeno dato una risposta sulla partecipazione o meno”. Presenti - a parte i consiglieri comunali - anche i rappresentanti delle Associazioni di Barberini e di Repubblica.
Prosegue Calabrese illustrando i dati di partenza: “Ad oggi sono 731 gli impianti di risalita verticale presenti nelle stazioni delle 3 linee della metropolitana (A, B e B1, e C), e delle ferrovie regionali in concessione, Roma-Lido di Ostia e Roma-Viterbo”.
Aggiunge ancora Calabrese: “Ci sono dei problemi che i cittadini stanno vivendo. Siamo di fronte ad un'azienda [la MetroRoma Scarl sotto inchiesta, ndr] che era stata incaricata per la gestione di impianti importanti, anche e soprattutto per la sicurezza delle stazioni, ma che ha mancato gli obiettivi. Ci troviamo davanti una situazione di dolo. Atac ha oggi bisogno di mostrare credibilità alla cittadinanza. E spero che seguirà e accompagnerà tutta questa vicenda, che risulta intollerabile”.
La risposta dei Comitati è tanto semplice quanto disarmante: “Simioni è stato messo da voi, e lo avete scelto voi”. Alla domanda più semplice, “si rispetteranno i tempi per la riapertura di Barberini inizialmente indicati per novembre?”, Calabrese alza bandiera bianca: “Se Atac non c'è, non posso dare dati per conto loro. Ci tengo a sottolineare che trovo molto grave l'assenza odierna dell’azienda. Atac, nella situazione attuale, non ha dirigenti in grado di dare e certificare date e tempi dei lavori”. Ovviamente, i cittadini non si fidano più di Atac: “Siamo stati 8 mesi a chiedere risposte ad Atac, senza riceverne. Abbiamo ricevuto da Pasqua scorsa tre date di riapertura diverse, poi disattese. Non capiamo chi sono gli interlocutori, chi si prende le responsabilità del cronoprogramma. Noi cittadini ci rivolgiamo a voi politici, che abbiamo votato ed eletto, ma poi fate il solito scaricabarile”.
E non ci vanno teneri i consiglieri presenti: Svetlana Celli (Roma torna Roma): “Perché oggi non c’è l'Assessore Meleo?” e, di rimando, Lavinia Mennuni (Fd): “Pochi minuti fa ho incontrato Meleo in ascensore, quindi è presente. Sarebbe dovuta venire a spiegarci l'evoluzione dei fatti”.
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