Di prostitute ne abbiamo contate un congruo numero, tanto di mattina quanto di pomeriggio. Un numero inferiore solo a quello delle buche sulle strade e dei cumuli di immondizia sparsi ai bordi delle stesse.
Il degrado avvolge come una cappa l’intera area dove dovrebbe sorgere lo Stadio della Roma a Tor di Valle che potrebbe essere la salvezza o l’eterna dannazione di tutta la zona.
Le macchine alternano il passo d’uomo in colonna con con una lenta marcia fra seconda e terza. Ed è questo, forse, il cruccio primario che affligge chi qui ci vive e ci lavora. “L’asse via del Mare/via Ostiense è sofferente già oggi - dicono i negozianti - e, se dal punto di vista del commercio l’apertura dello Stadio per noi rappresenterà un volano, da quello della viabilità siamo decisamente preoccupati. Queste strade (via del Mare e via Ostiense) non possono essere oggetto di un piccolo intervento ma devono essere fatte a regola d’arte, altrimenti qui, soprattutto al momento dell’uscita dallo Stadio dopo una partita, saremo in un inferno di lamiere”.
Chi è interessato all’acquisto di una casa o di un negozio fra quelli in costruzione nella zona - tanto che gli uffici vendite delle varie società immobiliari qui eguagliano quasi le prostitute che bazzicano i cigli delle strade - farebbe bene a sbrigarsi: i prezzi stanno aumentando.
“Sa - dicono - fra qualche anno qui ci sarà lo Stadio, i parcheggi, l’area commerciale e la nuova metro, quindi i prezzi sono destinati a salire”.
E, a proposito della metropolitana, abbiamo buttato un’occhiata alla misera stazione di Tor di Valle sulla Roma-Lido di Ostia, quella, per intenderci, dove, secondo i progetti del Comune, dovrebbe attestarsi il trenino che porterà al futuro impianto giallorosso. L’impressione dall’esterno è pessima: abbarbicata in rilievo, con vista sul desolatamente vuoto scheletro dell’Ippodromo, essa dovrà subire un restyling molto corposo anche e soprattutto per l’attraversamento pedonale in direzione Stadio.
Chi frequenta l’Olimpico sa quanto sia lungo e periglioso transitare in macchina o attraversare la strada.
Lì, con le quattro corsie di oggi, fra via del Mare e via Ostiense divise dal guard rail nel mezzo, si rischia di creare un ingorgo infinito e un grave rischio per i tifosi.
Intanto, negli ultimi sei mesi, sono già stati aperti ben cinque nuovi bar e i tre centri commerciali che sono limitrofi all’area del (futuro) impianto non temono la concorrenza.
Anzi.
“A nostro giudizio - spiegano i direttori dei centri di Torrino, Decima e Mezzocammino - non c’è il rischio di saturazione della zona. Tuttavia ci opporremo all’ipotesi che nell’area commerciale dello Stadio venga creato un centro di vendita di alimenti. Vanno bene tutti i tipi di esercizio commerciale, ma un altro supermercato no”.
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Anche le chiacchiere con i (pochi) residenti in zona lasciano trapelare l’idea diffusa che lo Stadio potrà solo che essere un bene - “anche perché peggio di così…” fanno sconsolati alcuni anziani - purché sia fatto come si deve e non l’ennesima cattedrale nel deserto come tante altre grandi opere romane degli ultimi decenni.
(A. Serafini - F. M. Magliaro)
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