Assunto come laureto, con incarico dirigenziale, indicato come "dottore" nella delibera, dottore non è mai stato.
La prima. Perché la questione può essere lunga e piuttosto dirompente.
Nel lungo elenco degli assunti da Marino, tutti con il famoso intuitu personae, infatti, si ravvisa una palese anomalia che può nascondere altri casi Bianchi.
I SIGNORI LAUREATI
L'anomalia è la seguente: su circa 40 assunti con contratto da laureato (D1), una venticinquina sono indicati nelle delibere di assunzione come "signore" o "signora", vale a dire l'espressione che viene utilizzata quando non si hanno altri titoli. Un laureato viene indicato con il titolo di "dottore" o "dottoressa".
La laurea è obbligatoria per chi va ad occupare posizioni dirigenziali e non tutti questi "signori laureati" la occupano. Ma un laureato percepisce uno stipendio di circa 2mila euro lordi l'anno in più rispetto a un non laureato. Come dire: è il valore di quel pezzo di carta che le nonne ci invogliavano sempre a prendere.
E se Andrea Bianchi non fosse, quindi, l'unico ma solo il primo caso?
LA TRASPARENZA
In nome della trasparenza - annunciata come rivoluzionaria da Marino in campagna elettorale e richiamata oggi da Nieri durante la conferenza stampa convocata in tutta fretta per prendere le distanze da un collaboratore decennale (!) - sarà interessante vedere quando i controlli capillari su tutti gli assunti da Marino produrranno i loro frutti.
Del resto con Bianchi siamo già a due episodi di persone chiamate a ricoprire ruoli per i quali non avevano titoli: il primo è stato il colonnello Liporace che Marino,voleva prendere dall'Arma dei Carabinieri per fargli comandare i Vigili Urbani. E il secondo, quindi, è Andre Bianchi.
IL QUESITO
Rimane un ultimo quesito: ma il Segretario Generale e tutti i vari dirigenti degli uffici che appongono le loro firme sulla regolarità contabile e amministrativa delle delibere di assunzione, che ci stanno a fare? Come riescono ad accertare la regolarità di atti che poi, regolari non sono?
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