“Catastrofico”, fra virgolette, per rimarcarne l’importanza. Non ci sono sfumature o interpretazioni possibili: il Politecnico di Torino scrive: “lo scenario in presenza di evento sportivo restituisce un quadro “catastrofico””. Sipario.

Il Dipartimento Trasporti dell’Ateneo torinese, guidato dal professor Bruno Dalla Chiara che firma la relazione giunta in bozza venerdì della scorsa settimana, è netto ed è una bocciatura sonora. La viabilità del progetto Stadio, così come modificato dall’Amministrazione 5Stelle che ha tagliato le opere pubbliche di mobilità pubblica e privata per ottenere la riduzione delle cubature, non funziona.


È “sufficiente che un singolo anello della catena venga meno per generare un ulteriore aggravio di questa situazione già compromessa”. E non è che lo scenario mattutino sia poi tanto diverso: “ben si comprende come la rete non possa funzionare in fase di adduzione allo Stadio con un blocco pressoché totale della rete primaria in termini di assi e nodi di connessione” (pag. 16). Insomma, “avallare un’opera, avendo riscontrato una tale ipotesi di funzionamento o, meglio, di non funzionamento della rete, non è sicuramente un punto di partenza ottimale” e “il Ponte dei Congressi non può risolvere i problemi”.
Senza quel Ponte, poi, “con la sola presenza della via del Mare/Ostiense unificata è evidente come la situazione non possa che essere peggiore di quella già evidenziata e, pertanto, a maggior ragione assolutamente non sostenibile da parte della viabilità”.
Infine, quattro pagine vengono dedicate, in conclusione, all’analisi del trasporto su ferro. Al di là di alcune problematiche rilevate dal Politecnico - la mancanza di informazioni sul sistema di segnalamento in uso sui treni della Roma-Lido - secondo i professori torinesi l’architettura del progetto potrebbe anche reggere. Ma, a un paio di condizioni, tutte piuttosto onerose economicamente e lunghe come tempistica. La prima è che l’attuale fermata Tor di Valle della Roma-Lido divenga una vera a propria stazione. Ma, soprattutto “forti dubbi sorgono circa l’effettiva sostenibilità del servizio dal punto di vista della stabilità dell’esercizio: un servizio ad alto cadenzamento impostato su itinerari incompatibili. La Roma-Lido non risulta essere oggi in grado di rispettare gli orari”, quindi serve una ristrutturazione globale della linea.
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