Si stringe sempre di più l’accordo fra il Gruppo Parnasi e il Gruppo Pizzarotti di Parma con la conseguente svolta annunciata per lo Stadio della Roma. In queste ore è alla firma un contratto preliminare - secondo quanto Il Tempo ha appreso - fra i due gruppi cui seguirà, nelle prossime giornate, la firma del contratto vero e proprio.
Chiariamo subito: Pizzarotti, almeno per ora, non entra nell’affare Stadio della Roma di Tor di Valle. Con questa nuova partnership si crea intanto una nuova società che sarà attiva nel campo delle costruzioni, degli appalti e dello sviluppo immobiliare, sia a Roma che nel resto d’Italia. Lo Stadio deve aspettare. Cosa? Innanzitutto che il progetto definitivo sia ultimato e presentato. E poi che la Regione lo approvi, sperando che la nuova maggioranza in Campidoglio non decida di cambiarlo o, peggio, di cancellarlo del tutto, così come invece ha annunciato di voler fare Virginia Raggi, candidata dei 5stelle, in caso di vittoria alle prossime comunali.
Le trattative fra il Gruppo Pizzarotti e Luca Parnasi vanno avanti da mesi. Già a fine gennaio scorso, Il Tempo aveva anticipato le basi dell’accordo che si sta chiudendo in queste ore: maggioranza delle quote della NewCo per il gruppo di Parma mentre Parnasi sarà socio di minoranza; parte del personale proveniente da Parnasi sarà assorbito da Pizzarotti ma senza che vi sia copertura di debiti pregressi.
Obiettivo primario dell’accordo: i lavori per le due torri Eni e Wind all’Europarco Business Park, quello antistante il centro commerciale Euroma2, più le altre attività (una novantina circa) che attualmente il Gruppo Parnasi ha attive e che, a causa della sofferenza di liquidità del Gruppo dovuta alla crisi del settore immobiliare e alla esposizione debitoria con le banche (447 milioni di euro circa), languivano senza riuscire a produrre i risultati attesi.
Pur non entrando direttamente nell’affare Stadio, però, questa nuova partnership avrà delle ripercussioni indirette su Tor di Valle: sgravando il Gruppo Parnasi da una serie di impegni che assorbivano risorse, la NewCo potrebbe liberare finanziamenti altrimenti bloccati da dedicare anche alla nuova casa dell'As Roma.
E resta in piedi l’opzione Stadio che Pizzarotti si è garantito nell'ambito dell'intesa con Parnasi. Se e quando tutto l’iter progettuale e poi approvativo sarà completato, ci sono da costruire 978 mila metri cubi di opere private che contengono lo Stadio disegnato da Dan Meis e la nuova Trigoria, le tre Torri di Daniel Libeskind e una quindicina di edifici più bassi, il convivium. Trattandosi di opere private, quindi, sarà il privato a gestire direttamente la costruzione. Le società che stanno lavorando al progetto, come la Roma ci tiene a ricordare, sono molte e di primaria importanza: dalla Goldman Sachs alla Lend Lease alla Arup. Il presidente giallorosso James Pallotta è rientrato ieri negli States dopo una serie di incontri "strategici" a Roma,confermando la data di consegna del dossier definitivo: sarà pronto ad aprile salvo ulteriori rinvii. Considerando che la Eurnova di Parnasi ha portato “in dotazione” all’affare i terreni di Tor di Valle, vanta diritto a una quota delle costruzioni future che però va ancora quantificato. Non è affatto da escludersi, quindi, che il Gruppo Pizzarotti decida in un secondo momento di giocare anche questa partita con un ruolo di primissimo piano.
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