Da tre giorni il Sindaco Pedonalizzatore (Ignazio Marino) è più solo: le corde vocali del Campidoglio (Repubblica e Corriere) sembrano soffrire di una fortissima raucedine.
Il primo a soffrire di questa grave forma di mal di gola è Repubblica.
Certo, il pezzo è inguattato a pagina 7 della cronaca e non in prima (come sarebbe avvenuto in un caso simile qualche mese fa). Ma la sostanza è un j'accuse che riguardando formalmente il management di Roma Metropolitane, in realtà chiama in causa direttamente sindaco Marino e assessore alla Mobilità, Improta.
Punto primo: Improta - secondo la denuncia del Collegio sindacale di Roma Metropolitane ripresa da Repubblica - avrebbe fatto pressioni per non far pagare l'accordo transattivo sui cantieri di Metro C (quell'accordo per il cui mancato pagamento i cantieri sono ancora chiusi al di là degli annunci). Una decisione "illegittima" secondo il Collegio.
Punto secondo: la cosiddetta due diligence (l'esame dei conti) su questa vicenda è stata affidata a caro prezzo a uno studio legale (scelto come?) che ancora non ha prodotto atti.
Punto terzo (e più grave): Roma Metropolitane ha usato i fondi (pubblici) per la Metro C per pagare la (finta) pedonalizzazione dei Fori Imperiali.
Certo, se 'sta roba l'avesse fatta Alemanno... forse Repubblica avrebbe usato un po' meno di guanti bianchi...
Ma accontentiamoci e andiamo avanti.
Un paio di pezzi di "condimento" arricchiscono le cronache:
Certo, il pezzo sull'Ama potrebbe essere un favore fatto a Marino al quale ancora non è riuscito di defenestrare Piergiorgio Benvenuti dall'Ama come ha fatto, invece, con Carlo Buttarelli dalla Polizia Municipale e con Enrico Diacetti dall'Atac.
Manca ancora l'Ama, quindi, al Sindaco, per proseguire il gioco del domino delle controllate che, nel mirino finale, vede Acea e Camera di Commercio, le due casseforti della città.
Anche il Corriere fa un paio di ricamini:
Ma è proprio dalle colonne del Corriere della Sera che emerge un quadro abbastanza dettagliato del perché Rep&Cor abbiano smesso di suonare la Sinfonia a Marino.
Certo, la riapertura delle scuole genererà il caos nelle strade circostanti i Fori Imperiali.
Sarebbe, quanto meno, improvvido continuare a dire che va tutto bene e poi il 12 settembre dire che c'è il caos in città.
Quindi, meglio - delicatamente - preparare un po' il terreno: ne va della credibilità anche delle stesse testate (nonché degli stessi giornalisti).
Ma, a parte questa ovvia considerazione, ve n'è una molto più politica in questo raffreddamento dei rapporti fra Rep&Cor e Campidoglio.
Ed è una spiegazione che coinvolge i rapporti fra Partito Democratico e Sindaco.
Leggiamo con attenzione.
Sfrondiamo il pezzo dalle sovrastrutture.
Bum... Prima bomba: il rapporto fra Pd e Giunta si annuncia "dialettico", c'è un "vuoto amministrativo e politico". Traduzione dal politichese: il Pd si sta stufando dell'iperdecisionismo di Marino che non ascolta nessuno del partito e nemmeno i cittadini.
C'è anche il piccolo depistaggio che Corsetti Orlando prova a fare: eliminare le strisce bianche all'Esquilino per garantire più turnazione di veicoli.
Al di là del fatto che le strisce bianche - il 20% dei posti auto totali su strada - venne deciso da Alemanno non per un capriccio ma a seguito di una sentenza del Tar del Lazio che obbligò il Campidoglio alemanniano a ridisegnare l'intero sistema della sosta tariffata, forse il problema potrebbe essere affrontato iniziando a combattere la sosta in doppia fila (di Suv, spesso di proprietà cinese) che riduce le strade del quartiere a un girone infernale!
Vi è, però, un secondo articolo che illustra ancora meglio la tensione che serpeggia in Comune.
Il fondo odierno della Cronaca del Corriere è suggestivo.
In sostanza, Sindaco e Pd forse non si odiano, ma certo non si amano.
Un colpo al cerchio - il Pd romano è diviso in bande perennemente in guerra fra loro - ...
... E uno alla botte - Igna' con questi Fori non è che puoi reggere a lungo, inizia a occuparsi anche del resto dei problemi cittadini.
Ma la chiave di lettura è alla fine del pezzo:
Nomine e poltrone: questa è la posta in palio.
Insomma, la guerra fredda fra Marino e il Pd - con SeL spettatore interessatissimo, specie alle poltrone - sembra coinvolgere anche le redazioni.
Vedremo, alla fine, chi vincerà.
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