Sono trascorsi già 62 giorni da quando il sindaco di Roma, Virginia Raggi, annunciò la volontà dell’Amministrazione comunale di trovare un “soggetto terzo” cui affidare il controllo sugli studi sui flussi di traffico prodotti dal costruttore Luca Parnasi - patron della Eurnova, partner della Roma di James Pallotta nel progetto di costruzione del nuovo Stadio della società giallorossa a Tor di Valle. Studi sul traffico finiti fra le carte delle intercettazioni della Procura gettando più di qualche ombra sulla loro reale validità.
In questi 62 giorni, però, annunci a parte, non risulta agli atti alcun pezzo di carta che autorizzi il Sindaco, un Assessore, un funzionario o anche un usciere a trattare in nome e per conto del Campidoglio con questo “soggetto terzo”.
Il sito istituzionale del Comune, aggiornato a ieri, non riporta traccia né di una memoria o di una delibera di Giunta, né di una qualsiasi determinazione dirigenziale. E i funzionari confermano: non ci sono atti. Solo chiacchiere e annunci.
Più elementi concorrono a rendere preoccupante questa inerzia del Comune.
Il primo: la mancanza di un atto autorizzativo rende qualunque interlocuzione con qualsiasi soggetto - il Politecnico di Torino era stato individuato come possibile “soggetto terzo” - una semplice chiacchierata. Che, al momento, dura da oltre due mesi senza approdare a nulla.
Le conseguenze di questa decisione possono essere molto delicate.
Su indicazione del Comune, che fornì anche software e matrici di calcolo, Eurnova aveva prodotto uno studio che prevedeva due scenari temporali (mattina feriale, 7.30-8.30 per vedere l’effetto del Business Park; sera infrasettimanale 19.45-20.45, per verificare l’afflusso per una partita serale). E per ciascuno scenario temporale, aveva analizzato tre ipotesi: costruito il solo Ponte di Traiano oppure il solo Ponte dei Congressi o, ancora, nessuno dei due ponti edificato. Il tutto esaminando sempre e solo l’ingresso allo Stadio o Business Park. Manca un quarto scenario, tutti e due i Ponti realizzati. E mancano praticamente tutti gli altri orari di ingresso allo Stadio per le partite e tutti quelli di uscita.
Commissionare un’analisi che completi questi studi parziali potrebbe dimostrare la necessità di costruire (anche) il Ponte di Traiano. E la Raggi sa che questo potrebbe comportare il rifacimento (di nuovo) della delibera di pubblico interesse, stando alle sue dichiarazioni,
Ultima annotazione: il Sindaco ha affermato che la parcella di questa analisi al “soggetto terzo” la pagherà il Comune. Al di là della sua non correttezza amministrativa e contabile, manca sempre l’atto autorizzativo per l’impegno dei fondi. Cioè una memoria o una delibera.
Insomma, l’inchiesta penale non ha investito l’iter Stadio: è ora di decidere, senza perdere ancora tempo.
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