

Tema estremamente tecnico che si può riassumere in un controllo approfondito dei diversi terreni e delle proprietà. Una parte (oltre la metà) è di proprietà di Eurnova che l’ha acquistata dalla Sais in fallimento. Un’altra parte, circa l’8%, è di proprietà pubblica e sono le aree limitrofe alle strade, alla stazione di Tor di Valle e così via. Il resto sono terreni di altre proprietà (quasi tutte riconducibili a società del Gruppo Armellini) e che dovranno essere espropriate per consentire principalmente la creazione del parco fluviale. Ecco, il ricontrollo delle aree si è concentrato su queste ultime e, da verifiche e controlli incrociati sulle mappe del catasto è emerso un errore nei conteggi che per essere rimesso a posto richiederà un esborso aggiuntivo di circa 18 milioni di euro da parte della Roma. Diciotto milioni di euro che in termini percentuali sono l’1,75% del valore globale del progetto: durante il controllo, infatti, è stato anche verificato l’esatto ammontare dell’investimento totale che la Roma dovrà sostenere che è 1 miliardo e 25 milioni di euro.
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