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In questo blog mi dedico a guardare con occhio maliziosamente indipendente ciò che accade a Roma - e qualche volta anche nel resto del mondo - soprattutto attraverso ciò che della mia città raccontano i quotidiani. Generalmente prendo in considerazione i tre quotidiani più importanti per vendite e diffusione nella Capitale: Corriere della Sera, La Repubblica e il Messaggero. A volte troveranno spazio anche gli altri quotidiani, la cui lettura è comunque sempre accurata.

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mercoledì 2 ottobre 2019

QUEI MANAGER CHIAMATI PER SALVARE AMA E ANDATI VIA SBATTENDO LA PORTA


Stefano Zaghis è il settimo vertice di Ama dell’era Raggi. Subentra a Luisa Melara che, in stile Branduardi, era succeduta a Lorenzo Bagnacani che era succeduto a Antonella Giglio che era succeduta a Alessandro Solidoro che era succeduto a Daniele Fortini. Con, in mezzo, la direzione generale di Stefano Bina
Se Fortini era un’eredità della Giunta Marino e, quindi, tutto sommato, quasi comprensibile il suo avvicendamento nello spirito dello spoils system al cambio politico di Amministrazione, tutti gli altri sono stati presentati dalla Raggi come i salvatori della Patria. E, uno dopo l’altro, se ne sono andati sbattendo la porta. E se con Bagnacani, le registrazioni dei colloqui e le carte in Procura si pensava di aver toccato il fondo, con la lettera della Melara si è andati anche oltre il fondo.
Insieme ai management l’intera gestione dei rifiuti ha visto l’avvicendarsi di due assessori e mezzo: prima Paola Muraro, nominata alla guida dell’Ambiente nella Giunta originaria a luglio 2016 ma dimessasi troppo presto, il 14 dicembre 2016, per il coinvolgimento, poi archiviato, in un’inchiesta giudiziaria su Ama. E poi di Pinuccia Montanari, succeduta alla Muraro il 22 dicembre rimasta in carica fino all’8 febbraio scorso quando, proprio a causa dello scontro al calar bianco fra Ama e Campidoglio, fra Bagnacani e Lemmetti, sulla questione dei bilanci, prese le difese di Bagnacani e ci rimise l’incarico. 
Il mezzo, poi, è, paradossalmente, la Raggi stessa. Dal giorno delle dimissioni della Montanari, infatti, non c’è più un assessore con la delega ai Rifiuti e, quindi, ad Ama. L’attuale assessore all’Ambiente, Laura Fiorini, nominata il 4 settembre scorso, ha infatti solo la delega al Verde mentre quella ai rifiuti, non assegnata a nessuno, rimane in capo al Sindaco.
Luisa Melara, Paolo Longoni e Massimo Ranieri, rispettivamente presidente, Ad e consigliere di Ama, si sono dimessi formalmente alle 6 del pomeriggio di ieri. Sono durati in carica solo 104 giorni e, di fatto, non sono riusciti a toccar palla: immediatamente sommersi dalla crisi di giugno dei rifiuti che ancora non si è esaurita, hanno potuto solo mettere in campo una serie di iniziative tampone per arginare il problema senza poterlo realmente affrontare. 
Il post pubblicato martedì 1 ottobre sulla pagina facebook del sindaco,
Virginia Raggi, mentre il CdA di Ama formalizzava le proprie dimissioni
Ora arriva l’era Zaghis: il suo nome era già circolato per Ama proprio nel periodo di interregno fra Bagnacani, dimessosi a inizio febbraio, e la Melara nominata il 7 giugno, come uno dei papabili per andare a guidare l’azienda di via Calderon de la Barca. Ora è il suo turno nel silenzio del sindaco, Virginia Raggi, che oggi non si è presentata in Consiglio comunale per riferire sulla tripla crisi di Ama, di Roma Metropolitane e delle talpe della Metro C oramai sepolte grazie all’inerzia della sua Amministrazione ma con l’orchestrina mediatica del Campidoglio che, mentre il CdA Melara si dimetteva, si occupava di pubblicare sulla pagina facebook del Sindaco l’ennesimo post dedicato alle macchinette mangiaplastica: perfetto stile Titanic.  


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