Mentre presidi e medici lanciano l’allarme sui rischi per la salute, oggi pomeriggio alle 14.00, Virginia Raggi, sindaco di Roma, riferirà in Aula al Consiglio comunale sulla “situazione societaria di Ama e Roma Metropolitane” mettendo così una pezza alla mancata presenza in Aula martedì, nonostante le pressanti richieste delle opposizioni, con i lavori che erano stati bruscamente interrotti dalle notizie sopraggiunte in Aula sulle dimissioni del Cda di Ama e per la carica della polizia contro i lavoratori di Roma Metropolitane.
Oggi, giornata di dichiarazioni: la politica, più o meno indistintamente, chiede le dimissioni della Raggi e il commissariamento di Ama (strada giuridicamente non percorribile). Qualcuno aggiunge alla richiesta di dimissioni anche il presidente della Regione, Nicola Zingaretti. E è prevista per domani la formalizzazione del nuovo amministratore unico, Stefano Zaghis, attivista 5Stelle della prima ora, nominato nel momento più buio a risollevare le sorti dell’Azienda dei rifiuti.
In Campidoglio la rigidità sulla questione conti e bilanci non sembra attenuarsi neanche di fronte alle dimissioni del secondo management in tre mesi: a Palazzo Senatorio sono certi di aver ragione sui conti.
Per cercare di garantire un minimo di continuità al lavoro dell’azienda e non precipitare anzitempo verso il baratro, ieri il Collegio sindacale - che fino alla formalizzazione di Zaghis deve sbrigare gli affari correnti - ha incontrato tecnici e funzionari di Ama, controllato il fondo cassa e convocato l’assemblea per il 10 e 12 ottobre per prendere atto delle dimissioni della Melara e dei suoi e della nomina di Zaghis. Al quale, stando a quanto dichiarato dal direttore dell’Area Rifiuti dell’Assessorato all’Ambiente, Laura D’Aprile, spetterà il compito di presentare in Campidoglio la versione definitiva del Piano industriale. Ovviamente, in aggiunta alla redazione di un bilancio per il 2017 che vada bene al Campidoglio e eviti a tutti di finire davanti ai magistrati della Procura o alla Corte dei Conti. Il cui viceprocuratore del Lazio, Massimo Lasalvia, nei prossimi giorni ha convocato il CdA uscente: dopo Bagnacani, ora è il turno della Melara, Longoni e Ranieri spiegare le questioni economiche che hanno generato la rottura del rapporto fiduciario con Palazzo Senatorio.
E veniamo all’allarme lanciato dai medici e dai presidi. “A Roma si rischia l'emergenza sanitaria per i rifiuti” affermano Antonio Magi e Pierluigi Bartoletti, presidente e vice presidente dell'Ordine provinciale dei medici-chirurghi e degli odontoiatri (Omceo) di Roma. Aggiungendo: “Occorre evitare che si creino cumuli di immondizia e che un simile degrado diventi attrattivo per gli animali. Non c'è tempo da perdere”. A raddoppiare l’allarme anche l’Associazione nazionale Presidi: “Come segnalato da molti presidi, sia in zone centrali della città sia in periferia la situazione dei rifiuti abbandonati presso gli edifici scolastici o all'interno dei cortili sta aggravandosi di giorno in giorno. Chiediamo che ogni Asl di zona si attivi per verificare lo stato igienico-ambientale ed eventualmente proceda alla richiesta di chiusura degli istituti”.
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