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In questo blog mi dedico a guardare con occhio maliziosamente indipendente ciò che accade a Roma - e qualche volta anche nel resto del mondo - soprattutto attraverso ciò che della mia città raccontano i quotidiani. Generalmente prendo in considerazione i tre quotidiani più importanti per vendite e diffusione nella Capitale: Corriere della Sera, La Repubblica e il Messaggero. A volte troveranno spazio anche gli altri quotidiani, la cui lettura è comunque sempre accurata.

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sabato 29 dicembre 2018

RIFIUTI, IL "FEUDO" 5STELLE CONTESTA LA RAGGI


Il principale tallone d’Achille della Giunta Raggi sembrano essere decisamente i rifiuti. Cassonetti stracolmi, class action minacciate (o già in stato di proposizione) per rientrare dei soldi pagati per una tassa sui rifiuti questi sì buttati davvero nell’immondizia, cumuli di rifiuti incendiati, il bilancio Ama non approvato e, se non fosse per la disponibilità (per altro ben pagata) di altre Regioni italiane e province del Lazio, la situazione sarebbe ancor peggiore. E iniziano ad arrivare le contestazioni, direttamente al sindaco di Roma, Virginia Raggi, che viene pesantemente contestata a Corviale dove, nella serata di giovedì, il presidente del Municipio, il grillino Mario Torelli, aveva convocato un incontro con i cittadini, il Sindaco e l’assessore all’Ambiente, Pinuccia Montanari, e il presidente di Ama, Lorenzo Bagnacani.
L’obiettivo dell’incontro era tranquillizzare i cittadini dell’area che, di qui a breve, vedranno arrivare ogni giorno, per 180 giorni (non derogabili) 300 tonnellate di rifiuti sotto casa, nel sito di Ponte Malnome che Ama ha indicato come nuovo sito di trasferenza dei rifiuti. In pratica, una parte del lavoro che veniva svolto nel TMB di via Salaria andato a fuoco nei giorni scorsi, ora sarà fatto a Ponte Malnome. Che, però, ricade nella stessa zona di Malagrotta, il sito che per decenni ha ospitato la più grande discarica d’Europa. Ama aveva spiegato: Ponte Malnome “non sarà assolutamente utilizzato come sito di stoccaggio, ma solo per attività di scarico e carico immediato su altri mezzi, che devono raggiungere velocemente gli impianti di trattamento di destinazione; e ogni sera l’area sarà libera di rifiuti e completamente ripulita con lavaggi ad hoc”.
Chiaro che, dopo che per decenni praticamente tutti hanno speculato sulle paure della gente, nessuno si fida più.
Per cui, riunione convocata dal Presidente grillino del Municipio per le 21 di giovedì. La Raggi che si presenta dopo le 23. Inevitabile la contestazione che ha sommerso di urla e fischi anche gli interventi della Montanari e di Bagnacani. 
Che, poi, venga contestata la Raggi a Ponte Malnome è un campanello d’allarme forte: qui, infatti, al ballottaggio i 5Stelle avevano incassato percentuali bulgare, 75-80% dei voti. Racconta Gianluca Lanzi, consigliere municipale e segretario Pd nel Municipio XI: “L’assessore Montanari ha raccontato del nuovo modello di differenziata nel VI e X municipio. Poi Bagnacani e le Raggi hanno assicurato che i 180 giorni non saranno prorogati perché si troverà una nuova area per la trasferenza dei rifiuti. Il Sindaco ha detto che hanno tentato di individuare altre aree ma alla fine, a malincuore, sono stati costretti a scegliere Valle Galeria perché era l'unica soluzione possibile”.
Rincara la dose il vicepresidente del Consiglio municipale, Marco Palma: “C’è stata una animata discussione, testimonianze di persone ammalate e la politica rappresentata oggi dalla Raggi & Associati ha segnato un punto di non ritorno sotto diversi punti di vista soprattutto in ambito ambientale. La Valle Galeria ne esce con lo ossa rotte, devastata da una ipocrisia sporca di chi ha raccontato tante cose diverse dai banchi delle opposizioni qualche anno fa e da ruoli decisionali da due anni e mezzo a questa parte”.
Intanto, a salvare le ossa alla Capitale arriva in soccorso la Regione Abruzzo che ieri mattina ha approvato la delibera con cui viene prorogata per tutto il 2019 la possibilità di portare 70mila tonnellate di rifiuti indifferenziati prodotti da Roma negli impianti abruzzesi per il trattamento meccanico biologico.

METRO, IN ARRIVO I 425 MILIONI DEL GOVERNO


L’annuncio risale al maggio 2017: il Campidoglio stimava in 1 miliardo i fondi necessari per ammodernare le linee A e B della metro ma dal Governo stanziarono solo 425 milioni di euro. Ora, a distanza di quasi 20 mesi da quel primo annuncio, finalmente viene chiuso l’accordo fra il Comune e il Ministero delle Infrastrutture
L’annuncio dell’approvazione in Giunta dello schema di convenzione fra Roma e il Mit l’ha dato direttamente il Comune che ha anche specificato la ripartizione delle somme. 
Nella nota diffusa si legge che verranno stanziati “oltre 134milioni di euro per la fornitura di 14 treni per le linee A e B; circa 184 milioni di euro per le banchine di galleria, impianti anti incendio e interventi di adeguamento dell’alimentazione elettrica; 66 milioni di euro per la manutenzione straordinaria del materiale rotabile; 36 milioni di euro per il rinnovo materiale rotabile della tratta Anagnina-Ottaviano; circa 5milioni di euro per un sistema di controllo del traffico treni e pannelli informatici agli utenti”. 
Questi interventi erano stati inseriti da Roma Metropolitane, all’epoca guidata da Pasquale Cialdini, nell’elenco delle opere da finanziare per la “cura dell’esistente”: oltre gli interventi annunciati dal Comune ieri, Roma Metropolitane ne prevedeva altri per un totale di due lotti, uno per la linea A, 550 milioni di euro, e uno per la B da 510 milioni, per un totale di un miliardo e 60 milioni di euro.
Ora, finalmente, arrivano intanto questi fondi che consentiranno di rimettere un po’ in sesto un servizio, quello del trasporto in metro, che nelle ultime settimane è stato profondamente sconvolto prima dalla chiusura delle stazioni di Repubblica, Barberini e Spagna per svariati giorni causa malfunzionamenti delle scale mobili poi da un collasso praticamente globale sempre delle scale mobili un po’ in quasi tutte le altre stazioni sia della A che della B.
"Un pacchetto di risorse per dare nuova linfa al trasporto pubblico locale, un altro passo in avanti per rinnovare le metropolitane di Roma Capitale, che scontano un gap manutentivo decennale. Fondi che saranno utilizzati per ammodernare l'infrastruttura delle metro e per mettere in circolazione nuovi treni a sevizio di tutti", dichiara il sindaco di Roma, Virginia Raggi
"Con questo atto completiamo il lavoro promosso da quest'amministrazione in collaborazione con il Mit. Operazioni necessarie che hanno messo assieme una squadra di lavoro coesa e unita per definire i progetti più urgenti, una vera operazione di rinnovamento, portata avanti per rispondere alle richieste dei cittadini", aggiunge l'assessore ai Trasporti, Linda Meleo.

venerdì 28 dicembre 2018

OREF: IL BILANCIO CONSOLIDATO DEL COMUNE NON È VERITIERO


Da una parte c’è l’Organo di revisione economico-finanziaria (Oref) che dice che il “bilancio consolidato non rappresenta in modo veritiero e corretto la reale consistenza economico, patrimoniale e finanziaria dell'intero Gruppo Amministrazione pubblica di Roma Capitale”, dall’altro c’è l’assessore al Bilancio della Giunta Raggi, Gianni Lemmetti, con la sua “diversità di interpretazione in relazione al principio contabile”.
Fatto sta che per il terzo anno consecutivo l’Oref boccia i documenti contabili del Comune. E lo fa con il consolidato, cioè con il bilancio che include anche i documenti contabili di tutte le partecipate, una venticinquina di enti tra partecipazioni dirette, indirette, aziende speciali e fondazioni. 
La maggioranza, ovviamente, è andata avanti, incurante dei rilievi e, poco dopo le 19 di ieri sera, è arrivato il sì dell’Assemblea Capitolina (25 voti favorevoli tutti 5Stelle e 3 contrari) al testo la cui approvazione era necessaria tanto per chiudere il quadro dei conti del Campidoglio, quanto per superare il blocco delle assunzioni scattato come sanzione accessoria per il ritardo nel via libera legato all'impasse di Ama.
Andando per ordine: l’Oref ha espresso l’invito al Comune a “rideterminare il perimetro di consolidamento comprendendo quantomeno le società ora escluse in violazione del principio contabile". Le aziende in questione sono Roma Metropolitane, Farmacap, due società che “presentano criticità tali da determinare un impatto sulla situazione economico patrimoniale” con Roma Metropolitane “fonte di continue e ingenti passività”. Poi mancano Ama, perché il bilancio 2017 non è stato approvato, e Atac, in procedura di concordato.
La Giunta Raggi replica con le dichiarazioni rese in Assemblea Capitolina dall’assessore Lemmetti: “In virtù dell'applicazione della nostra visione del principio contabile sono state escluse dal perimetro di consolidamento con delibera di Giunta l'azienda comunale Centrale del Latte di Roma, in liquidazione, Farmacap e Roma Metropolitane Srl. Questo ha creato diversità di interpretazione in relazione al principio contabile”. Inoltre, “fin dall'inizio sui bilanci consolidati abbiamo con l’Oref una sorta di comunicazione su come si applica il principio”. Poi, Lemmetti ha prima ricordato come nel 2017 venne varato un Consolidato a settembre poi corretto a febbraio 2018, aggiungendo poi: “quello dell’Oref non è un parere ma solo una relazione”. Quindi la questione semantica: “La differenza è nelle parole, per loro è “l'intero gruppo” che non viene rappresentato”.
Spiega la presidente dell’Oref, Federica Tiezzi, in Consiglio comunale che la mancata approvazione del bilancio Ama, con il contenzioso fra l’Azienda e il Comune, “è già un elemento di criticità enorme che altera i contorni di questo consolidato. L’esclusione di tre società non è conforme a quanto previsto dal principio contabile che lo consente in caso di eventi di natura straordinaria, ovvero terremoti, alluvioni e altre calamità. La mancata approvazione per tre anni dei bilanci di queste società non è una motivazione per escluderle  dal consolidato”. Risposta di Lemmetti: “Noi ci assumiamo la responsabilità di aver preso in Giunta” la decisione sull’esclusione delle società dal consolidato avendo dovuto scegliere fra “mettere dentro dati non veritieri delle aziende o escluderle”.

STADIO; LA SUPERCAZZOLA DEL PREMIER

Intervenendo alla conferenza stampa di fine anno, il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha risposto a un quesito, posto da Alessio Di Francesco, cronista di RadioRadio, in merito al progetto Stadio della Roma. 

Di seguito le dichiarazioni del Premier come battute dall'Ansa. 


Fact checking

C'era già un'interlocuzione dell'amministrazione precedente con la società Roma e con il costruttore per questo importante progetto infrastrutturale. In realtà non era "un'interlocuzione" ma era stata approvata una delibera che sanciva il pubblico interesse alla costruzione dell'opera. 

la riformulazione della giunta Raggi lo ha migliorato, ora è progettato secondo le più avanzate tecnologie. Aver rimosso le opere pubbliche di mobilità per giungere al taglio delle cubature può essere considerato un miglioramento solo da chi del progetto non sa assolutamente nulla. Le "avanzate tecnologie" sono rimaste esattamente le stesse sia nella versione Raggi che in quella Marino del progetto. 

noi siamo sensibili ai temi dell'economia circolareCosa c'entri l'economia circolare con lo Stadio potrebbe spiegarcelo qualche sottosegretario all'Economia

se è un asse strategico essenziale il governo non si sottrarrà dopo tutte le necessarie valutazioniDunque, il Ponte di Traiano potrebbe servire. 
Prima considerazione: il ponte di Traiano c'era nella versione Marino. Se dovesse essere ritenuto necessario, vuol dire che la Raggi non ha migliorato ma peggiorato il progetto. Quindi la considerazione del Premier sull'operato della Giunta Raggi va a farsi benedire. 
Seconda considerazione: già il Pd (con grande strepito di alcuni), ministri Lotti e Delrio, aveva ipotizzato che il Ponte di Traiano potesse essere realizzato con soldi pubblici. Evidentemente, il cul de sac in cui l'Amministrazione comunale ha infognato il progetto è stretto assai pure per il Governo Conte che ripropone le stesse soluzioni di prima... 


Sintesi

Era il conte Mascetti quello della supercazzola. Non il Conte premier...