Dopo il Tar del Lazio, anche il Consiglio di Stato respinge i ricorsi presentati da una serie di società operanti nel settore dei bus turistici - Anav, Salemi, Baltour, Inter Saj, Troiani, Romano, Sulga, Marozzi, Cialone, Federico, Bonelli, Liscio, Ias Touring, Marino Bus, Carrani, Green Line, Società Abruzzese Trasporti Automobilistici, Società Italiana Trasporti - per cui il nuovo regolamento sui bus turistici in centro storico potrà entrare in vigore a gennaio 2019.
Il respingimento dei due diversi ricorsi presentati in appello alla giustizia amministrativa, sancisce finalmente una vittoria per il Campidoglio a gestione 5Stelle.
Esulta il sindaco di Roma, Virgina Raggi: “Ce l'abbiamo fatta: i bus turistici dovranno rimanere fuori dal Centro storico. Dopo il Tar anche il Consiglio di Stato ci ha dato ragione, a partire da gennaio 2019 entrerà in vigore il nuovo regolamento. Una battaglia vinta per i cittadini che ha messo la parola fine a un'anomalia del passato. I magistrati hanno respinto infatti la richiesta di sospensiva del provvedimento: una decisione importante a tutela del nostro patrimonio archeologico e per l’ambiente. Con questo nuovo impianto di regole i pullman turistici avranno a disposizione nuove aree di sosta, brevi e lunghe, con fermate e accessi regolati mediante nuove tecnologie, ma fuori dal centro della nostra città. Dovranno inoltre pagare tariffe congrue, tarate sull'impatto inquinante del mezzo. Un cambiamento radicale, una vittoria per i cittadini”.

Insieme alla Raggi stappa la bottiglia anche Enrico Stefàno, presidente della Commissione Mobilità: “è una grande giornata, che sancisce una vittoria per tutti i cittadini di Roma”.
Festa anche in casa Legambiente (“il nuovo regolamento va attuato bene”) e Codacons (“siamo stati l'unica associazione a costituirsi dinanzi ai giudici”).
Molto meno bene l’hanno presa le associazioni di categoria.
Per Stefano Corbari, consigliere Fiavet Lazio: “Si è persa l’occasione di poter apportare modifiche al “piano bus” che per noi è farraginoso e strutturato malissimo. I tour operator potrebbero essere costretti a proporre altre destinazioni che non siano Roma visto che rischiamo di non potere onorare i nostri contratti, non avendo garanzie di poter accedere alle aree di sosta del Colosseo e Vaticano, che sono contingentate”.
Molto più dura la posizione di Franco Tinti, presidente dell’Associazione nazionale servizi di trasporto autonoleggi (Anstra): “bisogna trasferire le aziende fuori da Roma con il licenziamento di circa 2.500 dipendenti già a partire dal 1 gennaio. Prima di Natale consegneremo con un cesto alla “vincitrice” sindaca Raggi le chiavi e le licenze dei pullman. Noi non siamo contro il piano bus ma contro l'arroganza di questa amministrazione Cinque Stelle. Un piano non si fa dalla sera alla mattina, non hanno ascoltato i consigli di noi Associazioni. Resta inteso che saremo in agitazione dal 18 al 24 dicembre”.
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