Forse potrebbe riaprire oggi, almeno Barberini e almeno per uno dei due sensi (entrata o uscita dei viaggiatori) ma la sicurezza non c’è ancora. E per Spagna c’è da attendere ancora qualche giorno. Proseguono le verifiche tecniche approfondite sulle scale mobili delle due fermate della metro A, scale bloccate già da due giorni per un “guasto tecnico” con conseguente interruzione del servizio viaggiatori in entrambe le fermate. Interruzione per cui sulla A c’è un buco nero che va da Termini a Flaminio, complice la chiusura di Repubblica che data oramai dal 23 ottobre scorso in occasione dell’incidente occorso ai tifosi del CSKA Mosca.
Due giorni di chiusura totalmente ignorati dai vertici del Campidoglio - sindaco Raggi, assessore alla Mobilità, Linda Meleo, e presidente della Commissione Mobilità, il super attivissimo Enrico Stefàno - che hanno trovato il tempo di cinguettare sull’universo mondo ma non hanno pensato di fornire né una parola di scuse né abbozzare spiegazioni a un’utenza sempre più inferocita, secondo la più classica politica 5Stelle del “se non ne parlo, il problema non esiste”.
Da Atac notizie ufficiali non se ne diffondono ma almeno l’umiltà di chiedere scusa per il disservizio si è manifestata.
A Spagna sono 16 le scale mobili sotto controllo e a Barberini 6. Un totale di 22 impianti sui quali stanno lavorando quattro squadre di operai specializzati, ciascuna composta da almeno tre tecnici, coordinati da un ingegnere. L’obiettivo è verificare il funzionamento delle scale in ogni parte, in maniera minuziosa. Doveva essere una manutenzione straordinaria già in preventivo che, però, è stata precipitosamente anticipata senza nessuna comunicazione preparatoria all’utenza che, all’improvviso, si è ritrovata, alle 11.20 di martedì 11 dicembre, con la sospensione del servizio nelle due fermate. La decisione di chiudere sarebbe stata presa poiché i tecnici che effettuano la manutenzione ordinaria avrebbero ravvisato lo stesso tipo di problematiche che si erano verificate a Repubblica nei 10 giorni antecedenti l’incidente con i tifosi del CSKA. Da qui la decisione di bloccare tutto ed evitare, così, il rischio di un bis pericoloso sia in vista dei risarcimenti ai tifosi russi feriti sia perché Spagna è la più profonda stazione metro (sta a -54 metri) e a Barberini l’accesso è possibile solo con scale mobili non essendoci impianti fissi. Tre elementi che hanno spinto Atac a chiudere e a rivolgersi per questi controlli non alla società vincitrice dell’appalto di manutenzione ordinaria (quello con il ribasso del 49,73%) ma a una società specializzata, a testimonianza del fatto che si tratta di un intervento particolarmente “sentito” nell’Azienda di via Prenestina.
Insomma, queste ventidue scale le stanno smontando e controllando pezzo per pezzo ed è per questo che ci si sta impiegando tanto tempo. Una misura di sicurezza a favore dei viaggiatori, romani e turisti, e che non è escluso che, nelle prossime settimane, possa essere allargata anche ad altre stazioni. Anche perché i malfunzionamenti delle scale mobili continuano ad essere all’ordine del giorno praticamente su tutte le fermate e tutte le linee.
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