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In questo blog mi dedico a guardare con occhio maliziosamente indipendente ciò che accade a Roma - e qualche volta anche nel resto del mondo - soprattutto attraverso ciò che della mia città raccontano i quotidiani. Generalmente prendo in considerazione i tre quotidiani più importanti per vendite e diffusione nella Capitale: Corriere della Sera, La Repubblica e il Messaggero. A volte troveranno spazio anche gli altri quotidiani, la cui lettura è comunque sempre accurata.

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sabato 30 luglio 2016

STADIO; FRONGIA: "COL CALCIO C'ENTRA POCO"



"La cosa che ribadiamo è che noi vogliamo lo stadio purché si rispetti la legge. E per stadio di calcio, per l’Amministrazione Raggi intendiamo uno stadio di calcio. Questo è un intervento urbanistico e lo sport, il calcio, c’entra poco".
Parola di Daniele Frongia, vicesindaco e assessore allo Sport della Giunta Raggi, che precisa: «Io non ho mai avuto il dossier stadio sul mio tavolo. Mi occupo dei 162 impianti sportivi già esistenti».

Dopo che Il Tempo aveva lanciato l'allarme sui 90 giorni, 60 dei quali già trascorsi, che il Campidoglio ha per completare l'analisi formale dei documenti dello Stadio perché possa essere presentato in Regione, il Vicesindaco interviene sulla questione. 

«Il ritardo nell’analisi del progetto sullo stadio della Roma di Tor di Valle è solo ed esclusivamente colpa della Roma. Abbiamo acquisito la corrispondenza che, durante la gestione commissariale di Tronca, il Comune ha richiesto alla Roma. I documenti integrativi richiesti sono stati consegnati ma il cronometro parte da quel momento». 
Dai proponenti del progetto - che abbiamo interpellato - arriva, però, una secca smentita: «Noi non abbiamo mai avuto né formalmente né informalmente una richiesta di integrazione documentale da quando, il 30 maggio scorso, abbiamo depositato il progetto definitivo». «Ho ragione io - replica Frongia - perché ho visto le carte, in almeno una occasione il subcommissario ha chiesto dei documenti, che non ho visto se non sommariamente. Presto saprò quali». In tarda serata, Frongia fa marcia indietro: "Non ho mai detto che è tutta colpa della Roma ed è ovvio che dal 30 maggio 2016 (data di presentazione del progetto definitivo in Comune) quelli della Roma non abbiano ricevuto nulla, ho sempre fatto riferimento alla gestione commissariale che era nel 2015".


Quindi, questo limbo in cui sembra precipitato il progetto è dovuto a questo?
«Sì. Berdini, quando parla di approfondimenti, si riferisce a questo. La scadenza interna dei diversi uffici comunali per produrre le analisi sui documenti è oggi, tranne qualche azienda, Atac, Ama, che farà la relazione entro la prima decade di agosto».

La Giunta intende quindi trasmetterlo in Regione appena siete pronti?
«Questo è certo: non intendiamo trattenere il progetto un minuto di più del necessario è stiamo lavorando con velocità e nei tempi previsti».

L’idea, quindi, che sia il sindaco Raggi che Berdini avevano avanzato durante la campagna elettorale di togliere il pubblico interesse, cade?
«Lo stadio non è una nostra priorità. Con Berdini, da quando l’amministrazione Raggi è stata eletta, abbiamo tenuto due riunioni di Giunta e non abbiamo mai parlato di stadio. E non è all’ordine del giorno delle prossime giunte. Non posso dire cosa accadrà a settembre, ottobre o novembre. Di sicuro è falso che noi stiamo lavorando a due delibere, una sullo stadio e una sulle Olimpiadi».

Ad agosto, quindi, il progetto andrà in Conferenza di Servizi regionale. Vuol dire che non è più in agenda l’ipotesi di predisporre una nuova delibera che cancelli il pubblico interesse?
«Non è mai stata discussa questa ipotesi. Per il momento».

Per il momento… e dopo?
«Non posso escluderlo. Ci sono problemi più importanti di cui occuparci ma ci muoveremo in maniera corretta, rispettosa della legge, con tutte le valutazioni e i pareri .Ci sono altre urgenze e altre priorità per noi in questo momento, non abbiamo ancora affrontato in Giunta il problema dello Stadio. Punto. Non posso dare una risposta differente».

I funzionari capitolini con cui abbiamo parlato ci dicono: "Siamo già pronti per mandare il progetto in Regione e stiamo aspettando che ci venga detto cosa fare".
«Questa è un’informazione falsa. Pensiamo come siamo messi a Roma, con i funzionari infedeli che parlano con i giornalisti. In Canada non funziona così».

Se il progetto, però, fra un mese sarà in Regione occorrerà che al rappresentante di Roma Capitale vengano date le indicazioni politiche e sarebbe complesso, mentre si discute in Regione, portare in Consiglio comunale una delibera che cambi il pubblico interesse...

Vanno ancora terminate le istruttorie, non sono state fatte le valutazioni politiche. Non so risponderle

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