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In questo blog mi dedico a guardare con occhio maliziosamente indipendente ciò che accade a Roma - e qualche volta anche nel resto del mondo - soprattutto attraverso ciò che della mia città raccontano i quotidiani. Generalmente prendo in considerazione i tre quotidiani più importanti per vendite e diffusione nella Capitale: Corriere della Sera, La Repubblica e il Messaggero. A volte troveranno spazio anche gli altri quotidiani, la cui lettura è comunque sempre accurata.

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domenica 30 novembre 2014

E MARINO "CORRE" SULLO STADIO

La platea era quella della Conferenza programmatica del Partito Democratico e, nel suo intervento, il sindaco di Roma, Ignazio Marino, è tornato sulla questione Stadio della Roma, la cui delibera è inserita nel calendario dei lavori del Consiglio Comunale. 




Mi auguro - ha detto il primo cittadino, stravolgendo il discorso scritto e andando a braccio e inserendo proprio un passaggio sullo Stadio non previsto nel testo distribuito ai giornalisti presenti in sala - che la prossima settimana possa essere approvata dal Consiglio la delibera sullo stadio della Roma in modo tale che in primavera possa esserci la posa della prima pietra”. 

Più che un auspicio, quello di Marino è un (nuovo) scivolone mediatico

Evidentemente provato dalle tensioni politiche delle ultime settimane, il Primo Cittadino pare aver dimenticato che, prima della posa della prima pietra, Parnasi dovrà presentare i progetti definitivi che la Regione dovrà esaminare entro 6 mesi. 
Oppure può aver dimenticato di specificare a quale anno fa riferimento la primavera da lui citata. 



Fatto sta che, nella giornata di domani, si riunirà la conferenza dei capigruppo per il calendario dei lavori del Consiglio dopo la maratona sull’Assestamento di Bilancio. 

Dietro le quinte, una buona notizia: fra le delibere da discutere prima di affrontare lo Stadio era inserita quella di riqualificazione dell’ex cinema Metropolitan di via del Corso, oggetto di un forte scontro politico fra SeL e l’assessore all’Urbanistica, Caudo. 
I bene informati dei lavori d’Aula sono convinti che l’ex Metropolitan tornerà indietro per essere forse riscritta o abbandonata del tutto. 
Lo Stadio, quindi, dovrebbe guadagnare una posizione, passando dal quinto al quarto posto, ed è perciò  prevedibile che possa iniziare il dibattito vero e proprio già nella seduta del 6 dicembre o al massimo per quella del 9 con votazione finale entro l’11 dicembre. 
Su carta, la maggioranza a favore della delibera è piuttosto ampia, considerato il voto positivo dei cinque consiglieri della pattuglia Forza Italia ma le insidie non mancano: il PD intende approfondire la denuncia dei 5Stelle sul rischio idraulico dell’area, in molti (a destra e sinistra) sono dubbiosi circa il problema della mobilità pubblica e privata e rimane aperta ancora la questione della proprietà visto che l’accordo di New York non soddisfa più di qualcuno (Pomarici, Policastro). 



Dando per scontato l’esito positivo del voto, poi si attenderà che Parnasi presenti i progetti definitivi e su questo versante è in atto una piccola querelle. Secondo alcuni dei progettisti del Gruppo, i definitivi da produrre in Conferenza di Servizi finale sarebbero solo quelli delle opere pubbliche. Secondo l’assessore Caudo, invece, dovranno essere presentati i progetti di tutte quante le opere.

domenica 23 novembre 2014

MARINO E IL PD; ABBRACCIO MORTALE

Ai sondaggi è bene credere sempre poco, almeno per quel che riguarda i numeri in sé. Sono utili più che altro per tastare, in modo meno aleatorio, un comune sentire. Per cui, è poco credibile chi si attacca a un più o meno 2% nel valutare l'operato di un Sindaco e della sua Amministrazione (o di un qualsiasi altro politico).
Quel che conta, appunto, è ciò che da un sondaggio emerge, cioé un comune sentire, un diffuso mood della popolazione.
E non occorre scomodare Swg per sapere che questa Amministrazione comunale, con il suo Sindaco in testa, è in agonia nella testa dei romani.


Vai al bar, parli col barista o con la tabaccaia; o dal fornaio; dal fruttivendolo; in metropolitana o in tram; in centro fra i ragazzi dello struscio; parli con gli albergatori; i vigili urbani; i dipendenti comunali; i centauri e gli automobilisti: non riesci più a trovare nessuno che elogi quanto viene deciso dal Campidoglio. La risposta più diffusa, o, meglio, praticamente unanime, è: "prima se ne va (Marino, sottinteso), meglio è per tutti".

È quello che viene chiamato il polso del territorio. Altro che sondaggi. Questi ultimi hanno solo certificato il coma irreversibile nel quale è sprofondata la Giunta Marino

Ognuna delle persone interpellate è parte di più categorie sociali diverse ed esprime ormai il suo malcontento indossando di volta in volta "la divisa" di queste categorie sociali. Il barista parla come lavoratore dell'Esquilino ma anche come residente a Tor Tre Teste; la tabaccaia come commerciante a San Lorenzo in Lucina e come fruitrice del mezzo pubblico; il Vigile urbano come agente della polizia locale ma anche come automobilista; il centauro come utilizzatore delle due ruote e in qualità di residente nel centro storico. 

L'elenco è lungo ma spiega bene un fatto: Marino sta scontentando tutti

Non solo una o due o enne categorie sociali, ma praticamente tutte. Chi usa il mezzo pubblico è imbufalito per il peggioramento del servizio; chi vive in periferia per il degrado sempre crescente in cui l'Amministrazione ha lasciato la città; chi sta in centro perché sta soffocando fra divieti assurdi in quanto impraticabili e latitanza dell'Istituzione; il dipendente pubblico (con o senza divisa) per le decisioni della Giunta; e così via.

Errori clamorosi a livello amministrativo si sommano a scivoloni mediatici ancor più demenziali: la storia (in vero poco appassionante) delle multe e del Panda-Gate ne è l'emblema più indicativo. 
Non è da quello - e la posizione del consigliere Mino Dinoi che ha rifiutato di firmare la mozione di sfiducia al Sindaco impedendone la presentazione in Aula dietro la motivazione che "non è così che Marino va mandato a casa" è pienamente condivisibile - che si deve giudicare l'operato di un pubblico Amministratore.
Ma quella vicenda è l'emblema del pressappochismo, dell'approssimazione, della superficialità e, in una parola, della inadeguatezza di questa Giunta.

Ora, il PD è di fronte all'ultimo (o forse il penultimo) treno.

Che il partito sia scontento di Marino tanto quanto i romani è cosa nota. Che questo scontento assommi in sé motivazioni più o meno nobili e più o meno personalistiche, è altrettanto noto. 
Ma - ed è bene che il Partito Democratico inizi una seria riflessione su questo - la prosecuzione in questi termini (e non si vede perché un sasso dopo aver fatto onestamente il sasso per una vita debba improvvisamente generare acqua) di questa esperienza di governo può portare quello che attualmente è il primo partito della città a perdere non solo questa posizione ma a rischiare, un domani, di perdere l'intera partita e consegnare Roma a forze politiche ancora più acerbe.

Credibilità e autorevolezza non sono solamente appannaggio di un singolo uomo politico. Marino le ha ormai perse entrambe ed entrambe vanno di pari passo. Al diminuire dell'una diminuisce anche l'altra. Sono due elementi che riguardano anche i partiti politici intesi come centri propulsori di aggregazione e proposta politica. 

L'abbraccio di Ignazio Marino - alla cui parola, alla cui "faccia" (fin troppo spesso richiamata dal Primo Cittadino nei suoi interventi sempre più isolati e quasi disperati; tanto spesso da essere inflazionata) non credono più per primi i suoi - sta trascinando a fondo anche il Partito Democratico inteso proprio come autorevole e credibile centro di proposizione politica. Come, del resto, certificano i sondaggi stessi: Renzi potrebbe non bastare più.

Con quale faccia, domani, un qualsiasi esponente del PD potrà scendere nell'arena, magari fra 3 o 4 mesi, e dire mi candido a sindaco per cambiare Roma? Con quale faccia il PD potrà presentare programmi credibili e autorevoli ai cittadini?
Limitarsi alla difesa passiva di una Linea Maginot ormai superata, come fanno quelli la cui capacità di vedute politiche è pari a quella di una talpa, può causare il collasso finale. A difendere Marino sono rimasti quei cinque circoli del PD da cui provengono gli assessori in quota PD. Il resto della piazza PD non se ne cura più. Siamo all'indifferenza, quando non all'insofferenza

Insomma, dato che abbiamo a che fare con un medico, usando un'espressione da dottor House, è stata provata una cura che non funziona e sta peggiorando il malato. 
Se il PD non si affretta a cambiar cura, il malato muore. Solo che col malato rischia di morire anche lo staff medico.



sabato 22 novembre 2014

STADIO; SLITTA ANCORA LA DELIBERA

Alla fine è ufficiale: dopo l’anticipazione de Il Tempo, ieri la Conferenza dei Capigruppo ha modificato il calendario delle delibere all'esame dell'Aula e la discussione sul provvedimento che sancisce l’interesse pubblico per lo Stadio della Roma slitta a dicembre, insieme all’intero pacchetto dell’Urbanistica, e cioé Esquilino, Fidene, Casal Selce, l’ex cinema Metropolitan e, appunto, lo Stadio, al quinto posto dell’ordine dei lavori. 



Lunedì 24 si voterà sul Centro Carni di Ama, delibera fondamentale e in scadenza, e da martedì si parte con l’Assestamento di Bilancio calendarizzato nelle giornate di martedì, mercoledì e giovedì, ultima seduta utile che andrà ad oltranza fino all’approvazione del provvedimento. 

Ad oggi, quindi, non sono ancora stati sufficienti 80 giorni - dal 3 settembre scorso, data in cui la Giunta adottò il provvedimento - per discutere e approvare in Consiglio comunale la delibera. 


Il computo totale, alla data odierna, quindi raggiunge i 177 giorni e ancora il provvedimento non è giuridicamente perfetto: senza l’approvazione del Consiglio, manca il “sigillo finale” a tutto l’iter. 
La Conferenza di Servizi preliminare e poi la Giunta capitolina impiegarono 97 giorni - comprensivi dello slittamento necessario ai proponenti per presentare la documentazione integrativa - per adottare il testo all'esame dell'Aula. 
Prossima seduta utile - ma è da mettere nel conto almeno un altro paio di riunioni prima che si discuta dello Stadio - il 2 dicembre.

giovedì 20 novembre 2014

LO STADIO CHE SALVERÀ TOR DI VALLE


Di prostitute ne abbiamo contate un congruo numero, tanto di mattina quanto di pomeriggio. Un numero inferiore solo a quello delle buche sulle strade e dei cumuli di immondizia sparsi ai bordi delle stesse. 



Il degrado avvolge come una cappa l’intera area dove dovrebbe sorgere lo Stadio della Roma a Tor di Valle che potrebbe essere la salvezza o l’eterna dannazione di tutta la zona. 
Le macchine alternano il passo d’uomo in colonna con con una lenta marcia fra seconda e terza. Ed è questo, forse, il cruccio primario che affligge chi qui ci vive e ci lavora. “L’asse via del Mare/via Ostiense è sofferente già oggi - dicono i negozianti - e, se dal punto di vista del commercio l’apertura dello Stadio per noi rappresenterà un volano, da quello della viabilità siamo decisamente preoccupati. Queste strade (via del Mare e via Ostiense) non possono essere oggetto di un piccolo intervento ma devono essere fatte a regola d’arte, altrimenti qui, soprattutto al momento dell’uscita dallo Stadio dopo una partita, saremo in un inferno di lamiere”. 

Chi è interessato all’acquisto di una casa o di un negozio fra quelli in costruzione nella zona - tanto che gli uffici vendite delle varie società immobiliari qui eguagliano quasi le prostitute che bazzicano i cigli delle strade - farebbe bene a sbrigarsi: i prezzi stanno aumentando. 
Sa - dicono - fra qualche anno qui ci sarà lo Stadio, i parcheggi, l’area commerciale e la nuova metro, quindi i prezzi sono destinati a salire”. 

E, a proposito della metropolitana, abbiamo buttato un’occhiata alla misera stazione di Tor di Valle sulla Roma-Lido di Ostia, quella, per intenderci, dove, secondo i progetti del Comune, dovrebbe attestarsi il trenino che porterà al futuro impianto giallorosso. L’impressione dall’esterno è pessima: abbarbicata in rilievo, con vista sul desolatamente vuoto scheletro dell’Ippodromo, essa dovrà subire un restyling molto corposo anche e soprattutto per l’attraversamento pedonale in direzione Stadio

Chi frequenta l’Olimpico sa quanto sia lungo e periglioso transitare in macchina o attraversare la strada. 

Lì, con le quattro corsie di oggi, fra via del Mare e via Ostiense divise dal guard rail nel mezzo, si rischia di creare un ingorgo infinito e un grave rischio per i tifosi. 
Intanto, negli ultimi sei mesi, sono già stati aperti ben cinque nuovi bar e i tre centri commerciali che sono limitrofi all’area del (futuro) impianto non temono la concorrenza.
Anzi. 
A nostro giudizio - spiegano i direttori dei centri di Torrino, Decima e Mezzocammino - non c’è il rischio di saturazione della zona. Tuttavia ci opporremo all’ipotesi che nell’area commerciale dello Stadio venga creato un centro di vendita di alimenti. Vanno bene tutti i tipi di esercizio commerciale, ma un altro supermercato no”. 

LINK: LA PAGINA WEB DE IL TEMPO


Anche le chiacchiere con i (pochi) residenti in zona lasciano trapelare l’idea diffusa che lo Stadio potrà solo che essere un bene - “anche perché peggio di così…” fanno sconsolati alcuni anziani - purché sia fatto come si deve e non l’ennesima cattedrale nel deserto come tante altre grandi opere romane degli ultimi decenni. 

(A. Serafini - F. M. Magliaro)

STADIO; SLITTA A DICEMBRE LA DELIBERA

I tempi si stringono, l’assestamento di Bilancio, con scadenza il 30 novembre, si avvicina a grandi passi e la discussione sulla delibera che sancisce l’interesse pubblico allo Stadio della Roma rischia sempre più consistentemente di slittare.




La delibera è stata inserita nell’ordine dei lavori già da giovedì scorso, seduta impegnata dal “Pandagate” di Marino. 
Martedì, altro Consiglio dedicato alle spiegazioni del Sindaco e al folklore pro e contro il Primo Cittadino. 



Meno due sedute, dunque, a disposizione dei Consiglieri per affrontare il tema. 



In più, nella capigruppo, è stata inserita come prioritaria una nuova delibera, la “Variazione al bilancio 2014-2016” per il “contratto di locazione tra Ama e Comune per il Centro Carni”, delibera che scade e che, quindi, passa avanti a tutte le altre. 
E Lo Stadio? 
Scende al sesto posto, dopo Esquilino, Casal Selce, Fidene Val Melaina ed ex Cinema Metropolitan. 

Facendo, quindi, i calcoli, appare sempre meno plausibile che l’Aula riesca ad affrontare lo Stadio prima dell’Assestamento di Bilancio. 



Vero che la scadenza del 30 novembre può anche essere superata (ed è già successo). La procedura prevede che il prefetto di Roma, Pecoraro, invii un richiamo al Comune per provvedere entro 30 giorni. 
Ma la fragile e appena ricompattata maggioranza non vuole subire anche questo nuovo smacco. 
Ed ecco perché è più che probabile che prima si faranno le 4 delibere di urbanistica, poi l’Assestamento e solo dopo lo Stadio. Ormai a dicembre. 

martedì 18 novembre 2014

STADIO, VERSO IL SÌ IN CONSIGLIO

La data della discussione è ancora incerta, probabilmente il prossimo 27 novembre, ma si può tracciare un quadro chiaro di come finirà la votazione in Consiglio comunale sulla delibera Stadio





Favorevoli, “come volano dell’economia e per i posti di lavoro” lo sono, a parole, tutti



In realtà, su 48 consiglieri comunali, quelli che certamente voteranno “” alla delibera sono 29, quattro in più della maggioranza di 25. 
Quelli che certamente “no” era e “no” rimane sono 6
In mezzo ci sono 13 voti “ballerini”, fra indecisi - tra i quali spicca l’ex sindaco Gianni Alemanno - e astensioni da decidere all’ultimo. 




Il Pd, compatto ma non convinto, voterà a favore, insieme a Lista Civica Marino e Centro Democratico. Con loro, anche il voto dei cinque consiglieri dell’area Forza Italia
Fra i no, due esponenti della maggioranza, il radicale Riccardo Magi (Lista Civica Marino) e Gemma Azuni di SeL, con i consiglieri M5S.
Questi voti si possono definire “certi”, a meno di sconvolgimenti dell’ultima ora. 
Restano fuori 13 palline: 3 di SeL e tutto il resto dell’opposizione. In realtà, molte delle annunciate astensioni potrebbero trasformarsi in “sì” se, nel dibattito, venissero accolti alcuni correttivi alle opere

Assemblea Capitolina 48 consiglieri

PARTITO
Consigliere
VOTO DELIB STADIO
Cognome
Nome
Dubbi ed emendamenti
Voto finale
Somma dei voti


VOTI FAVOREVOLI
Maggioranza
PD
Tempesta
Giulia

24
29
PD
Baglio 
Valeria
Da approfondire
PD
Battaglia
Erica
Emendamenti della Commissione Sport
PD
Coratti
Mirko

PD
Corsetti
Orlando

PD
D’Ausilio
Francesco
Roma Lido
PD
De Luca
Athos
Roma Lido, Viabilità
PD
Di Biase
Michela
Da approfondire
PD
Ferrari
Alfredo
Da approfondire
PD
Grippo
Valentina
Da approfondire
PD
Nanni
Dario
Viabilità, cubature, tempistica
PD
Palumbo
Marco

PD
Panecaldo
Fabrizio
Rischio Idraulico, trasporti e viabilità
PD
Paris
Giovanni
Metro B a Muratella, viablilità deflusso stadio
PD
Pedetti
Pierpaolo
Contributo straordinario, no centralità
Sì (o astensione)
PD
Piccolo 
Ilaria
Da approfondire
PD
Policastro
Maurizio
Viabilità, Roma Lido
PD
Stampete
Antonio
Comm. Urb.
PD
Tiburzi
Daniela
Viabilità, Roma Lido
Lista Civica Marino 
Giansanti
Luca

Lista Civica Marino 
Celli
Svetlana
Impianti sportivi periferia
Lista Civica Marino 
Marino
Franco
Rischio idraulico
Lista Civica Marino 
Paris
Rita
Da approfondire
Centro Democratico
Caprari
Massimo

Opposizione
PdL
Tredicine 
Giordano
Trasporti, viabilità
5
FI
Quarzo
Giovanni

FI
Bordoni
Davide

FI
Rossin
Dario
Trasporti, viabilità
Alleanza Popolare Nazionale
Cozzoli Poli
Ignazio


PARTITO
VOTI CONTRARI
Maggioranza
Lista Civica Marino 
Magi
Riccardo
Interesse pubblico, proprietà delle aree, opere pubbliche
NO
2
6
Sinistra Ecologia Libertà 
Azuni
Gemma
Roma Lido e viabilità fino a Ostia
NO
Opposizione
M5S 
De Vito
Marcello
Accoglimento OdG su riduzione cubature, tempistica, idrogeologico
NO
4
M5S 
Frongia
Daniele
Accoglimento OdG su riduzione cubature, tempistica, idrogeologico
NO
M5S 
Raggi
Virgini
Accoglimento OdG su riduzione cubature, tempistica, idrogeologico
NO
M5S 
Stefàno
Enrico
Accoglimento OdG su riduzione cubature, tempistica, idrogeologico
NO

PARTITO
VOTI DI ASTENSIONE
Opposizione
Cittadini X Roma
De Palo
Gigi
Da approfondire
Astensione/Favorevole
5
7
Alfio Marchini Sindaco 
Onorato
Alessandro
Depuratore Acea, Roma Lido, Viabilità
Astensione/Favorevole
Alfio Marchini Sindaco 
Alfio 
Marchini
Depuratore Acea, Roma Lido, Viabilità
Astensione/Favorevole
NCD 
Cantiani
Roberto
Trasporti, variante urbanistica
Astensione/Favorevole
NCD 
Mennuni
Lavinia
Trasporti, variante urbanistica
Astensione/Favorevole
Mov. Cantiere Italia
Dinoi
Cosimo
Vedrò il dibattito
Astensione/Contrario
2
Misto
Belviso
Sveva
Vedrò il dibattito
Astensione/Contrario

PARTITO
INDECISI
Maggioranza
Sinistra Ecologia Libertà 
Peciola
Gianluca
Tutele ambientali, Roma Lido, tavolo insteristituzionale
Deciderà il partito romano e laziale
3
6
Battaglia
Imma
Tutele ambientali, Roma Lido, tavolo insteristituzionale
Deciderà il partito romano e laziale
Proietti Cesaretti
Annamaria
Tutele ambientali, Roma Lido, tavolo insteristituzionale
Deciderà il partito romano e laziale
Opposizione
Fratelli d’Italia
Ghera
Fabrizio
Infrastrutture viarie e trasportistiche
Indeciso
3
Alleanza Popolare Nazionale
Alemanno
Giovanni

Indeciso
Misto
Pomarici
Marco
Proprietà, mobilità, espropri
Indeciso

VOTI TOTALI
48
48


Andando per ordine: chiare le motivazioni del netto "no" dei due consiglieri di maggioranza, Magi e Azuni. In primis, la carenza di fondo è nella mancanza di un interesse pubblico alla quale si sommano altre preoccupazioni: “Io vengo da quella zona - dice la Azuni - questo stadio sarà la fine per un’area già in enormi difficoltà per la mobilità. Mi dovrebbero garantire investimenti sulla mobilità che non sono in grado di fare. Io non ci sto”. Anche Magi ha le idee molto precise: “Come si pensa di vendere tutti questi uffici in una città in cui le imprese chiudono? Forse che da qualche parte qualcuno pensa di poter trasformare poi questi uffici in case? È ancora aperta la questione della proprietà dell’area e sarebbe necessario attendere almeno l’esito del processo”. 



In realtà, però, parlando con ogni singolo consigliere si scopre che alcuni, anche fra i favorevoli, non hanno nemmeno letto la delibera e si affidano - mani, piedi e voto - a ciò che riferisce loro qualche altro consigliere più diligente. 
Ma, con quelli che hanno studiato si scopre che non sono molti quelli soddisfatti pienamente dal progetto e che se alcuni voteranno per disciplina di partito, altri esprimeranno il loro assenso solo perché ritengono prioritario lanciare un forte segnale per l’occupazione. E il tifo non conta: posizioni simili sono state espresse tanto da consiglieri di provata fede giallorossa che biancoceleste.

Il primo nodo che, al di là di tutto, non convince nemmeno i favorevoli è quello della mobilità, sia pubblica che privata. Per il centrosinistra, D’Ausilio, De Luca, Giovanni Paris, Policastro, Tiburzi; per il centrodestra, Cantiani, Mennuni, Bordoni, Rossin, avanzano dubbi sulla soluzione MetroB e sull’asse viario via del Mare/via Ostiense. In sostanza, voteranno a favore, ma non credono che la soluzione migliore sia quella prospettata dalla Giunta
Gianni Paris (Pd), spiega: “Le conseguenze sul quadrante saranno enormi specie al momento del deflusso dallo Stadio. Quanto meno, se non si potenzia la Roma-Lido invece di fare questo scambio sulla B, occorrerebbe almeno prolungarlo fino alla stazione Muratella della ferrovia regionale. Altrimenti si crea una cosa monca”. E, sottinteso, inutile. 
Cantiani (Ncd) dice: “Non è in discussione l’importanza dell’opera, ma le sue ricadute. Manca, e più volte l’ho richiesto, anche un’ipotesi di esercizio di come funzionerà la metro con questo sistema ideato. Come si fa a esprimersi su carta senza avere certezza di ciò che andremo a creare?”.




A latere, le posizioni dei Cinque Stelle e del gruppo di Alfio Marchini
Spiega Onorato (Lista Marchini): “Il nostro voto non è deciso perché vogliamo sentire cosa emergerà dal dibattito in Aula. Siamo favorevoli all’opera ma non convinti di alcune soluzioni”. 
Mentre il gruppo dei consiglieri del movimento di Grillo è nettamente contrario: “Siamo a favore dello Stadio ma contrari al progetto. L’area è sbagliata e il progetto carente sotto moltissimi punti: a partire dal rischio idraulico e dalle cubature in eccesso che dovrebbero scendere al massimo a 300mila. Potremmo votare a favore qualora tutti i nostri ordini del giorno venissero accolti”. Quindi, rimangono quattro voti contrari.