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In questo blog mi dedico a guardare con occhio maliziosamente indipendente ciò che accade a Roma - e qualche volta anche nel resto del mondo - soprattutto attraverso ciò che della mia città raccontano i quotidiani. Generalmente prendo in considerazione i tre quotidiani più importanti per vendite e diffusione nella Capitale: Corriere della Sera, La Repubblica e il Messaggero. A volte troveranno spazio anche gli altri quotidiani, la cui lettura è comunque sempre accurata.

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domenica 31 agosto 2014

STADIO AS ROMA, ADDIO SUPER METRO

Il 4 settembre si avvicina: quel giorno la Giunta capitolina approverà la delibera che sancisce il "pubblico interesse" allo Stadio della Roma.


In mezzo, lunedì, un vertice tutt'altro che facile, con i capigruppo di maggioranza e con i presidenti delle varie Commissioni consiliari che hanno voce in capitolo sul dossier.
Dossier che - al netto delle polemiche politiche - si sta decisamente sgonfiando: da grande successo della Giunta, piano piano, si "smoscia" ogni giorno di più.
Gli uffici tecnici del Comune hanno dato delle indicazioni chiare. La politica ha deciso ben altro.
Il risultato somiglia sempre più a un soufflé smontato.

Il caso più clamoroso è proprio quello dei trasporti, vero mantra dell’Amministrazione comunale. 

In conferenza di servizi le indicazioni erano chiarissime: no ad interventi sulla metro B e concentrarsi, invece, sulla Roma-Lido. 
L'obiettivo per i funzionari comunali era chiaro: associare l'intervento programmato dalla Regione Lazio (proprietaria della linea) a quello dei privati in occasione della costruzione dello stadio. 
Raddoppiare la frequenza dei treni, oggi nominalmente uno ogni 10 minuti, sfruttando, almeno per un terzo della linea, i soldi del privato
Indipendentemente dallo Stadio, questo intervento avrebbe significato un miglioramento per l'intera città. 
In termini di trasporto per le partite, migliorare la linea con questi obiettivi avrebbe significato assicurarsi una capacità teorica di movimentare 14mila persone l'ora. 

Passano pochi giorni da quel 31 luglio e, a ridosso di Ferragosto, l’assessore Caudo annuncia che il Comune vuole “anche” la metro B
L’intervento che vogliono dal Campidoglio è creare uno scambio, come quello di Bologna, a Magliana, fare un ponte che scavalchi i binari e, usando un terreno libero e pubblico, portare la metro B alla attuale stazione di Tor di Valle della Roma-Lido, ovviamente allargata. Costi stimati “a spanna”, visto che mai nessuno ha messo mano a un progetto simile, circa 100 milioni di euro
Nei primi giorni, dalle dichiarazioni sia di Caudo che dello staff di Marino sembrava che i due interventi fossero complementari
La “nuova” metro B avrebbe avuto una frequenza di nove treni l’ora, con una capacità di trasporto nominale di 10mila passeggeri. 
Sommati questi, a quelli della Roma-Lido ristrutturata, ogni ora, 24mila persone avrebbero potuto usare il mezzo pubblico su ferro per andare allo Stadio. 

Dall’altro ieri, invece, fine dei giochi: la Roma-Lido esce mestamente dal programma Stadio
Basta l’intervento della Regione che, se e quando sarà completato, assicurerà non più 12 ma 9 treni l’ora. 
Quindi, fatti due conti, saranno sulla carta 20mila i passeggeri che ogni ora potranno andare allo stadio con le due linee metro.

Seconda prescrizione fondamentale: la viabilità. Per i tecnici era fondamentale unificare la via del Mare e la via Ostiense dal Grande Raccordo Anulare a viale Marconi, circa 8 chilometri di percorso. 
Nel progetto originale, invece, i proponenti hanno notevolmentee limitato l’adeguamento a due corsie: circa due chilometri in prossimità dello Stadio. 
Per l’assessore all’Urbanistica, Giovanni Caudo, visto che il Comune punta sul trasporto pubblico e che “entrambi gli interventi non sono sostenibili economicamente, invece del progetto indicato in Conferenza di servizi, va bene quello originale di Parnasi. E poco importa che anche il prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro, abbia evidenziato la carenza del sistema della viabilità.

Resta da chiedersi a cosa servono le conferenze di servizi e i pareri dei tecnici se poi è la politica a decidere.

sabato 30 agosto 2014

STADIO, ESPROPRI PER 25 MILIONI


Sette giorni: tanto ci hanno messo Parnasi e Pallotta a presentare il nuovo Studio di Fattibilità che integra il progetto dello stadio a Tor di Valle
Un tempo record, che sorprende e che, visti i precedenti - due anni per lo studio di fattibilità presentato lo scorso maggio e addirittura venti giorni abbondanti per produrre il solo piano Particellare, richiesto il 31 luglio è consegnato ben oltre ferragosto - lascia aperto l'interrogativo sulla effettiva credibilità di un ponte e di una metro messe su carta in una settimana!


Ponte pedonale, videosorveglianza del futuro parco e, soprattutto, il prolungamento della metro B da Magliana all'attuale stazione Tor di Valle della Roma Lido di Ostia. 


Contraddicendo i tecnici che in Conferenza di Servizi avevano puntato tutto sul potenziamento della Roma Lido, questo intervento esce silenziosamente di scena. In Campidoglio "si accontentano" dell'intervento che la Regione ha in atto e che porterà la frequenza a 1 treno ogni 7 minuti e mezzo, rispetto agli attuali 10, ma molto lontano dai 5 indicati dai tecnici. Insomma, dopo il successo sbandierato, piano piano quello di New York appare sempre più un accordo al ribasso e che contraddice tutte le prescrizioni indicate dai tecnici
Il mantra è: metropolitana. Tutto il resto è superfluo.



Dal Piano Particellare emerge che Parnasi stima in 25 milioni e 145mila euro la spesa per gli espropri. Si tratta di terreni quasi tutti classificati a "verde", per 372mila e 849 metri quadri. Il 98% dei quali appartiene a due società, la Filemone e la Immobilquindici, che, secondo il Campidoglio, sono riconducibili alla Holding Armellini
A queste due, verranno espropriati quasi 35 ettari con un risarcimento stimato da Parnasi in quasi 24 milioni di euro, circa 69 euro a metro quadro. 


In mezzo, oltre aree di altri privati, ce ne sono due del Consorzio del Tevere per quasi 5 ettari, tre pascoli del Comune di Roma e cinque aree del Demanio pubblico, e circa 64 mila metri quadri della Via del Mare. Ovviamente le aree pubbliche non saranno espropriare ma "asservite". 

Colpisce la discrepanza fra le cifre contenute nel progetto originario - che indicavano in 451.789 metri quadri le aree di privati da espropriare e in 86.716 metri quadri quelle pubbliche da "asservire" - e quelle del Piano Particellare: scendono le aree da espropriare ai privati a 372.849 metri quadri, circa 79mila in meno, ma salgono di 25mila metri quadri abbondanti, attestandosi a 112mila metri quadri, quelle pubbliche da asservire, nonostante sia stata eliminata dal progetto l'area della Tenuta dei Massimi, vincolata a riserva naturale. 


Intanto si innalza il livello dello scontro politico. Dai consiglieri comunali ora siamo passati definitivamente ai Deputati. E, se la lotta è nei fatti interna al Partito democratico, ora il "conflitto" si allarga anche alle altre forze politiche. Parte Roberto Morassut, ex assessore all'Urbanistica di Veltroni e 'papà' del Piano regolatore del 2007 vigente, che già nei giorni scorsi aveva sparato secco sul progetto: "La legge è lacunosa e abborracciata, genera contraddizioni e non spiega in cosa sia il pubblico interesse" di quest'opera. 


Replica Francesco Giro, senatore Forza Italia: "Perché questa guerra contro una squadra e un sindaco voluto nelle primarie Pd proprio da Morassut? C'è puzza di bruciato".
 

giovedì 28 agosto 2014

"NO AD AUTOSTRADE URBANE, ALLO STADIO CI SI VA SENZA MACCHINA"


"L'Amministrazione capitolina, al di là di qualche possibile aggiustamento del progetto definitivo, non intende trasformare la via del Mare e la via Ostiense in una sorta di 'autostrada' urbana che incentiverebbe l'uso del mezzo privato". 



Quindi, il progetto originario di Parnasi - un semplice allargamento delle due strade fra il Raccordo e Magliana - è il massimo che possiamo aspettarci. 
La macchina o la moto - un po' come accaduto per le varie pedonalizzazioni - vanno lasciate in garage.

Questo è quanto è emerso dalla serie di incontri che si sono tenuti ieri pomeriggio in Campidoglio fra il vicesindaco, Luigi Nieri - che sostituisce il sindaco Marino in vacanza negli Stati Uniti con la famiglia - e, in via informale, alcuni dei partiti che sostengono la maggioranza: la Lista Marino e SeL. 
In mezzo, un incontro tecnico fra Nieri da una parte e gli assessori Caudo (Urbanistica), Improta (Mobilità), Estella Marino (Ambiente) e i capi segreteria degli Assessorati allo Sport e ai Lavori Pubblici. Supportato da tavole, grafici e cartine, Caudo ha illustrato il progetto originario e la sostanza dell'accordo stretto a New York con Parnasi e Pallotta.



Accordo che andrà perfezionato entro fine mese con il nuovo Studio di Fattibilità che Parnasi dovrà presentare in Comune e che prevede come essenziali per il via libera all'intero pacchetto: la costruzione della diramazione della linea B della metro da Magliana all'attuale stazione della Roma-Lido a Tor di Valle; la realizzazione di un ponte pedonale sul Tevere dalla stazione Magliana della ferrovia Orte-Fiumicino; un parco di 34 ettari videosorvegliato e una contestuale e contemporanea realizzazione di tutte le opere pubbliche connesse allo Stadio.

La viabilità - già portata all'attenzione del Comune dalle dichiarazioni del prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro - è rimasta in secondo piano.
"Non è entrata nelle conversazioni - dicono al termine dell'incontro - perché ci si è concentrati sulla necessità di redigere la delibera che porteremo in Giunta il 4 settembre, in modo che l'interesse pubblico emerga con forza e completezza. Per questo, è stato convenuto che gli Assessorati impieghino i giorni rimanenti per studiare tutti i dettagli tecnici".
Intanto, lo Stadio continua a generare forti fibrillazioni all'interno della maggioranza, in special modo del Pd.



Dopo le dichiarazioni di Fabrizio Panecaldo, coordinatore della maggioranza in Consiglio, che aveva puntato i piedi affinché nel progetto rientrassero anche gli adeguamenti delle strade e non solo quelli per il trasporto pubblico, è intervenuto Tommaso Giuntella, presidente romano del Pd, che ha appoggiato la posizione di Panecaldo: "Il Pd romano ha sempre avuto interesse a massimizzare i benefici per i cittadini". Ha fatto sentire la sua voce anche Umberto Marroni, deputato ed ex capogruppo del Pd al Comune nella passata consiliatura: "l'impianto deve essere di proprietà della Roma, le cubature aggiuntive non rientrano nello spirito della legge, questa è una variante urbanistica". La proprietà dell'impianto è tema rilanciato anche da Antonio Stampete, presidente della Commissione Urbanistica: "è di Pallotta o della As Roma? Tutti i consiglieri sono interessati a questo aspetto", e, ribadendo che "l'accordo di New York è buono ma si può sempre migliorare la questione viabilità" attacca "quelli che oggi parlano ma che ieri, con le Giunte di centrosinistra, hanno creato cubature su cubature senza servizi, come a Ponte di Nona". 

E a Roberto Morassut - ex assessore all'Urbanistica di Veltroni e estremamente critico su tutto il dossier - saranno fischiate le orecchie.

domenica 24 agosto 2014

STADIO, CALMA E POI CALMA


Pallotta, presidente giallorosso, è disposto a portarci Totti in spalla e a disputarvi il primo incontro già nella stagione 2016/17. In realtà, la road map dello Stadio di Tor di Valle è ancora lunga e con un percorso irto di ostacoli. 



Il trionfalismo ora è più un auspicio che la realtà dei fatti.

Punti fermi: entro fine agosto Parnasi dovrà presentare al Comune il piano di fattibilità per le nuove opere concordate a New York: metro, ponte pedonale, videosorveglianza del parco. Dopo di che, il 3 settembre la Giunta deve varare la delibera di interesse pubblico. 
Fine delle certezze. 
Dalla Giunta, la delibera passa in Consiglio per l'approvazione. 
Devono partire le procedure per gli espropri e va redatto il progetto definitivo. E qui solo Parnasi, con Libeskind, Meis, architetti e ingegneri, avrà il pallino in mano. 
L'assessore all'Urbanistica, Caudo, ritiene che siano necessari almeno 3 o 4 mesi per redigerlo. Fatto il progetto definitivo, la Regione ha 6 mesi di tempo per approvarlo in Conferenza di Servizi. Non è detto, ovviamente, che li impieghi tutti. Infine, ci sono i tempi tecnici per la stipula della Convenzione Urbanistica, il "contratto", fra Comune e Parnasi.
 In mezzo, ovviamente, c'è che non ci siano ricorsi sugli espropri né sull'opera in sé. Qualora ci fossero, i tempi slittano, basti vedere quanto avvenuto, con 3 anni persi, con il restauro del Colosseo. E che gli eventuali ricorsi si concludano tutti a favore del Comune e di Parnasi. 
Altrimenti si apre una nuova partita.

sabato 23 agosto 2014

STADIO, VINCONO TUTTI, MA RESTANO NODI IMPORTANTI


Si fa, luce verde, reciproche pacche sulle spalle e metaforico champagne. 
Per ora lo Stadio della Roma è salvo. 


Marino e Caudo, assessore all'Urbanistica, hanno chiuso l'accordo con il duo Pallotta/Parnasi, nell'incontro, durato un'ora e mezza, che si è svolto ieri mattina (ora di New York) negli uffici del Presidente giallorosso al Meat Market nella Grande Mela. 
Incontro al quale era presente Luca Parnasi, insieme al braccio destro di Pallotta per lo Stadio, Mark Pannes, e alle archistar del progetto: Daniel Libeskind e Dan Meis.

Da tutte e due le parti si suona la marcia trionfale: "successo storico e senza ombre" per il sindaco Marino, "i romani siano orgogliosi della propria amministrazione, voglio lo stadio pronto per il 2017 e sono disposto a portare Totti in spalla pur di vederlo giocare" per Pallotta, sarà uno "stadio storico" per entrambi.



Nel dettaglio, cosa incassa l'Amministrazione comunale?

Prima di tutto una riduzione dei metri cubi pari a 100mila in meno rispetto al progetto originario che, solo per le cubature aggiuntive, prevedeva oltre 900mila metri cubi di cemento in compensazione.


Secondo, gran pallino del Sindaco: la metro. Saranno i proponenti del progetto a farsi carico dei costi della diramazione della metro B a Magliana fino alla stazione di Tor di Valle che, oggi a servizio della Roma-Lido, dovrà essere ristrutturata per accogliere anche i convogli della B. Il costo di questo intervento però è ancora tutto da quantificare.

Terzo punto, verrà realizzato un ponte pedonale che dalla stazione Magliana della Roma-Fiumicino, scavalchi il Tevere e, con 800 metri di percorso, possa condurre allo Stadio attraverso il parco che sarà creato sulle sponde del Fiume. In questo modo, anche la Ferrovia Orte-Tiburtina-Fiumicino potrà essere utilizzata per recarsi allo stadio. Inoltre, il parco sul Tevere - 34 ettari, più grande, ci tengono a sottolinearlo dal  Campidoglio, di Villa Borghese - sarà mantenuto dai proponenti e sarà video sorvegliato.
Passaggio importante: tutte le opere dovranno procedere insieme. Lo stadio, quindi, quando entrerà in funzione, lo farà essendo totalmente completo delle infrastrutture.

A questo punto, Parnasi e Pallotta, entro fine agosto, dovranno presentare un progetto di fattibilità di queste nuove opere. Non si interrompono i termini del 3 settembre, come era avvenuto per la prima richiesta di integrazione documentale rivolta dal Campidoglio a Parnasi. Questo perché - dicono dallo staff di Marino - in Comune si vuole fare in fretta.

Arrivato nel vivo l'iter amministrativo, ovviamente, si accende la polemica politica

Si parte con Fabrizio Ghera, capogruppo di Fratelli d'Italia Alleanza Nazionale in Consiglio comunale che, ricordando come già ai tempi di Dino Viola e di Franco Sensi si è parlato di Stadio senza mai giungere a farlo, chiede al Sindaco "di uscire dall'impasse dei cavilli burocratici e chiarire la pubblica utilità dell'opera". Attacca a testa bassa Filibero Zaratti, ex Verdi, oggi deputato di SeL: "da Marino ci aspettavamo qualcosa di diverso. Con un Cavallo di Troia chiamato Stadio si distrugge il territorio a vantaggio di privati".
Domenico Cecchini, ex assessore all'Urbanistica della Giunta Rutelli, va sul tecnico: "Occorre rifarsi al Piano Regolatore vigente. Non si possono valutare i costi - 50 milioni in più sono sufficienti? - in modo soggettivo né sono ammissibili omissioni di verifiche e controlli". Plaude invece il senatore forzista Francesco Giro: "penso sia la volta buona".


In realtà, i nodi da chiarire non sono stati tutti risolti.
Il primo di questi è legato proprio ai costi di tutto questo. 
A parte la strizzatina d'occhio al mondo ambientalista con il parco, in realtà molto contestato in sede di conferenza di servizi proprio dai funzionari dell'Assessorato all'Ambiente che hanno giudicato il progetto fumoso, il Campidoglio ottiene - e non avrebbe potuto essere altrimenti - che i costruttori paghino anche la nuova diramazione della metro B. Opera che va sommata al potenziamento della Roma-Lido di Ostia. Ufficialmente i costi vanno quantificati ma è una cifra che, stando alle previsioni di Agenzia della Mobilità, difficilmente scenderà al di sotto dei 110 milioni di euro. E probabilmente sarà superiore. Ben al di sopra, quindi, dei conti che dal Campidoglio sono circolati in questi giorni e che facevano riferimento a una cinquantina di milioni di euro. Ovviamente è problema dei proponenti la copertura di questi costi. 
Il secondo punto che rimane fuori da questo accordo è la questione della viabilità di accesso allo Stadio.


Dopo che la Regione ha richiesto e ottenuto che lo svincolo della Roma Fiumicino fosse spostato rispetto alla collocazione originaria, e dopo che il prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro, ha lanciato l'allarme sul problema accessibilità dei mezzi di soccorso e di emergenza, invocando le complanari per la Roma Fiumicino e le quattro corsie più corsia di emergenza per via del Mare e via Ostiense fra il Raccordo e Marconi, nulla pare ieri essersi deciso in merito. Si rimane quindi ancorati alle dichiarazioni di Caudo di alcuni giorni fa quando l'Assessore ha affermato che, dovendo scegliere fra strade e metropolitane, il Comune privilegerà la metro e il progetto per le strade rimarrà quello del proponente, un semplice l'allargamento delle due arterie in prossimità dello Stadio.

STADIO, PANECALDO: GIUSTO APPELLO PREFETTO, PRIMA VIABILITÀ


"Partiamo da un presupposto: vengo dal mondo ambientalista e non temo giudizi altrui ma, a mio parere, il metro cubo non è un'unità di misura in sé da considerare come valida a qualsiasi costo. Il concetto è quello dell'interesse pubblico. Deve essere percepibile anche da un bambino. Quindi, il concetto dal quale dobbiamo partire è: serve un'accessibilità ecosostenibile, il più possibile con il trasporto pubblico. E certo non si può ignorare l'allarme del Prefetto. E non perché a lanciarlo sia Pecoraro, del quale tutti riconoscono il valore, ma perché sono osservazioni di puro buon senso".
Fabrizio Panecaldo, consigliere all'Assemblea Capitolina e coordinatore della maggioranza che sostiene Marino e la sua Giunta, è molto chiaro sulla questione Stadio a Tor di Valle.

Come giudica l'accordo fra Marino e Pallotta di ieri?
"Dalle prime notizie, molto soddisfacente"

Che succede ora?
"Già il 1 settembre, riunirò, se necessario anche in seduta permanente, i partiti di maggioranza per esaminare il dossier e, al di là del pronunciamento della Giunta, arrivare in Aula, a votare la delibera di pubblico interesse, con una posizione quanto più possibile comune e condivisa. Ma...".

Ma?
"Si tratta di un'occasione storica per sistemare in modo definitivo un quadrante di Roma che è da sempre in sofferenza. Deve essere chiaro che, una volta realizzato l'impianto, non saranno più possibili interventi correttivi. Quindi, se c'è da fare una ciclabile, se, finalmente, si possono unificare e ampliare la via del Mare e la via Ostiense dal Raccordo a Marconi, come anche ha sottolineato il prefetto Pecoraro, se si può migliorare il trasporto pubblico, ebbene, si faccia tutto. Va bene aver ridotto di 100mila i metri cubi previsti ma questo non deve andare a discapito della viabilità"



Quindi?
"Credo che sia debba migliorare ancora l'accordo, inserendo le opere di viabilità magari, se necessario, anche concedendo qualche metro cubo in più. Se allo Stadio si andasse solo in metropolitana, allora si potrebbe accettare il progetto originario sulla viabilità. Ma dato che non è così, non si può perdere un'occasione è storica e accettare accordi al ribasso".

venerdì 22 agosto 2014

STADIO, OGGI VEDREMO CHI LA SPUNTA


Oggi è uno dei giorni chiave per la As Roma. Al di là della querelle Benatia, oggi si decide un tassello importante per il futuro societario, quello dello Stadio. E si decide lontano da Roma. Il sindaco Marino e l'assessore all'Urbanistica, Giovanni Caudo, sono volati, infatti, in tutta fretta negli Stati Uniti. Arrivati ieri, stamattina alle 10 vedranno Pallotta


Tema unico dell'incontro: lo Stadio. O, meglio, la metropolitana.
 Pallotta, con la sua Newco, è associato con Parnasi per il progetto stadio. 
Parnasi ha la delega di Pallotta a parlare ma, visto che siamo alla stretta finale, dal Campidoglio hanno deciso di bruciare un po' i tempi e di andare, anche in modo un po' irrituale, dal Presidente giallorosso. Anche perché il 27 agosto, quando Pallotta sarà a Roma, Marino sarà in vacanza negli States quindi senza possibilità di incontrarsi e i tempi stringono.

Dopo lo slittamento del termine iniziale del 27 agosto, dovuto al tempo che Parnasi ha impiegato a produrre gli ulteriori documenti richiesti dal Campidoglio, il 3 settembre scadono i 90 giorni di tempo che la legge concede al comune per dare una risposta allo studio di fattibilità avanzato da Parnasi/Pallotta.



All'indomani della Conferenza di Servizi - che aveva escluso il prolungamento della metro B fra le opere da realizzare limitandosi a concentrare le prescrizioni sul potenziamento della Roma-Lido di Ostia - il Campidoglio, su indicazione diretta del Sindaco, ci ha ripensato: metà dei tifosi deve poter raggiungere lo Stadio in metro
Questo rimette in gioco un po' tutto. L'investimento necessario non è più di 10 milioni ma di 50, anche se in realtà di soldi ne servono più del doppio. Ed ecco perché, a sentire le dichiarazioni di Caudo dei giorni scorsi, a questo punto la metro - metro B con scambio e prolungamento fino alla attuale stazione di Tor di Valle della Roma-Lido e Roma-Lido potenziata fra Tor di Valle e Piramide con frequenza raddoppiata - è essenziale per caratterizzare come di interesse pubblico tutto il complesso Stadio. 
Ora c'è da spiegare tutto questo a Pallotta, fargli capire che questa cura del ferro è un elemento fondamentale più degli svincoli, della via del Mare, della via Ostiense, dei parcheggi e del verde; che si tratta di una questione quasi "culturale": cambiare, cioè, l'approccio del tifoso romano allo Stadio passando dal mezzo privato a quello pubblico. E, soprattutto, che non ci si può limitare a costruire uno stadio e poi vederlo invivibile in mezzo al caos traffico ad ogni partita.

Non è proprio un ultimatum, quello del Campidoglio alla Roma, ma quasi.



Come si evince dai 'fra le righe' delle affermazioni di Caudo, altro possibile tema caldo sarà quello dei rapporti societari, non solo fra Pallotta e Parnasi - da lettera ufficiale di Parnasi i chiarimenti in merito richiesti dal Comune arriveranno solo dopo il 3 settembre, all'esito della decisione capitolina sullo studio di fattibilità - ma anche fra Pallotta e i nuovi soci americani, dotati di grande liquidità e specializzati nella costruzione di parchi a tema e impianti sportivi. 

STADIO, PECORARO: SICUREZZA A RISCHIO



Pur con tutta la diplomazia che lo ha sempre contraddistinto, il prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro, lancia un allarme sul progetto stadio: "Sicurezza a rischio".


E non è per nulla tenero né con il progetto né con le prescrizioni comunali: le strade di accesso sono fondamentali per i mezzi di soccorso e di emergenza; e le metro da sole non bastano
Prefetto di Roma dal novembre 2008, responsabile dell'ordine pubblico in città, apprezzato da tutti gli schieramenti politici per l'equilibrio sempre dimostrato, tifoso del Napoli e grande appassionato di calcio, Pecoraro interviene nel dibattito animatosi in queste ultime settimane sul progetto del futuro Stadio della As Roma da costruirsi a Tor di Valle.



"Io ho il dovere di ragionare sullo scenario peggiore: partita di cartello, magari internazionale, in notturna e con tifoserie nemiche. Su questo valuto i parametri di sicurezza", è la premessa. "I tempi di deflusso dallo stadio devono essere contenuti in un'ora e mezza e le strade di accesso, complanari sulla Roma-Fiumicino e via del Mare e via Ostiense a due corsie per senso di marcia più corsia di emergenza, sono gli standard minimi. Stiamo parlando di un impianto nuovo, fra le priorità deve rientrare la sicurezza: le infrastrutture devono essere realizzate anche in quest'ottica per non ripetere episodi tragici che nulla hanno a che vedere con il calcio"


Il Comune - su precisa indicazione del sindaco Marino - intende ritenere fra gli elementi che segnino l'interesse pubblico dell'opera il fatto che almeno la metà dei tifosi possa utilizzare il trasporto pubblico per recarsi allo Stadio. Facendo conto che il nuovo impianto sia riempito al massimo della sua capienza, 62mila spettatori, significa che 31mila persone possono andare in metropolitana. Qual è il tempo che può essere ritenuto congruo in termini di sicurezza pubblica per il deflusso di queste persone?
"È un aspetto estremamente delicato: per garantire sicurezza, il tempo non deve essere superiore a un'ora e mezza per far defluire la gente dallo Stadio. E poi c'è un altro elemento. La presenza di negozi, bar, pub, ristoranti, giochi intorno allo Stadio può significare, in prospettiva, un aumento consistente del numero delle persone che gravitano intorno all'impianto. Quindi, a meno che in occasione delle partite questi extra non siano chiusi, io devo ragionare oggi in chiave futura non su 62mila persone ma su un numero certamente superiore".

Agenzia della mobilità, però, basandosi su parametri di calcolo reali, stima che siano necessarie almeno due ore per far defluire tutti i soli tifosi dallo stadio usando le metropolitane così come le vorrebbe il Comune, e cioè con la Roma-Lido a frequenza raddoppiata e con la Metro B prolungata fino a Tor di Valle. Un computo realizzato sia in base alla reale capacità di trasporto dei treni (su carta 1200 persone a treno, in realtà, un migliaio reale) sia in base all'esperienza che non vede mai gli spettatori affrettarsi a uscire tutti insieme. 
"Non sono a conoscenza di queste stime ma io ribadisco: per me la sicurezza può essere correttamente garantita se lo Stadio può essere svuotato un un'ora e mezza. Piuttosto a me preme un altro aspetto del problema".

Dica.
"Sempre perché come ordine pubblico dobbiamo pensare agli scenari peggiori in assoluto, io devo segnalare una preoccupazione importante a chi deve valutare il progetto. Deve categoricamente essere garantito l'accesso, il transito e il deflusso dei mezzi di emergenza e di soccorso. Se serve, devo poter disporre l'invio di ulteriori forze o la loro uscita in tempi rapidi dall'area dello Stadio".



E quindi questo come incide sul progetto?
"Occorre che le strade di accesso siano le più agevoli possibili. Io ritengo che sia necessario che il collegamento con la Roma-Fiumicino sia realizzato con le complanari, utili a non sommare il traffico diretto allo Stadio con quello ordinario. E ritengo che lo standard sufficiente per garantire la mobilità dei mezzi di emergenza sia di almeno due corsie più corsia di emergenza per senso di marcia fra la Via del Mare e la Ostiense. E questo almeno dal Grande Raccordo Anulare all'altezza di Marconi".

L'assessore all'Urbanistica, Giovanni Caudo, ritiene non sostenibili gli investimenti sia sul trasporto pubblico che sulla viabilità e che, quindi, su indicazione del Sindaco, in caso di aut aut, il Comune opterebbe per il trasporto in metropolitana lasciando che il rimanga il progetto originario con un semplice allargamento della via del Mare e della Ostiense su un tracciato più limitato.
"Posso solo ribadire il mio 'attenzione' affinché venga elaborato un progetto con condizioni infrastrutturali che garantiscano una reale sicurezza a tutti, operatori delle forze dell'ordine, delle ambulanze, dei vigili del fuoco, dei tifosi".

Se queste indicazioni non fossero accolte?
"Allora sarebbe necessario un approfondimento sul progetto in termini di mobilità, magari con l'utilizzo di navette. Voglio aggiungere una cosa: non conosco tutti gli aspetti progettuali e non è mio compito entrare nel merito delle proposte. Ho apprezzato che la Roma abbia voluto illustrarmi il progetto generale e penso che lo Stadio sia un obiettivo primario per la Società e i suoi tifosi. Ma il mio compito è pensare alla sicurezza pubblica".

giovedì 21 agosto 2014

STADIO, IL COMUNE VUOLE LA METRO


Metro B e Roma-Lido, cubature e un viaggio negli Stati Uniti. La vicenda Stadio della Roma a Tor di Valle sembra vivere di oscillazioni costanti. Si passa dall'entusiasmo alla grande freddezza.
 Unica costante, l'interesse pubblico, cioè la necessità che l'opera rivesta un vero interesse per la città e non solo per tifosi o società.


Nella giornata di ieri, l'assessore all'Urbanistica, Giovanni Caudo, ha espresso all'agenzia Dire in modo lapidario la questione: "Il vero interesse pubblico è la metro. Lo abbiamo sempre detto". 

Ma di quale metro stiamo parlando? Della linea B, Rebibbia-Laurentina, o della Roma-Lido? 



Fino a ieri, considerando quanto avvenuto in Conferenza di Servizi, si parlava solo della Roma-Lido di Ostia. L'intervento richiesto dai tecnici comunali, necessario a dichiarare l'interesse pubblico dell'opera da un punto di vista trasportistico, era potenziare la Roma-Lido, fra Piramide e Tor di Valle, in occasione delle partite. Investimento stimato in 10-12 milioni di euro, opere da realizzare solamente quelle infrastrutturali: ampliamento della stazione di Tor di Valle, segnalamento, alimentazione elettrica della rete. 

Ma, dicono dal Campidoglio, il sindaco Marino vuole che l'interesse pubblico sia dato dal fatto che almeno il 50% dei tifosi arrivi allo stadio in metro
E la Roma-Lido adeguata non basterebbe. Può essere, al massimo, una linea di supporto. 


Quindi si torna a parlare della Metro B
Era stato escluso, dicono dal Colle capitolino, il prolungamento da Muratella, ma non da altre parti. 

Si aprono, quindi, scenari nuovi, non considerati nemmeno in Conferenza di Servizi.
 Si tratta di creare uno scambio a Magliana, saltare il fascio dei binari con un ponte e realizzare di fatto una nuova stazione. Costi: Agenzia della Mobilità stima in non meno di 100 milioni l'investimento necessario. 
Sorvolando sui problemi circa gli scambi e la frequenza dei treni della B, dalle cifre trapelate ieri dal Campidoglio si parla di una cinquantina di milioni. E il resto? E, dato che, a questo punto, i potenziamenti del trasporto pubblico sembrano essere su entrambe le linee - Roma-Lido e Metro B - l'investimento salirebbe ben oltre i 110 milioni. I restanti 60 chi li metterebbe? 
Questa è una proposta - rispondono dal Comune - che viene vagliata pezzo per pezzo, e il proponente per i trasporti spende solo il 4% del totale dell'investimento. Per avere risposte, anche sulla definizione delle cubature, bisognerà pazientemente attendere il 3 settembre, dead line dell'analisi comunale sul progetto.



Intanto, si agitano le acque politiche in merito al viaggio istituzionale che vedrà stamani il sindaco Marino e l'assessore Caudo partire alla volta degli Stati Uniti per incontrare il presidente della Roma, James Pallotta.
 Federico Rocca, responsabile Enti Locali di Fdi-An, lancia un quesito: "Quanto costerà la missione e soprattutto cosa si diranno a New York che non si possono dire a Roma visto che Pallotta nei prossimi giorni sarà nuovamente nella Capitale?". 
Risponde lo stesso Caudo: "Non volevamo ridurci a fine agosto e abbiamo sfruttato il viaggio a Philadelphia previsto da Marino per poter affrontare la questione dal vivo".

mercoledì 20 agosto 2014

STADIO, PRESENTATI I DOCUMENTI ATTESI


Finalmente, dopo tanta attesa, arrivano in Comune i documenti integrativi richiesti sullo Stadio. 
Lunedì pomeriggio, infatti, sono stati depositati all'Assessorato all'Urbanistica il piano particellare e il nuovo progetto per lo svincolo che, a seguito dei rilievi della Regione Lazio in Confenza di Servizi, doveva essere spostato rispetto alla localizzazione iniziale, essendo stato collocato in un'area vincolata a Riserva naturale, la Tenuta dei Massimi. 
Il nuovo svincolo, in realtà, già esiste: la Eurnova ha individuato quello di Parco de' Medici come il più idoneo. Ovviamente, previo adeguamento rispetto a quello di oggi. 


Si procede, quindi, con uno slittamento della scadenza dei 90 giorni di tempo per concludere il primo step da parte del Comune che passa dal 27 agosto al 3 settembre. Questo, a causa del tempo che Parnasi ha impiegato per produrre i nuovi documenti.



Sarà necessario attendere, invece, la fine di questa fase preliminare per sciogliere i nodi societari fra la As Roma e la Holding Parnasi. Lo schema che disciplina questi rapporti, infatti, verrà prodotto solo al termine di questo primo step, così come, dopo l'ok del Comune allo Studio di Fattibilità, la Eurnova conferirà alla Stadio TDV Spa - la società, con sede a Milano, in via Montenapoleone, 29, costituita ad hoc per realizzare lo Stadio - la proprietà delle aree.



Intanto, dopo che, nella giornata di lunedì - con rientro anticipato di un giorno dalle ferie - l'assessore all'Urbanistica, Giovanni Caudo, ha incontrato riservatamente Parnasi, domani il sindaco Marino e lo stesso Caudo voleranno - missione istituzionale  - negli Stati Uniti da Pallotta, che vedranno venerdì. 
La decisione di questo viaggio, sul quale c'è il massimo riserbo in Campidoglio, è venuta direttamente su indicazione del sindaco Marino che, poco prima di Ferragosto, ha rivolto un pressante invito in tal senso a Caudo. Molte le ipotesi circa questo viaggio, che precede di pochi giorni l'arrivo di Pallotta a Roma, non da ultime quelle che vedono il Comune voler approfondire la questione del nuovo assetto societario della Roma in relazione alla vicenda Stadio, magari anche in vista di potenziali allargamenti in Italia della cordata imprenditoriale che dovrà realizzare l'impianto.

martedì 12 agosto 2014

ADESSO È UFFICIALE, STADIO SÌ, MA...

Adesso è ufficiale. Dopo le anticipazioni de Il Tempo, sulla vicenda Stadio della Roma, interviene direttamente l'assessore all'Urbanistica di Roma Capitale, Giovanni Caudo



In sintesi: sì al pubblico interesse ma con consistenti prescrizioni.

"La valutazione degli uffici, sia Comunali che di altri Enti - spiega Caudo in una conferenza stampa convocata piuttosto a sorpresa ieri pomeriggio - è che non vi sono obiezioni ostative all'opera ma sono necessarie modifiche al progetto".




Primo punto da modificare, e quello più ostico, riguarda la Riserva Naturale della Tenuta dei Massimi sulla quale si dovrebbe realizzare lo svincolo dalla Roma-Fiumicino. "Questa - spiega Caudo - è l'opera infrastrutturale forse più importante perché è un contributo necessario a risolvere i problemi di mobilità dei cittadini. La Regione ha chiesto di spostarla. Da contatti con Eurnova l'ostacolo può essere superato in poco tempo. Senza quest'opera non si può procedere".

Seconda questione: le opere pubbliche viarie e quelle per il trasporto pubblico.
 Le prescrizioni del Comune chiedono l'unificazione di via del Mare e Ostiense fra viale Marconi e il Raccordo.
 E il raddoppio della frequenza dei treni della Roma-Lido fra Piramide e Tor di Valle. 
"Noi riteniamo che tutte e due le cose" non siano fattibili. "Una preferenza di un intervento" è "sul trasporto pubblico su cui siamo più determinati". 
Quindi, il progetto Eurnova sulle strade può rimanere così com'è oggi - due strade separate, una per senso di marcia - in cambio del potenziamento della Roma-Lido.
Terzo passaggio: cubature.  "Noi - spiega Caudo - ragioniamo in termini di quali, fra le opere proposte, sono di pubblico interesse e su quelle valutiamo la questione cubature".



Infine, iter e date. Per Caudo è sufficiente che, entro il 27, sia la Giunta comunale e non il Consiglio ad esprimere il "pubblico interesse" all'opera. 
Dopo di che, occorreranno "almeno tre o quattro mesi" a Parnasi per fare il progetto definitivo che deve accogliere le prescrizioni.

 A quel punto, la partita si sposterà in Regione.

sabato 9 agosto 2014

ACCORDO SULLO STADIO DELLA ROMA


Fine agosto italiano per il presidente della As Roma, James Pallotta. 


A Trigoria lo aspettano per chiudere la partita sullo Stadio, per assistere, il 28 agosto, al sorteggio di Champions League a Montecarlo e il 30, per la prima di campionato contro la Fiorentina. 
Sullo Stadio, Pallotta dovrebbe vedere prima Luca Parnasi e, poi, insieme, andare dal sindaco Marino. In quell'occasione si dovrebbe dare il via libera alle modifiche richieste dal Comune, in Conferenza di Servizi, al progetto dell'impianto di Tor di Valle.



In sostanza, l'accordo sarà modifiche contro cubature. E tutti contenti. 

Le principali richieste del Comune sono su viabilità, trasporto pubblico, parcheggi, Riserva Naturale. 


Alla fine, quindi, la via del Mare e la via Ostiense saranno unificate fra Marconi e Raccordo, e si interverrà sulla Roma-Lido di Ostia. Non sarà necessario acquistare nuovi convogli, ma l'investimento di 10-12 milioni di euro sarà destinato a creare la nuova stazione Tor di Valle, con parti impiantistiche, per raddoppiare l'attuale frequenza dei convogli, portandola da 6 a 12 l'ora in occasione delle partite.


Sui parcheggi, il Comune ha richiesto che siano aumentati. Una parte dovrà essere a servizio delle aree commerciali e l'altra servirà allo Stadio e dovrà eliminare il rischio "sosta selvaggia" in occasione degli incontri. 
Infine: la Riserva Naturale della Tenuta dei Massimi che dovrebbe essere espropriata e sulla quale si dovrebbe realizzare la rotatoria di svincolo dalla Roma-Fiumicino a servizio dello Stadio. Date le difficoltà tecniche emerse a intervenire su quest'area, è probabile che il progetto definitivo cancelli l'intervento con conseguente spostamento del futuro svincolo.


In cambio di tutte queste modifiche, che dovrebbero portare il costo delle opere pubbliche intorno al mezzo miliardo di euro, il Comune dovrebbe accettare le cubature aggiuntive proposte da Parnasi che, a questo punto, rientrerebbero nell'equa compensazione.

Solo al momento di questo incontro fra Marino, Parnasi e Pallotta, verrà dato il semaforo verde al progetto, attraverso la redazione della Delibera che andrà votata dall'Assemblea Capitolina. Il passaggio in Giunta, quindi, avverrà proprio a ridosso della scadenza del 27 agosto. 
Visto l'accordo tecnico/politico fra il Comune e Parnasi, è difficile ipotizzare un ricorso a Palazzo Chigi anche perché, a quel punto, il testo andrebbe per primo in Aula Giulio Cesare appena al rientro dalle ferie.



Sarà, poi, proprio alla chiusura dell'accordo che verranno fornite tutte le documentazioni integrative richieste dai vari uffici comunali per procedere agli espropri. 

Proprio questo è l'aspetto che ancora può nascondere insidie. 



Gli uffici hanno deciso di interpretare la norma sugli stadi (la legge finanziaria 147/2013) come legge speciale che, quindi, deroga alle norme precedenti. Questa interpretazione consente di aggirare alcuni problemi normativi sulla proprietà delle aree. 
Tuttavia, è difficile ipotizzare che i proprietari delle aree da espropriare - metà delle quali appartiene a tre società ritenute in Campidoglio riconducibili al Gruppo Armellini - staranno buoni. 
Quindi, sono prevedibili parecchi ricorsi giudiziari
Saranno, alla fine, i giudici a stabilire se l'interpretazione "legge speciale" data dal Campidoglio è quella giusta. 

Non lo fosse, come al Gioco dell'Oca, si tornerebbe alla casella di partenza.

giovedì 7 agosto 2014

ALLO STADIO IN METRO


In attesa della chiusura ufficiale della Conferenza di Servizi che si è aperta lo scorso 31 luglio, emergono nuovi dettagli circa la "contropartita" che il Comune sta prescrivendo a Parnasi per dare il via libera al progetto Stadio di Tor di Valle.


Ancora non si ha notizia se sia giunto il piano delle particelle catastali richiesto agli emissari di Parnasi lo scorso 31 luglio da svariati uffici capitolini. Senza di quello, non è possibile scrivere pareri reali. E sarebbe anche in corso un confronto fra Giunta e Consiglio circa l'interpretazione del termine di 90 giorni previsto dalla legge per completare questo primo step. Il termine include anche il voto d'Aula o basti la delibera di Giunta? 
Nella migliore delle ipotesi - basta la Giunta per rispettare il termine - forse si fa in tempo. Per il Consiglio certamente no, visto che la Conferenza non è ancora chiusa. 


Ricordiamo che la norma prevede che, su richiesta del proponente, Palazzo Chigi, prima di commissariare il Comune, conceda ulteriori 30 giorni per finire. La vera dead line, quindi, è il 26 settembre, sempre che Parnasi già il 28 agosto bussi da Renzi. 

Durante la Conferenza, gli Uffici hanno richiesto di portare la frequenza dei treni della Roma-Lido a 12 l'ora, cioè un treno ogni 5 minuti. Ma quando? Durante le partite o sempre? Solo da Piramide a Tor di Valle o sull'intera linea
Arrivano i chiarimenti: l'attuale frequenza è un treno ogni 10 minuti e quindi va raddoppiata; solo fra Piramide e Tor di Valle e in occasione degli eventi. 

L'investimento non è inferiore a 10 milioni di euro e riguarda solo le infrastrutture: stazioni, cabine elettriche, scambi, segnalamento. Non dovrebbe essere necessario acquistare nuovi convogli, ognuno dei quali costa circa 5 milioni di euro. È in arrivo, bandita dalla precedente Giunta Alemanno, una fornitura di 13 nuovi treni, parte dei quali andrebbe sulla Roma Lido e parte sulla linea B. In più, sono in ristrutturazione alcuni convogli che prima giravano sulla B e che andranno sulla Roma Lido, portando il numero dei treni in servizio al quantitativo necessario ad assicurare il raddoppio delle attuali frequenze.