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In questo blog mi dedico a guardare con occhio maliziosamente indipendente ciò che accade a Roma - e qualche volta anche nel resto del mondo - soprattutto attraverso ciò che della mia città raccontano i quotidiani. Generalmente prendo in considerazione i tre quotidiani più importanti per vendite e diffusione nella Capitale: Corriere della Sera, La Repubblica e il Messaggero. A volte troveranno spazio anche gli altri quotidiani, la cui lettura è comunque sempre accurata.

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martedì 31 maggio 2016

STADIO, LA VOLATA FINALE

E, alla fine, ce l’hanno fatta: la Roma ha consegnato ufficialmente nella tarda mattinata di ieri, come anticipato da Il Tempo, il progetto definitivo del nuovo Stadio di Tor di Valle. Il dossier è stato depositato e protocollato in Campidoglio, direttamente agli uffici dell’Assessorato all’Urbanistica, e anche in Regione, dove è stata consegnata una copia conforme a quella lasciata in Comune.Settantadue scatoloni formato A3 che occupano interamente una stanza di 25 metri quadri. Rigorosamente sotto chiave.




«I documenti - si legge nel comunicato ufficiale - consegnati in formato cartaceo ed elettronico, contengono oltre 3500 disegni progettuali e più di 50mila pagine di relazioni specialistiche. Il dossier definitivo è il risultato del lavoro congiunto e delle competenze di oltre 500 specialisti del settore tra ingegneri, architetti e consulenti appartenenti a più di 50 studi professionali».
I numeri spiegano da soli le differenze rispetto al progetto incompleto di un anno fa, scritto in «appena» 7041 pagine corredate da 567 allegati tra tavole, grafici e disegni. Stavolta è stata inserita anche una «guida» per individuare facilmente le integrazioni richieste e una certificazione ottenuta dalla società esterna specializzata Inarcheck, che ha verificato per conto dei proponenti l’effettiva completezza e rispondenza del progetto aggiornato ai requisiti di legge.




Dopo il deposito degli scatoloni, nel pomeriggio il dg giallorosso Mauro Baldissoni, accompagnato dal costruttore Luca Parnasi e dal suo braccio destro, è passato prima in Regione all’assessorato di Michele Civita e poi in Campidoglio da Francesco Paolo Tronca per due visite istituzionali, Il commissario straordinario della Capitale ha chiesto di avere una relazione sul progetto e ha promesso tempi brevi per il passaggio delle carte alla Regione.
«Questo è un giorno importante per il progetto - ha dichiarato il presidente della Roma James Pallotta - che apporterà un significativo impatto economico e sociale per la squadra, tifosi, la città e il Paese. Adesso aspettiamo di poter muovere il prossimo passo e costruire uno stadio di cui Roma può andare fiera». L’attesa, però, sarà ancora lunga: irrealistico l’obiettivo di posare la prima pietra entro fine anno, si può semmai puntare ad aprire i cantieri nella primavera del 2017.
«Il progetto creerà nuovi posti di lavoro sul territorio, promuovendo e attraendo investimenti stranieri nei prossimi anni», sottolinea il managing director di Stadio della Roma, David Ginsberg. «È un giorno importante e di grande soddisfazione - ha aggiunto il costruttore Luca Parnasi - è la dimostrazione di come, anche nella nostra città, si possano immaginare e sviluppare idee di qualità».
Filtrano le primissime indiscrezioni sul dossier. Si parla di una Curva Sud da 14mila posti, mentre le cubature complessive (974mila metri cubi) dovrebbero essere rimaste invariate, così come la spesa per le opere pubbliche: 320 milioni di euro sul totale stimato di 1 miliardo e mezzo di euro.
Alle dichiarazioni ufficiali della Roma e di Parnasi, si aggiunge anche una nota della Regione Lazio: «Restiamo ora in attesa della conferma del "pubblico interesse" da parte di Roma Capitale per avviare, come prevedono le disposizioni normative, la Conferenza dei servizi, dando piena e trasparente pubblicità a tutte le fasi dell'iter amministrativo. Inoltre è già insediato, l'Ufficio di scopo predisposto presso la Direzione regionale Urbanistica a cui e' stata attribuita la responsabilità del procedimento».




In realtà, ora il Campidoglio dovrà solo verificare che negli scatoloni ci siano tutte le carte necessarie, a termini di legge, per qualificare come «definitivo» il progetto e che nei documenti siano state recepite tutte le prescrizioni contenute nella delibera di pubblico interesse. Dopo di che, la palla passerà alla Regione per la Conferenza di Servizi finale, con una durata massima di 180 giorni. 

sabato 28 maggio 2016

STADIO, CI SIAMO: LUNEDÌ 30 LA CONSEGNA IN CAMPIDOGLIO

Zitti tutti che (forse) ci siamo. Per davvero, questa volta. Sono giorni che la notizia circola nei corridoi di Palazzo Senatorio: lunedì 30 maggio - tutto sommato in perfetta armonia con quanto dichiarato nelle scorse settimane sia dal presidente della As Roma, James Pallotta, che dal costruttore Luca Parnasi - il progetto definitivo del nuovo Stadio della Roma di Tor di Valle verrà consegnato in Campidoglio.



Non dovrebbero esserci né Pallotta né Parnasi e, probabilmente, nemmeno David Ginsberg, subentrato a fine novembre a Mark Pannes nella gestione organizzativa del progetto. A portare il progetto potrebbero essere per conto della As Roma Mauro Baldissoni, direttore generale, e Italo Zanzi, CEO.


E sarà una consegna impegnativa. Si parla di una sessantina di scatoloni che raccolgono oltre 70mila pagine di relazioni, disegni, tavole, progetti. Un materiale immenso. La consegna in Campidoglio segue di pochi giorni quella relativa al solo stadio fatta al Coni a inizio mese. Un passaggio, quello al Coni, peraltro, molto politico e poco tecnico dato che ha più una valenza in ottica Olimpiadi che altro. E la consegna del progetto definitivo potrebbe riaprire il dibattito politico in vista degli ultimi giorni di questa campagna elettorale per le elezioni comunali. Nelle scorse settimane, la Roma ha avuto dei contatti, riservatissimi, con i 5Stelle, direttamente con la candidata sindaco pentastellata, Virginia Raggi: secondo i bene informati, la Raggi avrebbe ammorbidito moltissimo il “no” al progetto pronunciato nelle prime settimane di campagna elettorale. Il passaggio al Coni che rafforza la posizione della Roma in vista della consegna del dossier olimpico rendendo il futuro Stadio un elemento di valutazione per Roma 2024. Si tratta di segnali volti a disinnescare tutti i possibili “niet” al progetto che la politica capitolina e quella regionale potrebbero frapporre. 

Se davvero, quindi, lunedì 30 tutte le carte andranno in Campidoglio - pare ci sia ancora da decidere se la consegna verrà fatta a Palazzo Senatorio da Tronca oppure all’Assessorato all’Urbanistica - si aprirà la seconda fase dell’iter approvativo. Gli uffici capitolini dovranno prima aprire i plichi e verificare la rispondenza di tutta la documentazione alle norme nazionali, regionali e alla delibera di pubblico interesse. Compiuta la verifica - presumibilmente non meno di 30 giorni - se tutto sarà a posto, gli scatoloni andranno dritti in Regione che convocherà la Conferenza di Servizi decisoria: 180 giorni di tempo per esaminare 70mila pagine e scrivere il sì definitivo al sogno giallorosso.