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In questo blog mi dedico a guardare con occhio maliziosamente indipendente ciò che accade a Roma - e qualche volta anche nel resto del mondo - soprattutto attraverso ciò che della mia città raccontano i quotidiani. Generalmente prendo in considerazione i tre quotidiani più importanti per vendite e diffusione nella Capitale: Corriere della Sera, La Repubblica e il Messaggero. A volte troveranno spazio anche gli altri quotidiani, la cui lettura è comunque sempre accurata.

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venerdì 4 ottobre 2019

CAOS RIFIUTI, NELLE MARCHE 5.500 TONNELLATE DA ROMA


Accordo fatto: la Regione Marche accoglierà circa 5.500 tonnellate al mese dei rifiuti romani. Che, però, dopo essere stati trattati dovranno tornare nel Lazio per finire nella discarica di Colleferro, di proprietà della Regione Lazio.
L’annuncio arriva nel pomeriggio, mentre in Aula Giulio Cesare è in corso la seduta dell’Assemblea capitolina dedicata al caos di Roma Metropolitane e di Ama. E con il sindaco di Roma, Virginia Raggi, che, parlando ai consiglieri, ringrazia pubblicamente il presidente della Regione, Nicola Zingaretti, e la Regione Marche per l’aiuto. 
Accantonate le stelle filanti, restano sul tappeto i problemi. Se gli accordi fra la Regione Lazio e le Regioni Marche e Abruzzo consentono a Roma di lavorare 9.500 tonnellate al mese, queste intese non risolvono il problema. Al massimo, lo procrastinano: gli accordi, infatti, avranno durata limitata e l’Ordinanza Zingaretti sui rifiuti scadrà il 15 ottobre. Dopo di che la carenza assoluta di impianti per il trattamento, il riciclo e lo smaltimento finale dei rifiuti tornerà sul tavolo. 
Non a caso, tanto il presidente del Lazio, Zingaretti, quanto il suo assessore all’Ambiente, Massimiliano Valeriani, richiamano l’attenzione del Campidoglio: “servono soluzioni durature per assicurare un corretto funzionamento del sistema dei rifiuti di Roma. Ma attenzione è rischioso contare solo sull'aiuto degli altri: ognuno deve assumersi le proprie responsabilità ed essere autosufficiente”, dice Zingaretti. E Valeriani: “è fondamentale che in tempi brevi il Comune ed Ama promuovano interventi di medio e lungo periodo per dotare Roma degli impianti necessari alla chiusura del ciclo dei rifiuti ed almeno limitare drasticamente la costosa ed inquinante migrazione degli scarti indifferenziati in giro per il Lazio e le altre regioni italiane”.
Valeriani, poi, aggiunge un dato fondamentale: “Quando l’ultimo invaso della discarica di Colleferro sarà pieno, e forse succederà ancora prima del 31 dicembre, quell'impianto verrà chiuso e c’è un patto con la popolazione per non rimettere in piedi gli inceneritori”.
Il problema è enorme: dentro la discarica di Colleferro ci finiscono le rimanenze dei trattamenti dei rifiuti più o meno di tutto il Lazio e, ovviamente, di Roma. Ad esempio: Rida Ambiente, la società di Aprilia (Lt) che accoglie mille tonnellate al giorno dei rifiuti romani, dopo che li ha lavorati, scarica le rimanenze a Colleferro. Lo stesso per quello che accadrà ai rifiuti portati nelle Marche. Torneranno e andranno a Colleferro. Una volta chiusa la discarica, questi quantitativi non potranno più essere smaltiti. 

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