La propaganda è una cosa che quasi sempre racconta una verità non necessariamente vera, i numeri sono la realtà e non ingannano: i 227 bus nuovi, tutti in servizio non bastano. Atac perde 12 corse su 100. Gli obiettivi del concordato fallimentare sono stati mancati. E ci vorrà l’ennesima giravolta matematico-interpretativa del Campidoglio e dei vertici di Atac per raccontare ai romani che va tutto bene.
Atac ha pubblicato i dati sul servizio reso a novembre. Per i bus mancano 800 mila km all’appello: ne dovevano percorrere 7 milioni e 800 mila e ci si è fermati appena sopra i 7 milioni. Ventidue mila i km percorsi dai bus elettrici contro una previsione da contratto di 51mila. I filobus dovevano farne 222mila e a mala pena hanno superato i 144mila e, infine, i tram: invece dei 422mila km previsti nel contratto ne hanno percorsi poco meno di 338mila. Risultato finale del servizio di superficie: manca un milione di km tondo tondo (7 e mezzo quelli percorsi, 8 e mezzo quelli da percorrere).
Anche le metropolitane stanno sotto anche se di poco. A mantenere a galla il servizio (mancano solo 11mila km a quanto contrattualizzato) ci pensa la linea A che percorre quasi 321mila km contro i 317 previsti. Male la B cui mancano quasi 10mila km e la C che sta sotto di poco più di 6mila km.
Numeri secchi che non lasciano spazio ai post sui social stile Pravda anni 70: l’obiettivo stabilito nel concordato preventivo è miseramente fallito. Nel 2018 Atac avrebbe dovuto incrementare il servizio di superficie reso nel 2017 del 3% e nel 2019 del 10% sul 2018. Per il 2020 addirittura si dovrebbe registrare un +16% sul 2018.
L’Azienda, ovviamente, una scappatoia tecnica ce l’ha: il Contratto di Servizio stabilisce dei numeri, degli obiettivi da raggiungere. Poi, questi vengono “edulcorati” con i “livelli adeguati di servizio”, ovvero, come spiegano ufficiosamente da via Prenestina, il servizio da rendere all’utenza indicato nel contratto di servizio viene poi calibrato sulle reali capacità dell’azienda. È un po’ come se, alla multa dei vigili, questa venisse pagata in base alle disponibiltà del multato.
E l’oscura Azienda dei trasporti capitolini evita accuratamente di fornire i dati sul contratto di servizio: alle richieste di accesso agli atti, viene opposto un rifiuto motivato dalla eccessiva “curiosità”. In questo modo è impossibile verificare le sanzioni - pure previste nel contratto - e gli effettivi trasferimenti di risorse dal Comune all’Azienda. Tutta roba ottima per continuare a fare propaganda.
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