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In questo blog mi dedico a guardare con occhio maliziosamente indipendente ciò che accade a Roma - e qualche volta anche nel resto del mondo - soprattutto attraverso ciò che della mia città raccontano i quotidiani. Generalmente prendo in considerazione i tre quotidiani più importanti per vendite e diffusione nella Capitale: Corriere della Sera, La Repubblica e il Messaggero. A volte troveranno spazio anche gli altri quotidiani, la cui lettura è comunque sempre accurata.

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domenica 19 gennaio 2020

L’ATAC PERDE 12 CORSE SU 100




La propaganda è una cosa che quasi sempre racconta una verità non necessariamente vera, i numeri sono la realtà e non ingannano: i 227 bus nuovi, tutti in servizio non bastano. Atac perde 12 corse su 100. Gli obiettivi del concordato fallimentare sono stati mancati. E ci vorrà l’ennesima giravolta matematico-interpretativa del Campidoglio e dei vertici di Atac per raccontare ai romani che va tutto bene. 
Atac ha pubblicato i dati sul servizio reso a novembre. Per i bus mancano 800 mila km all’appello: ne dovevano percorrere 7 milioni e 800 mila e ci si è fermati appena sopra i 7 milioni. Ventidue mila i km percorsi dai bus elettrici contro una previsione da contratto di 51mila. I filobus dovevano farne 222mila e a mala pena hanno superato i 144mila e, infine, i tram: invece dei 422mila km previsti nel contratto ne hanno percorsi poco meno di 338mila. Risultato finale del servizio di superficie: manca un milione di km tondo tondo (7 e mezzo quelli percorsi, 8 e mezzo quelli da percorrere). 

Anche le metropolitane stanno sotto anche se di poco. A mantenere a galla il servizio (mancano solo 11mila km a quanto contrattualizzato) ci pensa la linea A che percorre quasi 321mila km contro i 317 previsti. Male la B cui mancano quasi 10mila km e la C che sta sotto di poco più di 6mila km. 
Numeri secchi che non lasciano spazio ai post sui social stile Pravda anni 70: l’obiettivo stabilito nel concordato preventivo è miseramente fallito. Nel 2018 Atac avrebbe dovuto incrementare il servizio di superficie reso nel 2017 del 3% e nel 2019 del 10% sul 2018. Per il 2020 addirittura si dovrebbe registrare un +16% sul 2018. 
L’Azienda, ovviamente, una scappatoia tecnica ce l’ha: il Contratto di Servizio stabilisce dei numeri, degli obiettivi da raggiungere. Poi, questi vengono “edulcorati” con i “livelli adeguati di servizio”, ovvero, come spiegano ufficiosamente da via Prenestina, il servizio da rendere all’utenza  indicato nel contratto di servizio viene poi calibrato sulle reali capacità dell’azienda. È un po’ come se, alla multa dei vigili, questa venisse pagata in base alle disponibiltà del multato. 

E l’oscura Azienda dei trasporti capitolini evita accuratamente di fornire i dati sul contratto di servizio: alle richieste di accesso agli atti, viene opposto un rifiuto motivato dalla eccessiva “curiosità”. In questo modo è impossibile verificare le sanzioni - pure previste nel contratto - e gli effettivi trasferimenti di risorse dal Comune all’Azienda. Tutta roba ottima per continuare a fare propaganda. 


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