Stando ai documenti del Dipartimento Patrimonio e Casa del Campidoglio, Roma si è ingrandita: ha annesso Ciampino. Un anschluss in piena regola con il Comune aeroportuale che, da antica frazione di Marino, ora diventa frazione di Roma: sono poco meno di 14 km quadrati in più ma contano tanto.
Il documento che attesta questa annessione proditoria è l’atto di assegnazione di un alloggio popolare che i funzionari del Dipartimento Casa consegnano a H.S., assegnatario, lo scorso 5 dicembre di una casa popolare. L’alloggio viene trovato “in buone condizione (testuale), presente un vetro rotto della finestra del salone” e si trova dentro il Comune di Ciampino che, però, i solerti emissari del Campidoglio trasformano in “Roma (Ciampino)”.

Il problema principale, come spiega a Il Tempo Daniela Ballico, sindaco di Ciampino, è che .una volta che il Campidoglio assegna la casa collocata in un altro comune, gli assegnatari prendono la residenza dove hanno la casa e, quindi, finiscono per “pesare” sui servizi erogati dai comuni verso cui avvengono i trasferimenti. Conseguenza primaria: il peso sui bilanci. Quello di Roma muove circa 5 miliardi di euro. Ciampino sta ferma a 80milioni, meno di quanto si spende nella Capitale solo per le manutenzioni stradali. Ovvio che, alla lunga il peso divenga rilevante.
Un po’ come è avvenuto fino a ora con i rifiuti: la Capitale finisce per vivere sulle spalle dell’hinterland. L’immondizia romana finisce a Colleferro e Civitavecchia come destinazione finale, passando per termovalorizzatori e TMB di mezza Italia (e a volte pure d’Europa). Con un sistema analogo il Campidoglio finisce per scaricare molti dei propri assistiti su altri comuni. Con un ulteriore problema, almeno nel caso di Ciampino: i precedenti penali che, stando alla denuncia della Ballico, sarebbero piuttosto rilevanti. E, ovviamente, con i residenti “autoctoni” che mostrano preoccupazione per i nuovi arrivati.
“La Raggi non può scaricare sempre sui piccoli comuni i suoi problemi. Ciampino ha un bilancio di 80 milioni, Roma 5 miliardi. E non è che puoi liberarti di un problema mollandolo a noi”.

Sindaco, ma non è da oggi che il Comune di Roma possiede immobili da assegnare come case popolari dentro altri Comuni.
“No, vero. Sono già parecchi anni. Ma almeno prima c’era la decenza di avere un rapporto. Il mio Comandante della Polizia Locale, che sta qui da una vita, veniva almeno informato dal Campidoglio quando arrivavano certe situazioni”.
È perché la famiglia assegnataria è di etnia Rom?

D’accordo ma che c’entra il casellario giudiziario?
“C’entra perché da quanto mi è stato relazionato, ciascuno degli 8 assegnatari dovrebbe avere un fascicolo penale alto come una casa”.
Otto assegnatari. Casa grande allora? Quante case ha il Comune di Roma dentro il territorio di Ciampino?
“La casa assegnata è di un centinaio di metri quadri, quindi, sì, grande. Le unità immobiliari di proprietà del Comune sono un centinaio di appartamenti divisi in 6 immobili, ciascuno da due scale”.
Ha provato a mettersi in contatto con il sindaco di Roma, Virginia Raggi?
“Certo. Ho scritto già più volte sia per le problematiche del Campo Nomadi de La Barbuta che per questa questione specifica”.
![]() |
Daniela Ballico, sindaco di Ciampino |
E che le ha detto la Raggi?
“Non mi ha mai risposto”.
“Non mi ha mai risposto”.
Cosa avrebbe voluto segnare al Sindaco di Roma?"
"Che non Roma non può continuare a pensare che scaricare i suoi problemi in provincia. Mi spiego: dopo l’assegnazione della casa, non è che Roma mandi qualcuno a controllare se è tutto in regola. Questi assegnatari diventano cittadini di Ciampino e il problema diventa mio. Anche se abitano in una casa del Comune di Roma. Che a noi non è che versi qualche contributo: ci sversa i problemi come fa con i rifiuti”.
Nessun commento:
Posta un commento