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In questo blog mi dedico a guardare con occhio maliziosamente indipendente ciò che accade a Roma - e qualche volta anche nel resto del mondo - soprattutto attraverso ciò che della mia città raccontano i quotidiani. Generalmente prendo in considerazione i tre quotidiani più importanti per vendite e diffusione nella Capitale: Corriere della Sera, La Repubblica e il Messaggero. A volte troveranno spazio anche gli altri quotidiani, la cui lettura è comunque sempre accurata.

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giovedì 9 gennaio 2020

ALBERI; RICICCIA IL MONITORAGGIO


Anno quarto dell’era Raggi in Campidoglio già iniziato da un bel po’ ma siamo ancora ai monitoraggi. Gli alberi crollano a ogni bava di vento e a ogni goccia di pioggia, ma il Sindaco e il suo entourage continuano a baloccarsi con i verbi coniugati al gerundio o, al massimo, al futuro: ieri mattina, Virginia Raggi, il vice presidente della Regione Lazio, Daniele Leodori, e i due capi della Protezione civile, nazionale Angelo Borrelli, e regionale Carmelo Tulumello, hanno siglato un protocollo di intesa per il monitoraggio di 40mila alberi “di seconda grandezza”, vale a dire non i giganteschi pini, platani, querce o cipressi ma quelli più piccolini che, in età matura stanno fra 18 e i 25 metri di altezza. Di fatto, la Protezione civile collaborerà a questo monitoraggio che sarà rivolto a tenere sotto controllo 10mila alberi “di prima grandezza” (dai 25 metri in su) rimasti fuori dagli altri check, poi 20mila alberi “di seconda grandezza” appunto e, infine, 10mila alberi “scolastici” o a dimora nelle aree verdi di quartiere.
La narrazione del Sindaco è tutta o quasi incentrata su un futuro che non c’è, dato che manca appena poco più di un anno alla fine dell’attuale consiliatura: il protocollo siglato ieri “consentirà al Comune di mappare” gli alberi, evidenziando le criticità per poter prevedere interventi di messa in sicurezza. E le risorse le metterà la Protezione Civile del Lazio. Appunto: tutto al futuro. 
Con un quadriennio di annunci sui monitoraggi, ecco che ne arriva uno nuovo. Mentre non solo gli alberi continuano a cadere ma, soprattutto, continuano a rimanere da settimane per terra. Non c’è zona di Roma, infatti, dove dal 6 dicembre scorso (ultimo giorno con un po’ di vento forte che causò centinaia di crolli di alberature ovunque) fronde e rami spezzati siano stati raccolti. Tutti ben recintati con i nastri gialli della Polizia Municipale e lasciati lì, magari aspettando che si decompongano per via naturale. 
L’accordo - ha spiegato la Raggi - ci consentirà di applicare un nuovo modello di monitoraggio straordinario degli alberi di Roma per un’esigenza di prevenzione troppo spesso non considerata. Di fronte ad eventi meteorologici straordinari è necessario passare dalla logica emergenziale ad una logica di prevenzione”. Borrelli ha aggiunto che “il protocollo è fondamentale per aumentare la resilienza della nostra città” mentre Tulumello ha specificato che “bisogna superare la logica delle competenze”. A chiudere, Leodori: “quando Roma ci ha chiamati, abbiamo risposto”.


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