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In questo blog mi dedico a guardare con occhio maliziosamente indipendente ciò che accade a Roma - e qualche volta anche nel resto del mondo - soprattutto attraverso ciò che della mia città raccontano i quotidiani. Generalmente prendo in considerazione i tre quotidiani più importanti per vendite e diffusione nella Capitale: Corriere della Sera, La Repubblica e il Messaggero. A volte troveranno spazio anche gli altri quotidiani, la cui lettura è comunque sempre accurata.

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martedì 28 gennaio 2020

DA BRUTTO ANATROCCOLO A METRO G


Nuovi capilinea: a Termini il primo, vicino piazza dei Cinquecento; Tor Vergata l’altro, nuovi treni per mandare al museo quelli degli anni ’20, un totale di 29 fermate, con 9 da creare proprio a Tor Vergata, come quella davanti alla sede del Policlinico, o quelle che serviranno le facoltà di Economia e Ingegneria della seconda università di Roma. È, in sintesi, il progetto del Campidoglio per trasformare la vecchia ferrovia Roma-Giardinetti nella nuova “Metro G”: nella visione del Comune ci sarà la Metro D, poi la Roma-Lido diventerà Metro E, la Roma-Viterbo sarà la Metro F e la Termini-Giardinetti la Metro G. Così l’hanno presentata ai cittadini, in Commissione Mobilità, i tecnici di Roma Servizi per la Mobilità e il presidente della commissione stessa, Enrico Stefano (M5S). Il progetto originario è già stato approvato dal Ministero nell’ultimo bando per il trasporto pubblico ma il progetto dovrà essere adeguato alle prescrizioni ministeriali entro il prossimo 30 aprile.
La più importante prescrizione è il cambio dello “scartamento” (la distanza fra i due binari, ndr) da quello attuale, cosiddetto ridotto a 950 mm, a quello ordinario, 1435 mm. Quindi, addio anche ai vecchi mezzi, alcuni dei quali risalgono al Fascismo e sono stati rimodernati nel corso del tempo, e arrivo di nuovi tram con la livrea gialla per mantenere il tradizionale colore della linea. 

I lavori non partiranno prima del 2022: investimento da 190 milioni di euro e due anni di lavori al netto degli eventuali ricorsi.
La linea Roma-Giardinetti - ha spiegato Stefàno - non sarà dismessa ma potenziata e prolungata verso Tor Vergata. Anche se noi avremmo preferito rimanesse lo scartamento ridotto, se non altro per non allungare i tempi dell’intervento”.
Il presidente di Roma Servizi per la Mobilità, Stefano Brinchi, ha ricordato che “la nuova linea avrà una capacità di 70.000 passeggeri al giorno e che alcune fermate andranno ricollocate, in particolare quelle tra Centocelle e Giardinetti” per differenziarle da quelle della linea C, che in quel tratto viaggia in parallelo al futuro tram. Il percorso della linea poi, una volta arrivata a Giardinetti, svolterà fino a Tor Vergata. Dall’altro lato il capolinea sarà spostato di alcune centinaia di metri: la linea resterà  su via Giolitti - dove sarà consentito il transito ma non il parcheggio -  ma sarà posizionato quasi a piazza dei Cinquecento.


Per quanto riguarda, infine, il nodo della proprietà, attualmente della Regione Lazio (Atac esercita solo il servizio, ndr), Stefàno ha chiarito che “al momento della stipula della convenzione con il Mit si affronterà definitivamente anche il passaggio della proprietà al Comune di Roma”.


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