
La più importante prescrizione è il cambio dello “scartamento” (la distanza fra i due binari, ndr) da quello attuale, cosiddetto ridotto a 950 mm, a quello ordinario, 1435 mm. Quindi, addio anche ai vecchi mezzi, alcuni dei quali risalgono al Fascismo e sono stati rimodernati nel corso del tempo, e arrivo di nuovi tram con la livrea gialla per mantenere il tradizionale colore della linea.
I lavori non partiranno prima del 2022: investimento da 190 milioni di euro e due anni di lavori al netto degli eventuali ricorsi.
“La linea Roma-Giardinetti - ha spiegato Stefàno - non sarà dismessa ma potenziata e prolungata verso Tor Vergata. Anche se noi avremmo preferito rimanesse lo scartamento ridotto, se non altro per non allungare i tempi dell’intervento”.
Il presidente di Roma Servizi per la Mobilità, Stefano Brinchi, ha ricordato che “la nuova linea avrà una capacità di 70.000 passeggeri al giorno e che alcune fermate andranno ricollocate, in particolare quelle tra Centocelle e Giardinetti” per differenziarle da quelle della linea C, che in quel tratto viaggia in parallelo al futuro tram. Il percorso della linea poi, una volta arrivata a Giardinetti, svolterà fino a Tor Vergata. Dall’altro lato il capolinea sarà spostato di alcune centinaia di metri: la linea resterà su via Giolitti - dove sarà consentito il transito ma non il parcheggio - ma sarà posizionato quasi a piazza dei Cinquecento.
Per quanto riguarda, infine, il nodo della proprietà, attualmente della Regione Lazio (Atac esercita solo il servizio, ndr), Stefàno ha chiarito che “al momento della stipula della convenzione con il Mit si affronterà definitivamente anche il passaggio della proprietà al Comune di Roma”.
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