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In questo blog mi dedico a guardare con occhio maliziosamente indipendente ciò che accade a Roma - e qualche volta anche nel resto del mondo - soprattutto attraverso ciò che della mia città raccontano i quotidiani. Generalmente prendo in considerazione i tre quotidiani più importanti per vendite e diffusione nella Capitale: Corriere della Sera, La Repubblica e il Messaggero. A volte troveranno spazio anche gli altri quotidiani, la cui lettura è comunque sempre accurata.

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martedì 28 gennaio 2020

L'AMA SI ARRENDE: SIAMO SENZA UOMINI E MEZZI



Roma dovrebbe essere pulita come Disneyworld perché Roma è la Disneyworld della cultura e della bellezza ma per farlo servono persone e mezzi sennò non si arriva al risultato”. Anche l’amministratore unico di Ama, Stefano Zaghis, alza bandiera bianca e ammette il fallimento dell’Azienda nella gestione della quotidianità dando numeri diversi rispetto alle ultime note ufficiali dell’Azienda. 
Spiega Zaghis in Commissione Ambiente che “sul totale di 6.128 dipendenti al 31 dicembre del 2019 in Ama ci sono 4.235 idonei alle mansioni” gli altri 1888 sono, a diverso grado, inidonei: “Abbiamo il 32% dei nostri lavoratori con svariate inidoneità, il doppio rispetto ad un’azienda come Amsa che ha il 16% e il dato nazionale dice 17%. Non si può lavorare in queste condizioni”. "Dal 1 gennaio 2015 all’1 gennaio 2020 sono uscite da Ama 710 persone e non ne è entrata nemmeno una, escluse le categorie protette. Ad oggi mancano 85 autisti, 40 meccanici e circa 300 operatori. Siamo in attesa di procedere con le assunzioni. Il piano che è stato condiviso col Campidoglio prevede ingressi per circa 400 persone dall’inizio del prossimo anno a scaglioni. La maggioranza sono operatori, meccanici e autisti e metteremo il 20% degli inidonei con scopa e paletta come operatori ecologici di quartiere”.
Oltre agli uomini, mancano anche i mezzi: “la mancanza di mezzi è un problema serio: siamo a Roma non a Reggio Emilia come qualcuno credeva in passato”, con una battuta indirizzata all’ex assessore ai Rifiuti, Pinuccia Montanari, e all’ex ad di Ama, Lorenzo Bagnacani entrambi di Reggio Emilia. “Appena arrivato ho sbloccato una gara di compattatori (i camion che svuotano i cassonetti, ndr) partita a ottobre 2015 e assegnata a marzo 2019”. Gara per iniziali 96 mezzi poi portati a 102: “di questi ne sono arrivati e sono operativi 32, 3 sono in immatricolazione, quindi arriveremo a 35 mezzi per la prossima settimana, a 102 consegnati tra la fine di maggio e l’inizio di inizio giugno, tutti i mezzi saranno operativi per la fine di luglio”. Ma siamo comunque “a meno della metà di quelli necessari”. Senza considerare quanto siano vecchi quelli in possesso dell’Azienda: “su 281 compattatori attualmente disponibili, 201 hanno un’anzianità superiore ai 10 anni”.
Risultato: “Nel 2019 la regolarità rispetto al contratto di servizio sulla raccolta è diminuita dell’1,8% rispetto al 2018, mentre è migliorata di circa il 5,5% la regolarità del servizio di pulizia”. 
C’è spazio anche per un’analisi: “Ama è una società che per trent’anni è stata gestita contando sulla discarica di Malagrotta che è venuta a mancare. Senza avere un piano industriale a disposizione con nuovi impianti, senza un accordo con il Governo per realizzarli in fretta e senza un piano regionale dei rifiuti, è stata chiusa questa discarica. E anche in questi sette anni passati dalla chiusura di Malagrotta nessuno ha realizzato questi nuovi impianti”. Poco male che di questi sette, quattro siano targati 5Stelle e 3 Pd. Infine, i bilanci: “entro metà marzo” Zaghis conta di avere l’”ok da parte dell’assemblea dei soci di Ama (ovvero il Campidoglio, ndr) al bilancio 2017, poi entro metà maggio a quello del 2018 e entro metà luglio a quello 2019".


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