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In questo blog mi dedico a guardare con occhio maliziosamente indipendente ciò che accade a Roma - e qualche volta anche nel resto del mondo - soprattutto attraverso ciò che della mia città raccontano i quotidiani. Generalmente prendo in considerazione i tre quotidiani più importanti per vendite e diffusione nella Capitale: Corriere della Sera, La Repubblica e il Messaggero. A volte troveranno spazio anche gli altri quotidiani, la cui lettura è comunque sempre accurata.

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martedì 17 dicembre 2019

LE FERROVIE CONCESSE LAZIALI SONO LE PEGGIORI D'ITALIA


Sono due su tre e sono fra le peggiori linee ferroviarie d’Italia e sono nel Lazio. Una è la Roma-Civita Castellana-Viterbo e l’altra è la Roma-Lido di Ostia e per l’ennesima volta sono al vertice della classifica di Legambiente sul peggio del peggio nel trasporto ferroviario italiano. Sono linee di proprietà della Regione Lazio e gestite da Atac per la manutenzione sull’infrastruttura e il servizio viaggiatori. O, almeno, lo saranno fino al 2020 quando la manutenzione verrà trasferita alla società regionale Astral e fino al 2021 quando sarà Cotral a subentrare ad Atac nel servizio viaggiatori. 
Fino alla tanto auspicata quanto sempre rinviata rinascita, però, queste due linee da anni salgono sul podio come linee più disastrate del Paese. Nell’ultimo triennio il “Premio Caronte” Lazio che Legambiente assegna alla peggiore linea, è stato appannaggio della Roma-Lido che, quest’anno, scende dal gradino più alto per far posto alla Roma-Viterbo, nuova vincitrice dell’ambitissimo premio. Insieme a loro, per dovere di cronaca, su scala nazionale, si posiziona  la ex Circumvesuviana poi la Milano-Chiasso, la Torino-Chivasso-Ivrea-Aosta, la Genova-Ovada-Acqui Terme, la Verona-Rovigo, la Terni-Sansepolcro, la Battipaglia-Potenza-Metaponto, la Agrigento-Palermo. Mentre nel resto d’Italia si abbassa l’età media dei treni (15,4 anni dai quasi 17 dell’anno prima) per le due linee laziali siamo alla soglia dei 20 anni.
La Roma-Viterbo parte da piazzale Flaminio e serve 75mila viaggiatori al giorno alla stupefacente velocità di crociera di 30 km orari: praticamente un calesse e cavallo neanche in buona salute. Legambiente ironizza sulla velocità della Roma-Viterbo che è “meno di quella di un elefante africano”. 
Ai disagi che si profilano nei prossimi mesi su tutta la linea per la messa in sicurezza, si aggiungono i prossimi lavori nella vecchia stazione Flaminio, lavori annunciati da anni e mai realizzati. Ora tutti i problemi sono al capolinea e, a farne le spese sempre gli utenti per inadempienze di gestione. Lavori che andavano programmati anzitempo ora sono un’emergenza e Atac fa sapere che il capolinea sarà la stazione di Acqua Acetosa e il servizio continuerà su gomma fino a piazzale Flaminio”, scrive Legambiente che aggiunge: “Atac ha la responsabilità di aver gestito per decenni questa ferrovia in maniera indecente, portandola all’indecoroso stato attuale, ora la Regione Lazio dal prossimo anno, tornerà definitivamente a gestirla, insieme all’altrettanto disastrata Roma Lido: la Regione non può inaugurare il nuovo corso così come stiamo vedendo, chiediamo che non si arrivi alla chiusura della tratta per la messa in sicurezza ma di trovare una alternativa per garantire il passaggio dei convogli, nonché tempi certi per ripristinare la piena funzionalità, tre anni non sonori certo un tempo sostenibile”.
Soprattutto nelle ultime settimane, con il passaggio del controllo all’Agenzia Nazionale per le ferrovie, le carenze infrastrutturali delle linee hanno obbligato Atac a ridurre la velocità. 

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