Ora tocca a Virginia Raggi: la relazione del Tavolo tecnico sui rifiuti è arrivata ed è partita destinazione Campidoglio. Il testo contiene un elenco di siti divisi in tre tipologie: quelli già esistenti e operanti, quelli in via di autorizzazione e quelli con le cosiddette “aree bianche”, aree idonee ad accogliere nuovi impianti o discariche. Tre i siti sul “podio”: il primo è Falcognana, all’Ardeatino, dove già c’è una discarica di rifiuti pericolosi e che, in un mese, con una “modifica non sostanziale” del tipo di rifiuto accolto può essere pronta. A Falcognana sono disponibili 850mila metri cubi e per essere pronta deve solo essere realizzata la rete di captazione del biogas (prodotto dalla fermentazione dei rifiuti organici). Secondo posto: zona Laurentina, discarica di rifiuti inerti, 290mila metri cubi disponibili, pronto in 200 giorni. Terzo sito, la discarica di via Canestrini (sempre zona Ardeatina-Porta Medaglia), quasi al completo ma che verrebbe usata per deposito preliminare dei rifiuti: 30 giorni per le necessarie autorizzazioni.
Il Tavolo tecnico – composto dai tre dirigenti apicali responsabili dei rifiuti del Comune di Roma, Laura D’Aprile, della Città Metropolitana, Paola Camuccio, e della Regione Lazio, Flaminia Tosini - si è occupato di esaminare le aree da un punto di vista tecnico, non politico. Questa incombenza ora spetta a Virginia Raggi che, dal momento in cui riceverà la Relazione, avrà sette giorni di tempo per decidere e indicare cosa realizzare e dove. In assenza di una decisione del Sindaco, il presidente della Regione, Zingaretti, potrà commissariare il Campidoglio e inoltrare alla Procura una denuncia per atti omissivi.
La relazione contiene un quadro degli impianti esistenti per cui è stata valutata la fattibilità di utilizzo come discarica per gli scarti e l’organico oppure come siti di deposito preliminare dei rifiuti da avviare a trattamento o smaltimento. Ciascun sito scelto ha una capacità di accoglimento almeno di 6 mesi e si trova lontano da edifici sensibili. Fra quelli esclusi ci sono Tor Tignosa (edifici vicini) e Porta Medaglia (problemi tecnici).
L’elenco dei siti idonei prosegue con la discarica di inerti di via della Selvotta (Ardeatino), con una volumetria residua di 300mila mc e anche questa andrebbe integrata con una rete di captazione del biogas. Tempi stimati per le opere: 45 giorni. Scorrendo l’elenco spunta la discarica della Cerchio Chiuso, in via della Pisana a due passi dalla sede del Consiglio regionale, con una volumetria residua di circa 900mila mc. Pure in questo caso serve un’integrazione con la rete del biogas e 180 giorni di tempo stimato. Al sesto punto c’è la discarica della NGR a Ponte Malnome, Malagrotta. L’ultima ipotesi è la discarica di inerti della Daf a Corcolle. Oltre agli impianti esistenti, nella relazione sono state menzionate anche “le attività estrattive” (le cave, ndr): tre nel Municipio XI e una nel XIV. Infine, sono stati avviati contatti con il Ministero della Difesa per verificare la possibilità di usare immobili e aree dismesse o in dismissione (una quindicina fra Ardeatino, Laurentino, Magliana, Flaminio, Tiburtina) come possibili isole ecologiche o impianti di trasferenza dopo che saranno state analizzate da Ama e dal Comune di Roma.
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