Da moltissimi giorni, più o meno dall’epoca dell’annuncio delle potenziali compravendite tanto della As Roma quanto del progetto Tor di Valle, si susseguono annunci più o meno attendibili.
Responsabilità primaria di queste notizie-non notizie va ascritta alla mancanza di fonti ufficiali disposte a rilasciare dichiarazioni.
Le uniche che abbiamo, alla fine, sono quelle della As Roma ma solo perché essendo quotata in borsa è obbligata dalle norme e dalla Commissione di controllo sulla Borsa (Consob) a rendere note le informazioni sui possibili cambi societari.
Per il resto, ciascuno di noi giornalisti si affida alla proprie fonti.
Fonti che spesso giocano partite sulle quali i giornalisti hanno poca incidenza, ammesso che se ne rendano conto.
Detto questo, e vista la quantità di persone che, a ogni sussurro che contenga la parola “stadio” vengono gentilmente a bussare alla mia porta, desidero specificare quanto segue:
- Ciascuno è libero di credere a ciò che preferisce, alla fonte, alla radio, alla testata, al collega che, a suo giudizio, è il migliore.
- Non ho nessuna pretesa di esclusività e ci mancherebbe pure
- Infine, cosa che ho spesso ripetuto, io rispondo delle mie fonti e dei miei articoli. Non commento notizie date da altri per due ragioni, una egoistica e una, diciamo, altruistica. Quella altruistica è che se dovessi commentare una notizia data da un collega dicendo che è falsa, esporrei il collega a una pessima figura. Quella egoistica è che, dovessi dire invece che è vera, vorrebbe dire ammettere di aver preso un buco. Cosa che non fa mai piacere. Ma ce n’è anche una terza: banalmente, se ho una notizia che verifico con estrema attenzione, la pubblico. La verifica si fa incrociando la presunta notizia con più fonti di cui si è già testata l’attendibilità. Se non ce l’ho in pagina, vuol banalmente dire che, quanto meno, a me la notizia non risulta. Ma io non so quali fonti ha il collega che la scrive. Il massimo che posso fare è, appresala, verificare con le mie fonti.
E dopo questa premessa generale, voglio evidenziare quanto io so. E lo so perché l’ho verificato col metodo di cui sopra.
1) Ci vuole ancora tempo perché Vitek divenga a tutti gli effetti di legge il proprietario del progetto Stadio e dei terreni di Tor di Valle. Le operazioni sono lente e complesse. E, aggiungo, come nel calcio mercato un giocatore è acquistato quando viene presentato (Malcom docet), anche negli affari fino a che non c’è una firma, può sempre saltare tutto. A me risulta che ci vorrà ancora una mesata.
2) L’accordo fra Parnasi e Vitek è stato trovato e raggiunto prima di Natale. Ma l’accordo da solo non basta. Quando si compra una casa, occorre un atto notarile. Quando si comprano società, pure. E questi atti hanno una gestazione tanto più lunga e complessa quanto più articolata è l’operazione.
3) Che io sappia, Vitek non ha intenzione di interrompere l’iter Stadio.
4) Che io sappia, Friedkin non ha intenzione di interrompere l’iter Stadio per ricominciarlo da zero da un’altra parte.
5) Come per la storia di Fiumicino, qualunque altra localizzazione del progetto significa:
a. Ricominciare da capo l’iter
b. Buttare tutto quel che si è fatto fino a oggi
c. Gettare al vento un’ottantina di milioni di euro già spesi (oggi da Pallotta ma domani da Friedkin che li verserà a Pallotta)
d. Essendo modificate le norme, l’eventuale nuovo progetto dovrà essere molto più articolato già in partenza
e. E questi punti valgono per Fiumicino, Tor Vergata, Tor Tre Teste, Torrenova, Torre Gaia o qualunque Tor(re) vi venga in mente, Parigi o Marte
6) Quindi, a meno che il Comune non fornisca alla Roma un motivo (rigetto di tutto) per ricominciare da un’altra parte nessuno dei soggetti vecchi e nuovi intende farlo per sport
In conclusione:
A) Il progetto va avanti a Tor di Valle
B) I lavori tecnici sono quasi completati ma l’ultimo miglio che manca (più politico che tecnico) dovrà attendere ancora fino al punto C)
C) Vitek sarà effettivamente proprietario non prima di un altro mese anche se l’accordo stretto data già qualche settimana
D) Friedkin non ha alcuna intenzione di buttare soldi e tempo dalla finestra
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