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In questo blog mi dedico a guardare con occhio maliziosamente indipendente ciò che accade a Roma - e qualche volta anche nel resto del mondo - soprattutto attraverso ciò che della mia città raccontano i quotidiani. Generalmente prendo in considerazione i tre quotidiani più importanti per vendite e diffusione nella Capitale: Corriere della Sera, La Repubblica e il Messaggero. A volte troveranno spazio anche gli altri quotidiani, la cui lettura è comunque sempre accurata.

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martedì 11 febbraio 2020

PRESSING GRILLINO SU RAGGI PER CAMBIARE MONTE CARNEVALE


C’è la “possibilità di trovare nuove areeal posto di Monte Carnevale per realizzare la discarica. Lo hanno detto il presidente della Commissione Ambiente, Daniele Diaco, e il consigliere Roberto Di Palma (entrambi M5S) parlando della riunione di maggioranza sulla discarica, tenutasi la scorsa settimana alla presenza del sindaco Virginia Raggi, al direttore capitolino dell’area Rifiuti, Laura D'Aprile, e al tecnico della Città Metropolitana, Paola Camuccio. La Raggi avrebbe dato la sua disponibilità a rivedere la delibera in cui si indica l'area di Monte Carnevale qualora il lavoro dei tecnici e della commissione Ambiente individui nuove aree idonee. Perciò, questo approfondimento “sarà attivato sia al dipartimento Ambiente che a quello Urbanistica. Poi, la commissione Ambiente ascolterà in diverse audizioni gli esiti di questo approfondimento, magari anche con un passaggio intermedio, comunque c'è la possibilità di trovare nuove aree”.
E se, oltre un mese dopo ancora la maggioranza 5Stelle tentenna sulle scelte da fare, chi ha le idee più chiare è Stefano Zaghis, da qualche mese settima guida di Ama: “Chi ha chiuso la discarica Malagrotta ha messo in crisi Roma. Se prima di chiudere la discarica di Malagrotta fosse stato approvato il piano industriale di Ama, ci fosse stato un piano rifiuti aggiornato e un supporto del Governo con uno strumento tipo Sblocca Italia i contribuenti di Roma avrebbero sofferto meno la Tari”.
Da domenica, le due discariche di Civitavecchia e Roccasecca hanno riaperto i loro cancelli accogliendo i rifiuti della Capitale ma l’ennesimo rischio mondezza è solo accantonato: “Il problema di Roma e del Lazio non è Ama, ma la totale mancanza di impianti, perché negli ultimi sette anni sono stati chiusi e non se n’è aperto nemmeno uno”. Per cui, “basta un minimo problema per creare problematiche importanti in un sistema così fragile” tanto che “per tenere pulita Roma negli ultimi quattro giorni sono stati fatti miracoli”. L’Amministratore Unico di Ama ha poi anche fatto il punto sul problema dei bilanci aziendali, fermi a quello del 2016: quello del 2017, sarà chiuso con un rosso intorno ai 90 milioni di euro. “In giornata firmo il bilancio e in serata lo mando all’azionista (cioè al Comune di Roma, ndr) che dovrà decidere sia sulla vicenda dei crediti cimiteriali che sul Centro Carni”. La partita continuerà a giocarsi su questi ultimi due punti: i 18 milioni di crediti cimiteriali - quelli che hanno causato la rottura con Bagnacani e le dimissioni anche di Pinuccia Montanari da assessore all’Ambiente - dovrebbero essere inseriti in un fondo di svalutazione dei crediti con contestuale attivazione di un arbitrato per chiudere questa querelle. Revisori e Campidoglio avranno ciascuno 15 giorni di tempo per esaminarlo. 

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