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In questo blog mi dedico a guardare con occhio maliziosamente indipendente ciò che accade a Roma - e qualche volta anche nel resto del mondo - soprattutto attraverso ciò che della mia città raccontano i quotidiani. Generalmente prendo in considerazione i tre quotidiani più importanti per vendite e diffusione nella Capitale: Corriere della Sera, La Repubblica e il Messaggero. A volte troveranno spazio anche gli altri quotidiani, la cui lettura è comunque sempre accurata.

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martedì 12 febbraio 2019

METRO, LA C AVANZA. A PASSO DI LUMACA. FORI APERTA NEL 2023


In ritardo ma avanza: sintesi della Metro C. Sopralluogo, ieri mattina, dello stato maggiore del Campidoglio al completo - sindaco, Virginia Raggi, con oltre un’ora e quaranta minuti di ritardo; assessore alla Mobilità, Linda Meleo; presidente della Commissione trasporti, Enrico Stefàno; e dei vertici di Metro C - sul cantiere della fermata Amba Aradam/Ipponio.
La buona notizia è che le talpe che devono scavare i tunnel che giungeranno fino a Colosseo/Fori Imperiali, stazione di scambio con la linea B, stanno lavorando 24 ore su 24 e completeranno i loro percorsi per l’estate la prima e l’autunno la seconda, al ritmo di scavo di una decina di metri al giorno. Poi da inizio 2020 saranno realizzate le opere civili mentre successivamente seguiranno le finiture e l’impiantistica delle due stazioni.
Sempre nel 2020, “aprirà il tronchino di manovra tra Amba Aradam e San Giovanni”, ha ricordato Andrea Sciotti, il responsabile del procedimento della linea C, cioè di quella parte di galleria sotto via Sannio, percorribile dai treni, dove avverrà lo scambio da un binario all’altro cosa che consentirà di diminuire la frequenza del transito dei convogli da uno ogni 10 (anche 15) minuti a uno ogni 4, una volta a pieno regime.
E le buone notizie finiscono qui. La notizia meno buona, anzi pessima, è che si è già accumulato un altro anno di ritardo per l’apertura di Colosseo/Fori Imperiali: con Marino doveva aprire nel 2021, poi arriva la Raggi e la scadenza slitta al 31 dicembre 2022. Ora, se va bene, se ne andrà se non tutto almeno una gran parte anche del 2023: ritardi dovuti alle scoperte archeologiche e ai nuovi allestimenti di stazione a Amba Aradam (pronta la variante per la parte museale della fermata che non richiederà un finanziamento ulteriore ricadendo sotto la voce imprevisti), pre esercizio e collaudi nemmeno conteggiati nella data ufficiale di fine 2022 spostano il calendario dell’inaugurazione a 2023 ben più che iniziato.
Lo slittamento dell’apertura di Colosseo/Fori Imperiali rappresenta un fallimento politico per l’Amministrazione Raggi che, dopo un anno e mezzo di tentennamenti sulla prosecuzione dell’opera, ha finalmente preso la decisione di andare avanti nei lavori e non fermarsi a Colosseo.
A confermare lo slittamento della data di apertura è l’Ad di Metro C, Fabrizio Di Paolo, che, interrogato sulla data di apertura della tratta, a margine della visita ha risposto “speriamo nel 2023 di aver chiuso tutto. È servita una variante per la Casa del comandante”.
D’altro canto la stessa data del 2023 è contenuta nella nota stampa di Metro C spa che recita testuale “i lavori (per la tratta San Giovanni-Colosseo) sono iniziati nel 2018 e si concluderanno nel 2023”.
L’imbarazzo politico dell’Amministrazione grillina è contenuto nelle parole dell’assessore Meleo che, a fine visita ha ribadito la data formale di fine 2022 contenuta nei documenti, e nelle dichiarazioni di Pietro Calabrese, consigliere 5Stelle: “Ulteriori slittamenti dei tempi annunciati stamane dal Consorzio Metro C, legati all'adeguamento progettuale già definito per la parte archeologica nella stazione Amba Aradam, devono ancora trovare riscontro sia da parte della nostra amministrazione che da parte di Roma Metropolitane, per cui il nostro obiettivo rimane comunque l'apertura della stazione ai Fori entro il 2022”. 
Appena il caso di rimarcare che, anche fosse rispettata la data del 31 dicembre 2022, rimarrebbe comunque da fare tutto il lavoro di collaudo e messa in esercizio che, vedasi il caso San Giovanni, difficilmente porta via meno di un semestre. 
Più interessante per il futuro della linea, la questione della revisione progettuale sulla tratta successiva, la T2 che va da piazza Venezia a piazzale Clodio: dopo la lunghissima e tentennante riflessione dei grillini, ora è in atto il check sul progetto: “Con il Governo - ha detto il sindaco Raggi - c’è un’interlocuzione aperta sul finanziamento per la T2. Il suo orientamento è di finanziare solo le opere utili e io credo che questa sia fondamentale. Posso, quindi, sentirmi dire che il sostegno del Governo ci sarà”.
Resta ancora totalmente aperta, stante il biennio di lentezza decisionale dei pentastellati sul futuro della C, la questione delle talpe dopo la stazione Colosseo/Fori Imperiali. Un tema sollevato più volte dal Comitato MetroXRoma che ha evidenziato come sarebbe necessario che le due macchine non venissero fermate, come da attuale progetto, sotto i Fori imperiali ma proseguissero fino a piazza Venezia in modo tale da poter essere, in futuro, “intercettate” al momento della realizzazione della stazione Venezia e reimpiegate per proseguire i tunnel fino a piazzale Clodio. Viceversa, per MetroXRoma, fermarle a Fori finirebbe per renderle inutilizzabili in vista della futura prosecuzione della linea. Un tema che, senza il biennio di stasi dell’Amministrazione Raggi, avrebbe potuto essere anticipato insieme alla revisione della progettazione della T2. 


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