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In questo blog mi dedico a guardare con occhio maliziosamente indipendente ciò che accade a Roma - e qualche volta anche nel resto del mondo - soprattutto attraverso ciò che della mia città raccontano i quotidiani. Generalmente prendo in considerazione i tre quotidiani più importanti per vendite e diffusione nella Capitale: Corriere della Sera, La Repubblica e il Messaggero. A volte troveranno spazio anche gli altri quotidiani, la cui lettura è comunque sempre accurata.

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sabato 16 febbraio 2019

LO STADIO NON C'È MA INIZIA LO STILLICIDIO MEDIATICO-GIUDIZIARIO



Inizia oggi lo stillicidio. Stillicidio di notizie che non sono notizie, di chiacchiericcio di sottofondo simile a un lontano fuoco di sbarramento dell’artiglieria, di titoli a nove colonne sul nulla. O quasi.
E, soprattutto, prepariamoci a vedere mesi di “Stadio” ripetuto a iosa, fino alla nausea, dove di stadio non c’è davvero nulla. 

Parliamo di Tor di Valle, dei suoi tormenti e del peso politico che avranno sugli incerti e zoppicanti grillini tutti i titoli che leggeranno da oggi fino alla sentenza di primo grado su Parnasi.
Perché ora sappiamo che il 4 aprile (sarà per me un compleanno da segnare sul calendario) il giudice deciderà se Parnasi e, con lui, gli altri 13 indagati per i quali la Procura di Roma ha richiesto il rinvio a giudizio vanno processati (e per quali capi di imputazione effettivi) oppure no.
E dopo il can can, il clamore assolutamente stupefacente - nel senso di droghe che devono aver assunto quanti riescono a sorprendersi e a far sembrare nuovo, cioè notizia, ciò che nuovo non è affatto - dato dalla stessa richiesta di rinvio a giudizio che segue, come il giorno la notte, l’avviso di chiusura indagini del 30 ottobre 2018, adesso inizia il baubau con tutto il percolato delle carte che filtra dagli ambienti giudiziari.

Ora scopriamo clamorosamente che Luca Parnasi aveva una chat di gruppo e che, udite udite, era stata chiamata “famostostadio”. Che notiziona. Un po’ come sorprendersi per le chat di gruppo che ciascuno di noi ha al lavoro: a Il Tempo ne abbiamo una per l’edizione online, una per la cronaca e una per lo sport. Tre chat di gruppo per un’unica testata.
E che diremo delle chat di gruppo familiari? O, il male peggio di Carpisa (cit.), di quelle scolastiche delle mamme? Di quelle delle mamme informate no-vax? Di quelle dei consiglieri comunali? Regionali? Deputati?
La notizia è che Parnasi ha una chat di gruppo con i suoi collaboratori stretti e che lì sopra si scrivono quello che accade?

O che Lanzalone, in uno degli interrogatori, chiarisce il come e il perché di una nomina?


Al momento, nessuno di questi atti è reato. Perché lo siano, occorre non che vi sia un procuratore che lo contesti, ma un giudice che tale lo riconosca con sentenza. 

E nessuna di queste notizie investe lo Stadio e il suo iter. Ma l’importante è infilare nel titolo la parola “Stadio” o, alla bisogna, il trio “Tor di Valle”. E che non si scriva mai "inchiesta Rinascimento", nome assegnato dalla Procura stessa all'indagine. Mi raccomando.

A questo punto, la domanda che il sindaco di Roma, Virginia Raggi, dovrebbe porsi è quella legata alla capacità dei suoi consiglieri - tutti figli del peggio manettarismo che abbia mai colpito questo Paese (un manettarismo ovviamente ben equilibrato: ghigliottina per i nemici, assoluzione piena e incondizionata per gli amici di bottega) - di reggere i mesi che mancano al voto in Consiglio comunale su variante e convenzione urbanistica. 
Non nascondiamoci: nessun grillino ha mai amato questo progetto, neanche nella versione Raggi stravolto tanto da non reggersi in piedi e spacciato per figo, e ingoiato come si ingoia un'amara medicina (politica). 
La fronda anti-Raggi, che affonda le radici in ben altri problemi, su questo voto potrebbe non tenersi assieme: ogni volta che uscirà un pezzo, un articoletto o un’articolessa, uno stralcio, un brogliaccio, un’intercettazione, anche fossero parole già sentite, sembreranno sempre nuove e riattizzeranno i mal di pancia pentastellati. 

Cara Raggi, se vuoi davvero provare a vendere lo Stadio come un tuo successo per provare a non sbracare del tutto il tuo Movimento alle Europee, sbrigati a votare in Consiglio comunale. 


PS: Non è per caso che non ho inserito i titoli di Corriere della Sera e Tempo: nessuno di loro ha usato "Stadio" o "Tor di Valle" nel titolo ma si sono limitati a usare il nome della chat di Parnasi. 



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