Caos, delirio, inferno: la giornata vissuta ieri da Roma e dai romani è stata fra le peggiori degli ultimi anni. Metro a singhiozzo, stazioni che aprono e chiudono, tram bloccati, traffico impazzito, allagamenti: mancavano il Tevere di sangue e le cavallette per completare le piaghe bibliche.
Partiamo dal trasporto pubblico: per l’ennesima volta, Atac lascia a piedi la gente sulla Roma-Lido. Da giorni continua l’ondata di disservizi sulla linea con treni che si rompono e lasciano la gente a piedi, affollando oltre l’inverosimile le banchine. Atac scarica la colpa sulla Regione dicendo che i treni sono vecchi e si rompono e deve essere la Regione a occuparsene. La risposta della Regione è la chiusura dei protocolli che buttano fuori Atac dalla Roma-Lido: dal 1 gennaio alla manutenzione dell’infrastruttura subentrerà Astral (si occupa delle strade) che, per 6 mesi sarà in affiancamento ad Atac. E dal 1 gennaio 2021 sarà Cotral a gestire il servizio. Mentre nel 2020 dovrebbero partire i lavori sulla linea (quelli dei 180 milioni di euro) per garantire in 12-18 mesi che i nuovi treni in arrivo (per il 2022) possano girare in sicurezza.
In pratica, almeno per il nuovo corso della Roma-Lido, la Regione replicherà lo schema delle Ferrovie dello Stato: Rete Ferroviaria si occupa dei binari, stazioni, scale mobili, cioè le infrastrutture, e Trenitalia del servizio. Per la Regione, sarà Astral sulle infrastrutture e Cotral per il servizio. E tanti saluti ad Atac e alle sue inefficienze: a partire dal subentro anche nelle gare d’appalto sulle stazioni Flaminio, Tor di Valle e Acilia Sud i cui lavori ripartiranno, quindi, a breve.
Passando ai disservizi targati Atac il delirio si è consumato sulla linea A: alle 10 circa salta la stazione di Furio Camillo, funzionante solo in uscita. Due ore dopo, salta (per la quarta volta in una settimana) Manzoni: chiusa. Però riapre Furio Camillo. Alle 3 del pomeriggio, dite addio pure a San Giovanni metro A, funzionante solo in uscita per una ventina di minuti. Con il colmo del divertimento nel tweet di @infoatac (l’account aziendale, ndr): “chiusura parziale stazione San Giovanni metro A: utilizzabile vicina stazione Re di Roma. Per interscambio metro C->metro A scendere a Lodi o San Giovanni e utilizzare stazione Re di Roma metro A”. Quindi, sotto il diluvio di Noè, Atac gentilmente offre a romani e turisti lo spettacolo di farsi a piedi oltre 500 metri da San Giovanni e oltre 700 da Lodi. Come ai bei tempi delle chiusure a sorpresa Barberini e Spagna la metro è una scommessa.
Capitolo allagamenti: forse incolumi solo le sommità dei Sette Colli. Per il resto, città sott’acqua. Tanto che il Campidoglio si sente in dovere di precisare che “per sbloccare le caditoie i tecnici stanno utilizzando anche il canal jet, un dispositivo che permette di eliminare le foglie presenti sulla strada. Prevista la rimozione dei rifiuti, garantita da Ama, che stazionando in superficie non consentono un regolare deflusso dell’acqua”. E il mantra del giorno dopo: “Negli ultimi tre mesi sono stati effettuati più di 2.000 interventi in tutta la città. Inoltre è stato stanziato un milione di euro per ulteriori interventi di manutenzione straordinaria delle caditoie, per affrontare e risolvere le criticità presenti sul territorio”.
Nel frattempo, allagamento e incidente nella Tangenziale Est con l’intero quadrante Tiburtino/Prenestino/piazza Bologna letteralmente esploso. Ripercussioni chilometriche sulla Roma-L’Aquila, Palmiro Togliatti, via Filippo Fiorentini, viale della Serenissima, San Giovanni, via La Spezia. Lunghe code in zona Ostia sulla Colombo. Sulla Salaria, Cesano, Braccianese, Laurentina code infinite causa allagamenti.
Poi, ovviamente, gli incidenti, anche generati dalle pessime condizioni atmosferiche: Galleria Giovanni XXIII, via Fani, via di Decima e Pontina, via Anastasio II, via Nomentana, Casilina. L’elenco delle strade nel caos è lunghissimo. E la rete non perdona: continua a riprendere i tweet del sindaco, Virginia Raggi, utilizzandoli come una clava contro l’Amministrazione grillina. Le macchinette mangiaplastica, a fronte della metro chiusa; la rimozione di un paio di tronchi, a petto delle strade allagate, le piste ciclabili in opposizione ai bus fermi. E il diluvio continua: altre 12-28 ore previste con allerta meteo gialla.
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