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In questo blog mi dedico a guardare con occhio maliziosamente indipendente ciò che accade a Roma - e qualche volta anche nel resto del mondo - soprattutto attraverso ciò che della mia città raccontano i quotidiani. Generalmente prendo in considerazione i tre quotidiani più importanti per vendite e diffusione nella Capitale: Corriere della Sera, La Repubblica e il Messaggero. A volte troveranno spazio anche gli altri quotidiani, la cui lettura è comunque sempre accurata.

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martedì 19 novembre 2019

STADIO FLAMINIO NEL COMPLETO DEGRADO


È chiuso dall’anno di grazia 2011 e, da allora, promesse tante, soldi spesi pure ma lo Stadio Flaminio continua ad essere un buco nero di degrado, sporcizia, abbandono.
Siamo andati a fare un sopralluogo e quel che si presenta è lo stesso sfacelo di uno, due, quattro, sei anni fa. Peggiorato, se possibile: un enorme pino è crollato e sta marcendo sul lato che dà verso il viadotto di Corso Francia. Nel crollo una consistente porzione di muro perimetrale è stata intaccata e sembra solo attendere che il peso del tronco finisca l’opera della forza di gravità oppure che il marciume del legname salvi la struttura. E non è che dall’altro lato, quello di viale Tiziano, le cose siano poi tanto migliori: l’albero che è caduto sul muro di cinta e sui cancelli è solo leggermente più piccolo del grande pino.
Per il resto, il solito panorama: materassi abbandonati, cumuli di rifiuti, calcinacci e altri materiali di risulta. Poi ci sono i camper: uno, in particolare, sul retro del Flaminio, circondato da carrelli della spesa, sempre di più e sempre vuoti. 
Sotto i piloni del viadotto di Corso Francia, poi, la quantità di rifiuti abbandonati è sconcertante: alcuni oramai sono ricoperti da erbacce, segno di una lunga giacenza all’aria aperta.
Ogni tanto una volante della Polizia o dei Carabinieri fa un giro intorno, facendo ben attenzione a schivare le buche e le lunghissime fenditure dell’asfalto. Tutta l’area è ridotta a un enorme parcheggio: il Campidoglio, versione 5Stelle, ha investito molta credibilità sul recupero del Flaminio spendendo circa 100mila euro per rimuovere i detriti e i rifiuti dopo l’omicidio, a febbraio 2018, di un clochard cingalese all’interno dell’impianto. Centomila euro che, da fuori, sembrano non aver prodotto un miglioramento della situazione. Secondo l’assessore allo Sport, Daniele Frongia - uno degli uomini di punta dell’Amministrazione Raggi e, certamente, fra quelli dotati di maggior capacità politica - entro novembre dovrebbe essere completato il progetto di riqualificazione finanziato dalla Fondazione Getty. A fine agosto, Frongia spiegava: “Abbiamo istituito un gruppo di lavoro con la Facoltà di Ingegneria de La Sapienza, con Cassa Depositi e Prestiti e l’Istituto per il Credito Sportivo” e il progetto di riqualificazione del Flaminio e “del Villaggio Olimpico” avrebbe dovuto essere completato entro la fine di questo mese. L’idea - se il progetto andrà in porto - è quella di far partire i lavori entro fine consiliatura. A inizio ottobre, il Flaminio era assurto a querelle fra la Raggi e il leader della Lega, Matteo Salvini, con le accuse di quest’ultimo sul degrado e la replica di Frongia: “il recupero del Flaminio è una priorità”.

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