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In questo blog mi dedico a guardare con occhio maliziosamente indipendente ciò che accade a Roma - e qualche volta anche nel resto del mondo - soprattutto attraverso ciò che della mia città raccontano i quotidiani. Generalmente prendo in considerazione i tre quotidiani più importanti per vendite e diffusione nella Capitale: Corriere della Sera, La Repubblica e il Messaggero. A volte troveranno spazio anche gli altri quotidiani, la cui lettura è comunque sempre accurata.

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martedì 26 novembre 2019

I VENERDÌ NERI DI ATAC


Non bastassero i disservizi abituali di Atac, la carenza di vetture, il traffico, arriva l’ennesimo scioperetto a creare nuovo caos nella già disastrata mobilità capitolina. Questa volta niente astensione di venerdì, un classico nel suo genere. Lo sciopero si farà di lunedì. Peccato che sia il 9 dicembre e, per quanto l’8 cada di domenica, la scelta della data finisce per alimentare le solite polemiche sugli scioperi un po’ da weekend lungo. Questa volta Ad incrociare le braccia, infatti, saranno i lavoratori iscritti al sindacato Slm - Fast Confsal Lazio di Atac, quelli di Osp Faisa-Cisal di Cotral e quelli del trasporto pubblico locale della società Ago Uno operante nei comuni di Albano Laziale, Ariccia, Genzano, Lanuvio e Nemi.
Per Roma e Atac lo sciopero durerà 4 ore, dalle 10 alle 14. In quel lasso di tempo “nessuna partenza dovrà essere effettuata dai capolinea e dalle stazioni”, come da proclama del sindacato SLM - Fast Confsal Lazio che in una nota spiega le motivazioni della protesta: “Atac vive due realtà separate. Quella raccontata dalla società che parla di bilanci positivi, autobus nuovi, aumento dei ricavi, casting. E quella che vive il personale fatta di aumenti del carico di lavoro, vedi turni a nastro, negazione delle ferie; mancanza di materiali rotabili; mancanza di bus; scarsa manutenzione; problemi di sicurezza; aggressioni” e via dicendo.
Per concludere, il Slm Fast spiega ancora: “In base a tutto questo abbiamo intrapreso la vertenza, convinti che non possiamo più attendere oltre per la soluzione di questi problemi. Nonostante ciò il personale continua con grande attaccamento a prestare servizio. Pertanto è doveroso che il nostro sindacato si batta per chiedere i giusti diritti per il personale operativo”.
Se poi si fa un rapido giro sulle date degli scioperi, emerge la singolare coincidenza - spesso sfruttata da chi siede al Governo, cittadino o nazionale che sia e l’ultimo in questo senso era stato il capo politico dei 5Stelle, Luigi Di Maio - che quasi tutti gli scioperi vengano proclamati di venerdì.
Andando a ritroso, solo quest’anno, a Roma sono stati convocati 14 scioperi. Due di giovedì - 17 gennaio, trasporti; e 20 giugno, trasporti poi revocato - uno di martedì - 25 giugno, trasporti - e uno di mercoledì - 24 luglio, ancora nel settore trasporti. Dopo di che, tutti gli altri di venerdì. A febbraio, l’8, personale di Trenitalia; e 15, Roma Tpl (il gestore privato delle linee periferiche di bus romane). Poi, a marzo l’8, sciopero generale e nei trasporti, il famoso “sciopero per la pace nel mondo”, e il 25, per i lavoratori delle metropolitane romane poi revocato. Calendario di aprile, una sola astensione, il 12, sempre nel settore trasporti. Uno anche a maggio, il 17, ancora nei trasporti. L’unico di luglio, il 26, finito poi revocato. A settembre, il 26 sempre i trasporti. A ottobre lo sciopero generale contro la Raggi sempre di venerdì, il 25. A novembre, altro generale ma sui trasporti: treni e bus fermi il 29. 

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