
Foto 1 - Gianni Nicastro, direttore di esercizio delle linee di metropolitana |
Su Barberini il racconto di Atac è che su 6 scale mobili (Barberini ha solo scale mobili ed è, dopo Spagna, la stazione più profonda della linea A insieme a Repubblica) quattro sono pronte per il collaudo. Atac ha chiesto, lo scorso 8 novembre, al Ministero dei Trasporti (cui competono i collaudi sulle scale mobili) di venire a testarle. Date, però, non ne vengono fatte. L’ipotesi è che, viste analoghe situazioni in passato, l’Ustif (l’ufficio ministeriale preposto) possa collaudare il tutto entro inizio dicembre. Ma se non c’è certezza sulle date, c’è invece sull’esito: se sarà dato l’ok, la stazione riaprirà solo in uscita. Per riaprire anche in entrata, occorrerà aspettare la riparazione delle ultime 2 scale. Atac è ancora nella fase di assegnazione dei lavori. Poi, Otis, la ditta che dovrà ripararle, presenterà il cronoprogramma dei lavori. Non impossibile che, visti i tempi, ci possa volere anche un anno prima di vedere Barberini tornare a funzionare.
Foto 2 - Stefano Pisani, responsabile per Atac delle manutenzioni sulle linee di metropolitana |
Questione politica: l’assenza dell’assessore Calabrese e dei consiglieri grillini. “La Commissione è indignata, perché è la terza volta che Atac non si presenta. Questa volta non ci hanno nemmeno dato una risposta sulla partecipazione o meno. Ci sono dei problemi che i cittadini stanno vivendo e per questo speravo di ottenere delle risposte da Atac. Oggi siamo di fronte ad un’azienda che era stata incaricata della gestione di impianti importanti, soprattutto per la sicurezza delle stazioni, ma che ha mancato gli obiettivi. Ci tengo a sottolineare che trovo molto grave l’assenza di Atac”. Era il 13 settembre scorso. Seduta di Commissione Mobilità all’epoca presieduta da Calabrese. Convocato l’ad di Atac, Simioni che non si presenta senza avvisare. Calabrese è indignato. Ma all’epoca era consigliere. Oggi, assessore.
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Foto 3 - Il grande assente: Pietro Calabrese, assessore ai Trasporti |
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