Cassonetti alle fiamme, in numero crescente, che diventano - per l’ennesima volta - terreno di scontro politico come se non bastassero i cumuli di rifiuti, l’odore disgustoso che oramai pervade l’intera città e il proliferare di animali che si nutrono di questi scarti.
Durante la notte fra giovedì e venerdì incendi di cassonetti e relativi cumuli di rifiuti si sono registrati all’Eur e a Casal Bruciato. Poco prima dell’alba i carabinieri sono intervenuti prima in via Adolfo Gandiglio e poi in via dei Colli Portuensi dove i cassonetti erano avvolti dalle fiamme. Al Portuense il fuoco ha anche danneggiato parzialmente un’auto in sosta. Terzo caso a Casal Bruciato, in via Bergamini. In tutti e tre questi episodi - come per i casi analoghi dei giorni scorsi - cause in corso di accertamento. Tuttavia, per il sindaco di Roma, Virginia Raggi, ottima occasione per lanciare l’allarme sull’ennesimo complotto: prima furono i frigoriferi, poi i materassi ora l’attacco, simboleggiato dai roghi di cassonetti e rifiuti, è proprio dritto dritto contro di lei e la sua Amministrazione.
Ovviamente le opposizioni banchettano politicamente alla maleodorante greppia dell’immondizia e torna a farsi sentire anche l’ex sindaco, Ignazio Marino, quello che chiuse Malagrotta senza avere nulla di pronto per sostituirla, e che sulla propria pagina facebook scrive di “frustrazione” nel “vedere cancellato il piano e gli investimenti per una serie di impianti che, se non fossero stati cancellati, oggi utilizzerebbero una parte significativa delle 500mila tonnellate/anno di rifiuti umidi per produrre gas”. Peccato che all’epoca si trattasse di grandi progetti da svilupparsi in un futuro molto remoto senza che vi fossero realmente né finanziamenti né progetti scritti veri e propri ma solo splendide intenzioni.
Per l’attuale inquilina del Campidoglio, però, l’occasione degli incendi diviene un pretesto per lanciare per l’ennesima volta la litania del “Il disegno di chi prova a farci tornare indietro. Roma è #sottoattacco. Noi abbiamo reagito, abbiamo alzato la guardia. Roma non si piega”. Complotto dei piromani che, quindi, si accoda a quelli più antichi dei frigoriferi e dei materassi ma buono per celare le innegabili manchevolezze dell’Amministrazione capitolina simboleggiate dalla girandola di vertici di Ama e dal cambio di Assessori all’Ambiente che, dopo l’uscita di scena della Montanari, è rimasto nelle mani proprio della Raggi.
Le istituzioni sanitarie stemperano la tensione: spiega la dirigente medica del Servizio di sanità pubblica della Asl Roma 1, Alessandra Brandimarte: “I controlli li stiamo eseguendo. La situazione è di grave degrado urbano, ma non c'è un rischio infettivo diretto, perché plastica o simili non possono emettere esalazioni tossiche”.
Infine, il Codacons che minaccia un’”autoriduzione della tassa sui rifiuti se l’emergenza non rientrerà entro pochi giorni”. Spiega il presidente Carlo Rienzi: “se la situazione di emergenza dovesse proseguire, sarà inevitabile una azione a tutela degli utenti romani”.
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