Sembra una riedizione tragicomica del valzer apri-chiudi delle fermate metro A Spagna e Barberini sotto Natale ma stavolta tocca alla Tangenziale Est.
Mercoledì la nuova Galleria - quella progettata nell’era Veltroni e realizzata sotto Alemanno e che passa alle spalle della Stazione Tiburtina, lunga 2,8 km - si allaga. Traffico impazzito di fatto su tutta la Tangenziale per quasi l’intera giornata. Poi, nella serata di mercoledì, riapertura.
Ieri, il bis. Metà mattinata e nuovo allagamento. Nuova chiusura, di nuovo traffico impazzito e, nel pomeriggio, riapertura.
Vigili, tecnici, sopralluoghi ma non c’è chi non abbia percorso quei tunnel e non si sia reso conto di come, in pochi anni dall’apertura avvenuta nel 2012 la manutenzione non sia mai stata sufficiente ad assicurare il buono stato di quel lungo tunnel. Negli ultimi mesi, poi, le tracce di perdite d’acqua si sono fatte sempre più consistenti tanto che in alcuni punti più che una strada sembrava un acquitrino!
E non è solo un problema di manutenzione. Appena insediato Alemanno in Campidoglio, funzionari di quella Amministrazione espressero dubbi in merito alle soluzioni progettuali escogitate soprattutto per l’intersezione fra la nuova e la vecchia Tangenziale in prossimità dello svincolo per prendere l’autostrada A24 Roma-L’Aquila. I progettisti risposero alle obiezioni sollevate dicendo che si trattava di un progetto già approvato sotto Veltroni e che non era possibile apportare nessuna modifica. Eppure il problema torna a galla quotidianamente con quel tratto - e una buona parte della galleria in direzione San Giovanni - che sono costantemente bloccati per il traffico generato proprio dalla pessima soluzione studiata per l’intersezione. Stessa problematica sollevata, in occasione del primo allagamento di mercoledì, dal Comitato Cittadini Stazione Tiburtina che chiede al Comune di riaprire il tavolo di lavoro con Ferrovie dello Stato. Fs infatti costruì la nuova galleria come parte di uno scambio con il Comune necessario a consentire l’allargamento della stazione Tiburtina per farla diventare l’attuale stazione alta velocità. L’accordo prevedeva anche la creazione della grande condotta fognaria della Tiburtina e un parco. In una nota, il Comitato Stazione Tiburtina ricorda che del parco previsto “non vi è più traccia” e che la Tangenziale, sempre bloccata, ha costanti “problemi di allagamenti”.
Ovviamente, in vista del potenziale abbattimento di parte del vecchio tracciato della Tangenziale, quello nei pressi della Stazione parzialmente in sopraelevata, tutti questi problemi mai risolti tornano alla ribalta.
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